Lui il principe nelle vesti rosa e io la principessa un po' alla cenerentola .
Lo guardavo mentre si pettinava per l'ultima volta allo specchio della camera e faceva delle facce buffe per qualcuno ma per me invece erano abitudinarie vederle .
Mi faceva tornare in sorriso anche con un semplice movimento.
In questo caso non faceva tornare il sorriso solo a me ma anche ad un piccolo esserino che stavo crescendo con la consapevolezza di diventare ufficialmente un'adulta con questo passo .
Stavo per diventare mamma tra pochi mesi e non potevo essere più felice .
Lui penso che era più felice di me .
Pensava e parlava sempre con il plurale .
si prendeva sempre cura di me .
non mi ha mai fatto mancare qualcosa, mi ha sempre messo al primo posto nella sua musica, mi ha sempre amato .
Non potevo scegliere un fidanzato e un futuro padre migliore .
s"ehi! a che pensi?"
si buttò al mio fianco e mi regalò un piccolo sorriso.
"a niente o meglio al nostro ...futuro?"
s"come te lo immagini?"
"ahahah io sogno in grande però... mi immagino noi che ci svegliamo con un piccolino con i capelli ricci scuri come i miei e gli occhietti azzurri come te che ci salta sul letto e ci regala un sorrisone per darci carica per la nostra giornata poi mi immagino ti che rientri dopo aver affrontato una giornata pesante in studio che corre o gattona verso di te per venire preso in braccio oppure che balliamo io e lui in salotto con qualche tua canzone e in sottofondo ..."
non dice niente sento solo dei respiri allora mi giro per guardarlo meglio e vedo che piange .
"ohi ho detto qualcosa di sbagliato?"
s"no però ..cazzo..sto per diventare papà e... e niente , ho la donna della mia vita al mio fianco e un ometto che diventerà mio figlio ,poi ho la musica che è diventata ormai il mio lavoro e poi ho di nuovo te e il bambino e la musica . Sono felice , tanto felice"
"anche io ma ora andiamo.."
Eravamo arrivati alla festa ormai da 2 ore .
ci stavamo divertendo da morire , ci trattavano come dei loro parenti .
C'era solo un problema : i tacchi non li sopportavo più ahahah
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eravamo un po' tristi quando siamo tornati a casa .
anzi nostalgici perché il pomeriggio del giorno dopo saremo dovuti tornare a Roma
