Epilogo

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Un pacco di patatine dal odore sgradevole, di un misto tra calzini puzzolenti e peperoni, gli si presentò davanti gli occhi facendogli arricciare il naso disgustato.

Con un gesto della mano se lo spostò dal viso con un espressione schifata rifiutando di mangiarne nemmeno una, ma il suo piccolo visino tondo e quel dannato broncio che gli faceva sciogliere il cuore, lo fecero sospirare rassegnato per poi prenderne una e portarla alla bocca.

Non aveva poi un sapore così male, pensò.

Spontaneamente un sorriso nacque sul suo viso quando vide la piccolina al suo fianco mostrare i suoi dentini felice.

Sospirò appoggiando la testa sul palmo della mano osservando fuori dal finestrino quel ormai famigliare panorama.

O adesso o mai più, si disse.

Scese dal treno, prendendo la sua valigia con una mano e, con l'altra stringendo la mano della sua piccolina, che dalle patatine era passata ad un lolly pop.

Presero un taxi che li portò fino a casa loro, beh la loro seconda casa più che altro.

Jungkook viveva e lavorava a Tokyo con la sua famiglia, dopo aver finito le scuole superiori aveva fatto un anno di specializzazione per meccatronica e, adesso lavorava come professore presso un istituto tecnico.
Aveva portato con sé sua madre, non volendo abbandonarla, la quale lavorava in una pasticceria.

Circa 4 mesi fa aveva acquistato una piccola casa nel villaggio di Narusawa per le vacanze, con la speranza di vederlo, ma non ci riuscì mai, nonostante venisse ogni volta per le vacanze.

Dopo aver risposto il borsone in camera sua, si girò verso la sua piccolina e si abbassò.

-Sei pronta, principessa?- le chiese dolcemente Jungkook.

-Si appa!- esclamò abbracciando il padre.

La prese per mano e si diressero fuori, erano le due del pomeriggio e faceva un caldo infernale così si preoccupò di mettere un berretto alla sua principessa, in modo che il sole non le desse fastidio agli occhi.

Presero il sentiero che li conduceva all'interno del bosco, ammirando per l'ennesima volta il panorama.

Sunhee era una vivace bambina di 8 anni. Ella fu abbandonata dai suoi genitori biologici quando aveva solamente 5 anni. L'aveva incontrata per puro caso, lei era scappata dall'orfanotrofio cercando disperatamente i suoi genitori, non trovandoli aveva incominciato a piangere non fermandosi più.
Jungkook non riusciva a vederla triste così ogni pomeriggio andava a trovarla portando con sé le sue caramelle preferite.
Due anni fa, dopo essersi trasferito in Giappone e aver iniziato a lavorare, aveva deciso di compiere il grande passo, cioè adottarla, gli ci volle molto tempo, non volevano affidarla a lui perché non era sposato, ma a lui non interessava sposarsi con una donna, ma grazie a sua madre era riuscito ad ottenere l'affidamento.

Sorrise al ricordo, era così felice di averla al suo fianco. Lei amava Jungkook, lo considerava come un padre molto premuroso, un fratello maggiore, lui era il suo tutto, insieme alla nonna ed allo zio Yoongi, che tanto amava viziarla. Perfino Yoongi si era trasferito a Tokyo, non riuscendo a stare lontano dalla sua famiglia.

A pochi passi da lui si trovava il cartellino con su scritto 'pericolo!'.

Deglutì la saliva, sentiva la camicia incollarsi alla schiena a causa del sudore e le mani tremare visibilmente.

-Appa, stai bene?- chiese preoccupata Sunhee. Odiava vedere Jungkook in quello stato.

-S-si si, andiamo principessa- le sorrise Jungkook, sorpassando finalmente quel dannato cartellino.

ᴊᴜᴋᴀɪ| ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora