Chapter 2

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Un rumore, nel cuore della notte, lo svegliò dal suo sonno.

Jungkook si mise seduto sul letto, con il cuore che batteva forte sul suo petto, e si portò una mano all'altezza del cuore, per cercare di regolare il suo respiro.

Si guardò intorno e posò gli occhi sul telefono. Lo accese e notò che fossero solamente le tre del mattino. I suoi compagni stavano sicuramente dormendo a quest'ora quindi pensò di aver fatto solo un brutto sogno.

Ma neanche il tempo di appoggiare il capo sul cuscino che di nuovo lo stesso rumore di prima, suonò tra le pareti della stanza.

Il rumore era simile ad un sasso lanciato contro un vetro, così si alzò dal letto, ed a passo lento si avvicinò alla tenda della porta finestra che dava sul balcone.

Arrivato davanti la tenda, con il cuore a mille e l'ansia che lo abbracciava stretto, spostò in un colpo solo la tenda, calmandosi quando non vide nessuno.

Aprì la porta in vetro ed uscì fuori sul balcone a piedi nudi. L'aria fredda della notte passava attraverso il suo sottile pigiama, provocandogli la pelle d'oca.

Si accarezzò le braccia, in un vano tentativo di riscaldarsi, guardando l'ingresso dell'hotel.

Non c'era anima viva fuori, le uniche luci presenti ad illuminare il posto erano le luci dei lampioni posti ai lati dei parcheggi delle auto.

Stava per rientrare dentro, quando con la coda dell'occhio vide una sagoma tra gli alberi, dall'altro lato dell'autostrada.

Jungkook alla vista della figura nascosta, si pietrificò ed i suoi occhi si allargarono a dismisura.

Continuò ad osservare quel misterioso ragazzo, che essendo avvolto dal buio non riusciva ad identificare, ma era più che sicuro che fosse lo stesso ragazzo che aveva visto diverse ore fa lungo il cammino.

Vedendo che quello sconosciuto non voleva staccare gli occhi dai suoi, si girò ed a passo svelto rientro dentro la stanza chiudendo la porta.

Dopo aver lanciato un'ultima occhiata al ragazzo chiuse le tende e corse verso il letto, buttandocisi sopra, e coprendosi con il lenzuolo fino alle orecchie.

Nonostante fosse maggio, e dentro la stanza faceva caldo, era troppo spaventato per ciò che stava succedendo, sempre se qualcosa stava succedendo, ma lo spaventava lo stesso.

Visto da fuori tutti pensavano che fosse un ragazzo forte pieno di coraggio, solo perché aveva le braccia e le cosce muscolose, ma nessuno oltre a Jimin lo conosceva veramente.

Lui era l'unico a conoscere tutte le sue paure, ciò che gli piaceva e non.
Si conoscevano da un paio d'anni, ma legarono subito grazie al carattere solare di Jimin.

Con ancora il cuore che batteva forte nella cassa toracica, prese un profondo respiro e chiuse gli occhi, sprofondando nelle braccia di Morfeo.



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-Jimin non ti sto prendendo in giro!!- esclamò Jungkook mentre si dirigevano nella hall dell'hotel per incontrarsi con gli altri.

-E allora perché non me l'hai detto subito ieri, o perché non mi hai svegliato sta notte?!- urlò Jimin, muovendo le braccia, peggio di un vero italiano.

-Perché pensavo fosse semplicemente un'abitante del villaggio.-

-Si come no, una persona andrebbe mai a fare una passeggiata in mezzo al bosco alle tre del mattino?- lo derise Jimin.

Jungkook sbuffò e chiuse l'argomento nell'instante stesso in cui si ritrovarono con i loro compagni di classe.

-Buongiorno ragazzi.- salutò il professore.

ᴊᴜᴋᴀɪ| ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora