Come una leggera piuma, le dita di Jungkook accarezzavano il petto del corvino, che se ne stava beato con gli chiusi, a godersi quelle gentili carezze.
Avevano da poco finito di consumare il loro amore per l'ennesima volta, godendosi quei momenti di pura felicità e tranquillità.
Taehyung si mise su un fianco e lasciò un sonoro bacio a stampo sulle morbide labbra del più piccolo. Continuò a dargli altri baci, facendo esplodere il cuore del minore, che letteralmente amava quando Taehyung faceva così.
Il telefono di Jungkook iniziò a vibrare sul comodino, segno che qualcuno gli stava mandando dei messaggi. Si staccò dalle labbra del corvino, che sbuffò sonoramente infastidito che qualcuno li stesse disturbando.
Alzò un sopracciglio e cerco di leggere il nome del mittente, senza farsi scoprire, ma Jungkook lo precedette.
-È Jiminie, vuole che vada da lui al laghetto.- disse Jungkook, lasciando un bacio sulla guancia di Taehyung.
-Digli di stare alla larga.- disse il corvino.
-Hyung, ma cosa stai dicendo?- Jungkook arcuò le sopracciglia non capendo cosa intendesse con quella frase.
-I tuoi compagni di classe, il tuo professore, ed il tuo migliore amico, devono stare lontani dal mio territorio quand'è buio.- rispose Taehyung, serio.
-Sai benissimo cosa succede se trovo qualcuno nel mio territorio, ed il tuo professore ci viene un po' troppo spesso, ma la prossima volta non riuscirà a salvarsi il culo.- continuò il corvino, spostando il lenzuolo e mettendosi seduto.
A quelle parole, Jungkook scattò seduto. Lasciò il telefono e circondò con le braccia le spalle del corvino.
-Ti prego, hyung, non fargli del male.- lo supplicò Jungkook, spaventato.
Egli fu la sua salvezza.
-Non posso prometterlo, Koo- disse Taehyung, girandosi e posando un bacio sulle labbra del corvino. -Cerca di tenerlo alla larga di qui quando il cielo diventa scuro. È il mio compito uccidere chiunque mi guardi o metta piede nel mio territorio.-
Jungkook sciolse l'abbraccio confuso e si allontanò dal corvino, che però notando quel improvviso allontanamento si girò e lo abbracciò, portandolo a cavalcioni su di lui.
-Koo. Tutto bene?- domandò seriamente preoccupato.
-Mi ucciderai, TaeTae?- domandò Jungkook con la voce che tremava.
-No Koo, non potrei mai farlo. Io ti amo veramente tanto, non riuscirei mai a farti del male.- rispose subito Taehyung, stringendolo più forte tra le sue braccia, abbraccio che venne ricambiato pure dal più piccolo.
-E se s-succedesse ciò c-che è successo a t-tua..- non riuscì nemmeno a finire la frase, la voce gli tremava troppo e rischiava di finire in lacrime da un momento all'altro.
-Non preoccuparti di questo Kook. Tu sei la mia anima gemella, sei la persona che non pensavo di poter mai trovare. Noi siamo destinati a stare insieme, e nessuno può dividerci.
Mio padre non era l'anima gemella di mia madre, ma lei lo ha amato lo stesso e sicuramente da qualche parte lassù si amano ancora.
Ora capisci perché tu sei l'unico che può guardarmi negli occhi senza che qualcosa di brutto ti possa accadere?-Jungkook annuì con la testa, e lo baciò.
Jungkook riuscì a raggiungere Jimin nel lago solamente due ore più tardi, verso l'ora di pranzo, per colpa del corvino che lo aveva tenuto stretto a se senza dargli via di scampo.
Aveva più volte provato a scappare dalle sue forti braccia, non che lo volesse veramente, fallendo.
Perfino quando si trovava a pochi passi dal laghetto dove Jimin stava seduto su una roccia, il corvino lo intrappolò tra un albero e le sue braccia per baciarlo appassionatamente.
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ᴊᴜᴋᴀɪ| ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction|Jᴜᴋᴀɪ: ᴛʜᴇ ғᴏʀᴇsᴛ ᴏғ sᴜɪᴄɪᴅᴇ| [ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ] Jungkook si trova ad Aokigahara, in gita con la classe. La foresta di Aokigahara, o meglio conosciuta come Jukai, è una foresta inquietante quanto affascinante. Se si oltrepassa il confine dettato dalla gui...