Ancora stordito, ritornò indietro nel parcheggio, guardandosi intorno alla ricerca del suo migliore amico.
Una volta intravisto, a passo svelto si diresse verso di lui, tirandolo per un braccio in un posto più appartato.
-Tutto bene, Kook?- domandò Jimin, una volta che furono soli.
- S-si, tutto bene- rispose, arrossendo leggermente.
-Che c'è, allora?- domandò incuriosito.
-Sono stanco, Minnie. Io ritorno all'hotel- disse Jungkook, mentre con il pollice e l'indice si massaggiava le palpebre chiuse.
-Va bene, come vuoi. Vuoi che venga con te?-
-No, preferisco andarci da solo- rispose sicuro.
-Ne sei sicuro?- domandò nuovamente Jimin.
-Si, Minnie. Ora vado- disse Jungkook, abbracciandolo.
Camminò fino ad arrivare al villaggio, che raggiunse in dieci minuti, e dopodiché prese un taxi per arrivare a destinazione.
Con la testa appoggiata al finestrino, ripensava a quei occhi rossi. Quei maledetti occhi rossi che non ne volevano sapere di togliersi dalla sua testa.
Adesso che era più lucido, era sicuro che quel ragazzo non fosse umano. Mentre la macchina continuava ad avanzare sempre più vicina alla sua destinazione, più domande iniziarono ad occupargli la mente.
Gli occhi rossi, nascosto sempre tra gli alberi, non lo aveva mai visto fuori dal bosco...
"Non è possibile. È solo una leggenda, è impossibile che lui sia quel d-" i pensieri di Jungkook furono interrotti dalla brusca frenata del conducente, che in maniera dolce lo avvisò dell'arrivo.
Pagò, dopodiché scese dall'auto, che a grande velocità se ne andò via.
Avanzava a passo lento verso l'entrata, poiché si sentiva terribilmente stanco, e di nuovo la sensazione di essere osservato e di inquietudine gli piombò nel petto.
Fece finta di nulla, e aumentò la velocità dei passi, entrando finalmente nella hall.
Dopo aver salutato la donna seduta nella reception, prese l'ascensore per salire al suo piano.
Appena aprì la porta della sua camera, si tolse le scarpe, sistemandole a modo suo, e andò ad aprire la porta-finestra che dava sul balcone per far arieggiare la stanza.
Si tolse la camicia buttandola per terra, e rovistò nel piccolo armadio alla ricerca di abiti più comodi.
Entrò in bagno e con fare lento si tolse i pantaloni, le calze e i boxer. Entrò nel box doccia e aprì il getto d'acqua voltandosi di faccia dalla parte delle piastrelle.
Alzò lo sguardo sulle piastrelle dove era posto un piccolo specchio per osservare la parte superiore del proprio corpo, un po' inquietante siccome situato dentro il box doccia.
Si insaponò i capelli e li lavò per bene, dopodiché passò al corpo.
Mentre si passava le mani sul corpo alzò lo sguardo sullo specchio sulle piastrelle e per poco non svenne.
Jungkook aveva molte abitudini, come quella di lasciare sempre la porta del bagno aperta, quella di lasciare le ante del box doccia aperte mentre si lavava, e quella di tenere la luce spenta in bagno.
Un urlo poco casto lasciò le sue labbra, quando dallo specchio intravide due occhi dapprima scuri che man mano diventarono rossi.
Chiuse velocemente l'acqua e uscì dal box doccia, avvolgendo la vita con un asciugamano.
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ᴊᴜᴋᴀɪ| ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction|Jᴜᴋᴀɪ: ᴛʜᴇ ғᴏʀᴇsᴛ ᴏғ sᴜɪᴄɪᴅᴇ| [ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ] Jungkook si trova ad Aokigahara, in gita con la classe. La foresta di Aokigahara, o meglio conosciuta come Jukai, è una foresta inquietante quanto affascinante. Se si oltrepassa il confine dettato dalla gui...