Mi trovai improvvisamente ad Asgard, al cospetto del grande Odino; col suo sguardo criptico si alzò dal trono, scendendo l’ imponente scalinata intagliata nella pietra e avvicinandosi a me. Seppur felice di rivederlo, oltretutto questa volta nel mio corpo fisico e non solo nella mia anima astrale, ero alquanto seccata dal fatto che mi avesse trascinata lì proprio mentre si apprestava ad arrivare il momento migliore della serata. Al di là della bellissima cerimonia mistica, mancava quello che maggiormente pregustavo, la prima notte di nozze. Guardando la luce maliziosa negli occhi del Dio anzi nell’occhio mi resi perfettamente conto che il mio disappunto lo divertiva. Pensai a qualche bestemmia, ma mi trattenni non mi sembrava il caso di usare il turpiloquio davanti una divinità, per giunta del suo calibro. Odino parlò “Mi dispiace averti sottratto la tua festa, ma non potevo aspettare ulteriormente.” Non so per quale motivo non credetti minimamente al suo contrimento. Cercando di mantenere un tono serio ed educato gli risposi: “Parla, oh padre di tutti. Cosa ti ha indotto ad avere qui con tanta fretta la mia presenza?” ( tradotto: per quale motivo hai pensato di rompere le balle proprio ora.) Odino battè le mani e attorno a lui si riunirono i rappresentanti dei regni a lui alleati, riconobbi Freyr e Freya, avendoli visti nelle mie visioni durante la visita precedente e i Liosalfare altri, Io ero stata scelta da lui come rappresentante di Migdar. Alla sua destra vie era il figlio Thor, con stretto nel pugno il suo martello,i lunghi capelli biondi a incorniciargli il viso dai lineamenti nordici; gli occhi azzurri lampeggiavano di trepidante attesa, quasi scocciato che non fosse stato affidato a lui il compito che stava per darmi. Quando tutti i presenti furono in silenzio, Odino proseguì il suo discorso. “Vi ho convocato tutti perché il momento predetto dalle Norne sta arrivando. Il caos incombe e sta per affliggere tutti e 9 i regni. Guidati da Loki che capeggia le flotte di Joturnnheim: giganti di roccia accompagnati da esseri mostruosi sono pronti per un attacco volto alla distruzione di tutto ciò che conosciamo, di tutto ciò che ho creato. I prodi guerrieri che risiedono nel palazzo del Walhalla si stanno radunando all'esterno di esso per combattere, ma essi nonostante il loro valore, non potranno impedire le morti di molti. “E a cosa serve l’umana? Posso benissimo far fronte a mio fratello e alla sua accozzaglia di sfigati.” Ribattè scocciato il biondissimo Thor. Odino lo guardò ferocemente: “ Zitto figlio, non sai quel che dici. Io ho visto con i miei stessi occhi ciò che la veggente ha predetto. E la giovane strega ha assistito con me al tramonto degli Dei. Le forze del male sono pronte a calpestare il ponte che conduce alla dimora degli dei, portando tenebre e distruzione. L’inverno durerà tre stagioni. E fra di esse vi saranno battaglie fra i mondi. I lupi raggiungeranno il sole e la luna e il mondo perderà la sua luce, mentre i confini dei mondi verranno distrutti. Fenrir sarà liberato dalle sue catene, mentre il Miðgarðsormr emergerà dalle acque. La flotta al cui timone sarà Loki solcherà i mari e i giganti invaderanno Asgard. Gli dei incontreranno la loro nemesi in una reciproca distruzione, dove io stesso verrò divorato da Fenrir. Tu stesso, figlio mio morirai per il veleno del mostro marino. Surtr brucerà il mondo e Nidafjoll porterà i cadaveri tra le sue piume. Questo vuoi mio stupido figlio?” Thor abbassò la testa in silenzio, nei suoi occhi e in quello degli altri presenti il terrore. Odino continuò: “Sarai tu mia piccola strega, assieme al tuo sposo a dover fronteggiare il pericolo. Sai che un tempo ti dissi che saresti venuta fra le schiere dei miei valorosi nel Walhalla.” Si lo sapevo, ma… non mi sarei di certo tirata indietro, ma NOT TODAY, pensai angosciata. Possibile che il mio fato si fosse già compiuto, adesso che ero finalmente riuscita a diventare la sposa di Sirius? Possibile che la prospettiva di quella notte di gioia si sarebbe così presto trasformata in lutto? “ No, non oggi” rispose Odino.”Anzi potresti posticipare di ben molto tempo il giorno del Ragnarok, se non addirittura debellarlo. Ma se fallirai entrerai nel Walhalla senza altro tempo.” Guardai Odino con sguardo interrogativo: cosa intendeva con quelle parole? Odino prosegui: “ Durante il primo lungo inverno i segnali della venuta del caos appariranno a Misgard; gli umani saranno i primi ad essere attaccati. Mia cara fanciulla non è un caso che il tuo nido felice possieda le più grandi protezioni. Esso dopo essere stato il rifugio di molti,fin dalla notte dei tempi, diventerà il rifugio dei nuovi guerrieri di Midgard.”. “ E Dimmi Odino, chi saranno questi guerrieri? Di certo non Sirius, io e un Magicospino. Chi dunque ci aiuterà ad affrontare questo pericolo di cui parli e di cui nulla conosco?” Odino proseguì: passerà ancora del tempo prima che avverranno i cambiamenti, prima che i segnali della battaglia possano essere visti. saranno segnali di quello che dovrà succedere. Il tuo destino è quello di affrontare questo pericolo, fino all'ultimo tuo respiro. Se riuscirai a porre fine a quello prima che trascini Midgar nelle tenebre, fermerai anche il caos che incombe qui e sarai colei che avrà portato in salvo i 9 mondi.” “ E come?” “ Tutto ti sarà rivelato a suo tempo, perché il fato si compia non è permesso nemmeno a me rivelarti ogni cosa. Tieni con te la runa che ti ho donato, guiderà i tuoi passi al momento giusto.” Non sapevo se essere grata per il grande destino di cui Odino mi stava accennando oppure preoccupata della minaccia nemmeno troppo celata in quelle parole. Sarei dovuta dunque morire? Odino riprese a parlare: “ Dipenderà tutto da come tu stessa deciderai di agire.. Ma come ho detto passerà ancora del tempo, durante il quale tu ti dovrai preparare con tutte le tue energie. Nel frattempo vivi la tua vita nel modo più normale possibile accanto l'uomo che hai scelto come compagno e che condividerà il tuo destino. Inoltre concluse questi voglio darti un altro aiuto, una guida in questa tua impresa.” Con un cenno del capo Odino mandò in volo i suoi corvi e dopo qualche attimo fece suo ingresso nella sala mio padre: Severus Piton. Fui stordita e sbalordita nel vederlo. E mi resi conto del motivo per cui non l'avevo trovato come anima nel regno dei morti: egli era stato chiamato da Odino nel Walhalla e ora il padre di tutti gli avrebbe concesso di tornare nel mi mondo per aiutarmi nell’impresa che avrei dovuto superare. Fregandomene altamente della presenza del padre degli dei corsi fra le braccia di mio padre, felice di poterlo vedere e felice di avere l'occasione di stare ancora al suo fianco, questa volta consapevole di chi fosse realmente. Mi prese per mano e sorridendomi con affetto si rivolse a Odino. “O padre di tutti, siamo pronti per compiere la nostra missione. Però sappi che farò tutto ciò che è in mio potere per evitare ogni pericolo a mia figlia a costo di dannare la mia anima. “ Odino fece un cenno di assenso. Quasi sorridendo come se vedesse ancora più in là di ciò che avevano previsto le Norne e il veggente Taltos, alla mia nascita. “Il destino è delineato ma non indelebile, c'è sempre spazio per il mutamento ma ricordatevi che la salvezza di una vita pretende il sacrificio di un'altra. Tu dovresti saperlo bene Severus. Ora andate tornate a Midgar, tornate nel santuario e tu mia giovane fanciulla, torna dal tuo sposo, rivelagli ciò che è necessario ma non ciò che potrebbe cambiare il corso delle sue decisioni.” Mio padre mi strinse le mani, la runa bianca tornò a emettere il lieve bagliore e avvolgendoci entrambi ci condusse via da quel luogo. Ci materializzammo nuovamente nella radura, ove Sirius e Leonard mi stavano cercando, senza riuscire a capire cosa fosse successo. Ancora più sbalordito fu Sirius quando accanto a me vide mio padre, che ben sapeva essere morto, e non capacitandosi che arcana magia fossi stata capace di fare per riportarlo fisicamente sulla terra. “Lascia parlare me.” disse mio padre sempre col suo sorriso triste e lasciando la mano che mi aveva tenuto stretta fino a quel momento. Si avvicinò a Sirius, sempre stupito e quasi timoroso di quell’ ospite inaspettato. “Non temermi Sirius, non si tratta di magia oscura o di qualsiasi altra forma di magia condannabile. E un piccolo e temporaneo dono di Odino alla tua sposa per mostrarle la sua benevolenza, e la sua protezione. Sono qui in forma umana perché grandi e terribili accadimenti stanno per incombere nel mondo magico e purtroppo anche in quello babbano. Son qui per aiutare nei limiti del possibile. Ma adesso non è il tempo delle cose tristi adesso è il tempo di festeggiare. mia figlia oggi è diventata la sposa di uno degli uomini più degni di rispetto e di coraggio e di lealtà che io abbia mai conosciuto. Sono orgoglioso di questo e vi do la mia benedizione.” Con queste parole mio padre abbracciò mio marito, si mio marito scritto proprio bello grande maiuscolo; effettivamente la gioia di quel momento superava timori e ansie per il futuro. Per quel giorno potevano anche rimanere nel dimenticatoio. Sirius rimase sorpreso sia dalle sue parole che da quell’ inconsueto gesto di affetto, da parte di colui che in tutti gli anni trascorsi era stato un suo nemico. Ma vedendo la fiducia e la mancanza di paura che avevo nei confronti del suo redivivo suocero si lasciò andare e seppur un pochetto imbarazzato ricambiò l'abbraccio ricevendo anche un sonoro bacio sulla fronte, di benedizione da parte sua. “ Bene” disse Severus. “ Credo che sia possibile rimandare ogni discorso e ogni spiegazione a domani. Questo è il vostro giorno, anzi la vostra notte, ed è giusto che la viviate come tale.” Con queste parole si congedò, rivolgendosi a Leonard che gli avrebbe preparato una stanza comoda per la notte. Sirius e io rimanemmo ancora nella radura, adesso illuminata solo dalla luna e immersa nel silenzio più totale. Anche noi eravamo arrivati a prendere la stessa decisione di mio padre. Qualsiasi discorso sarebbe stato per l' indomani. Non ci dirigemmo verso l'antico maniero, preferimmo l'aria fresca della notte e la tranquilla solitudine della piccola radura. Ci abbracciamo sotto lo sguardo benevolente della luna…. e poi……
Perché noi qui,
infiniti noi
Siamo il tempo innocente
Che nasce dal silenzio del mondo
Intorno a noi
Durante i giorni seguenti, mettemmo al corrente Sirius, per quanto fosse possibile e ci preparammo agli eventi che stavano per verificarsi. E il preludio non tardò a mostrarsi, seppur non a Black Nest. In realtà non avevamo modo di sapere cosa succedesse al di fuori del nostro Atollo, sicuramente Jack aveva denunciato quanto accaduto quella sera e tornare a Londra avrebbe significato finire ad Azkaban. Chiedemmo quindi l’aiuto di Leonard, mandandolo a Grimmauld Place a raccogliere informazioni da Kreatcher e per consegnargli uno strumento in grado di poterlo mettere in contatto con noi, per aggiornarci su quanto accadeva laggiù. Leonard non stette via a lungo, e non portò notizie troppo sconsolanti, se non un clima freddo piovoso che opprimeva un po gli animi. Ma sapendo che a chiunque provenisse da un atollo tropicale il clima londinese non poteva certo apparire ameno, non ci preoccupammo più di tanto. Volendo però sentire con le nostre orecchie come fosse la situazione, una volta accertato che l'elfo domestico avesse ricevuto il mezzo di comunicazione da noi fornito ci mettemmo immediatamente in contatto con lui. Nei sotterranei della biblioteca, accanto a l’avveniristica postazione computerizzata creata dallo zio Furud, avevamo messo un laptop connesso a internet, ovviamente magicamente, uno uguale lo avevamo fornito a Kreatcher. Avviammo quindi la videoconferenza. Dopo un breve istante, L’immagine del l’elfo domestico apparve sul monitor. Sorriso felice di vederci.
“Kreatcher è contento di sapere che il padrone sta bene. Gli amici del padrone e anche altri sconosciuti sono venuti a cercarlo. Hanno posto domande a Kreatcher ma lui non ha risposto.” Il modo di parlare Degli elfi domestici mi faceva sempre sorridere con loro uso improprio della terza persona, ma il sentire una voce conosciuta e familiare dopo tutto quel tempo non potè che riempirmi di gioia. “ Cosa volevano le persone che sono venute a chiedere di me?” “Volevano sapere dove fosse il padrone, volevano sapere cosa fosse successo e a cosa era dovuta l'improvvisa scomparsa. La signorina non si e presentata a scuola per gli esami di fine anno e tutti sembravano preoccupati. Ma gli estranei, auror sembrava, cercavano il padrone, avevano una faccia torva e hanno tempestato Kreatcher domande.” Disse l’elfo scrollando la testa, come se solo il ricordo gli provocasse un trauma. “Quel signore del Ministero, quello giovane che cercava sempre la signorina, ha denunciato il padrone per possesso illegale di un uovo di chimera, di essere un animagus non registrato e di aver rapito la ragazza dopo averla messa sotto la maledizione imperio”Sicuramente si stava riferendo a Scamander. Ci guardammo un attimo. Quindi io non ero stata denunciata, anzi venivo fatta apparire come una vittima. “Deve tenerci molto a te” disse Sirius, meditabondo. “ E una brava persona. Secondo me, se gli spiegassimo, magari potrei....” “ Vedo che anche tu tieni ancora molto a lui.” rispose Sirius. “ No...o almeno non come credi tu.” dissi guardandolo negli occhi. “ Adesso basta. Non abbiamo tempo per questo, dobbiamo radunare uomini, non litigare.” ci interruppe mio padre, e comunque Isa ha ragione. Scamander deve sapere, devi avere libertà di movimento. Egli scrollò le spalle con indifferenza, stava bene dove si trovava, ma guardò me, legata mio malgrado al suo destino. “Anch’io mi trovo molto Bene qui. Non mi interessa tornare a Londra, né tantomeno riprendere la scuola. Soprattutto dopo le prospettive che ci ha dato Odino.” Sirius mi guardo ancora poco convinto. “ Vuoi forse dire che non ti manca il tuo protettore?”Sapevo che si riferiva al fatto che Jack, aveva preferito tacere sul fatto che mi ero volontariamente buttata tra le braccia di Sirius, ma anzi addossando a lui tutta la colpa. “ Sei forse geloso, mio caro marito? No non mi manca Jack, non mi manca Londra. Tutto ciò che desidero è qui, di fianco a me.” Risposi con una certa veemenza ed era vero, almeno quasi tutto era vero. In realtà sentivo un po' di nostalgia per le mie amiche, le mie sorelle di Hogwarts, ma avevo fatto una scelta. Anche se me ne ero andata all’improvviso, senza una parola, sapevo che avrebbero compreso. I giorni si susseguirono concitati, tra la mia preparazione accademica e il mio addestramento, ove Sirius e mio padre, si alternavano alle notti d’amore con il mio uomo. Pur mostrandosi felice dell'opportunità che gli aveva dato Odino di ritornare nel mondo terreno, l’atteggiamento di mio padre nei miei confronti rimaneva piuttosto distaccato, quasi temesse di mostrare i suoi veri sentimenti. Potevo capirlo, mi stava preparando per un qualcosa di indefinito che se fosse si fosse concluso con la sconfitta avrebbe causato la mia morte, ma se invece fossimo arrivati alla vittoria avrebbe significato che ci saremmo dovuti ancora separare. Infatti lui avrebbe dovuto riprendere il suo posto nel Walhalla accanto agli eroi scelti da Odino, mentre io avrei continuato la mia vita. Ma quel giorno ero ben decisa parlargli, per cui dopo una lezione di pozioni lunga come la barba di Silente, lo bloccai sulla porta del laboratorio e mi posi dinanzi a lui. Ho saputo che eri mio padre improvvisamente, nel momento stesso della tua morte. Adesso che abbiamo una seconda opportunità per stare assieme, per imparare a conoscerci la stiamo sprecando. Non hai idea di quanti perché di quante domande mi sono posta in tutto questo tempo. Domande alle quali vorrei dare una risposta, e solo tu puoi darmela.” Sospirando fece cenno di sì col capo. “Ma non qui.” Uscimmo dal laboratorio e ci recammo sulla scogliera, baciata dal sole e sedendoci sulle rocce, col volto rivolto all'orizzonte iniziò a parlare. “Assomigli in maniera incredibile a tua madre. Anche se non l’hai mai conosciuta ti posso assicurare …” Lo interruppi: “ Ho avuto modo di conoscere mia madre, ho viaggiato nel mondo di confine tra il regno di Hel e quello di Asaheimr. Li tra gli spiriti benevoli, che aspiravano a raggiungere la luce divina, provvida anima consolatrice dei bambini prematuramente scomparsi ho avuto modo di parlare con lei che mi informò che tu non ti trovavi lì pur non sapendomi dire ove fossi.” Non fu proprio stupito delle mie parole. “Dovevo immaginare che saresti venuta alla mia ricerca. Non posso che essere orgoglioso della tua impresa e sbalordito dalle tue capacità anche se sei alquanto avventata. Immagino che tu ti sia prestata a questo nuovo viaggio senza avvisare nessuno.” “Se Sirius avesse saputo me lo avrebbe impedito, viste le precedenti esperienze con i viaggi astrali. Dove per ben due volte ho rischiato di lasciarci la vita.” “E direi che questo non ti è bastato per desistere da un'impresa tanto pericolosa. Sei tale e quale a tua madre. Seppure in modo diverso, nemmeno lei ha esitato ad andare incontro al suo fato. Cosa vuoi dunque sapere?” “Perché non mi hai tenuta con te? Perché non mi hai mai rivelato la verità? Perché mi hai fatto crescere nella casa di una delle persone che più odiavi al mondo?” “È una lunga storia.” “ Abbiamo tutto il tempo.” Mentre lui iniziava il suo racconto, mi rendevo conto quanto dolore risvegliasse ancora nel suo spirito il ricordo di quanto successo.
Hai avuto modo di conoscere Filemazio, hai avuto modo di conoscere la storia dei Taltos. Sappi che non esisteva solo la sua tribù, vi erano diversi insediamenti Taltos ma tutti col medesimo problema. L'estrema carenza di donne faceva rischiare loro l'estinzione nonostante la lunga vita. Essi posarono quindi e lo sguardo sulle streghe alcune delle quali come tua madre vantavano in esse una doppia colonna gli DNA in grado, attivandosi di generare dei Taltos. Spesso però questo si concludeva con la morte della donna. Tua madre discendeva da una famiglia dove alle radici del suo albero genealogico vi erano sciamani della stirpe dei Taltos. Per cui essa ero una preda da loro ma ricercata. Io lo conoscevo fin da quando era una bambina. Sentivo che in lei vi era un aurea diversa e vedevo che i suoi genitori cercavano di tenerla il più possibile nascosta; eppure riuscimmo a incontrarci e riuscimmo a mantenere l'amicizia nata nella fanciullezza nonostante il distacco dei miei lunghi anni di scuola; lei mi attese sempre. La ragazzina che avevo conosciuto divenne una splendida donna proprio come te. Quando finalmente riuscii a tornare a casa con un buon lavoro e quindi la possibilità di creare una famiglia corsi da lei con la ferma intenzione di rivelarle i miei sentimenti e condurla via da casa come mia sposa. Lei rifiutò rendendomi partecipe della sua storia non poteva impormi una vita in fuga, senza una casa fissa sempre col pericolo in agguato. Ma fui irremovibile scossi la testa e mi rifiutai di perderla. La presi come mia sposa e fuggimmo, cercando di tenerci nascosti il più possibile da coloro che la cercavano. Lei mi disse che esisteva un rifugio, un paradiso: Black Nest. Rimasi interdetto, cosa poteva centrare la famiglia Black? A scuola avevo avuto modo di conoscere sia Sirius, con cui rapporti erano stati per lo più perniciosi, che suo fratello Regulus, con cui avevo più affinità di intenti. Sì come ben sai ero molto affascinato dalle arti oscure, che però abbandonai per amore di tua madre. Però mi ricordai delle storie di Sirius e dei suoi amici,sulla dimora fantastica di suo zio Furud dal quale preferiva trascorrere le vacanze, piuttosto che dai suoi genitori dalle cui idee si distaccava. Dedussi che stava parlando di quel rifugio. Nel frattempo Sirius era scomparso, ed era lui che dovevo cercare. Nonostante fossimo in pessimi rapporti ero disposto a mettermi in ginocchio davanti a lui pur di salvare la vita alla donna che amavo. Per cui la nostra era nello stesso tempo una fuga ma anche una ricerca., che pero dovemmo interrompere il giorno in cui tua madre mi disse che il nostro amore aveva dato i suoi frutti e che era in attesa di un figlio. Fin dall’inizio la gravidanza le diede problemi e fummo costretti a riparare in un nascondiglio di fortuna. Posi su di esso tutte le protezioni possibile e attendemmo la tua nascita. Quel mattino mi svegliai in seguito alle urla di tua madre. Sulla soglia della porta si stagliava la figura massiccia di un Taltos . Sfoderai la bacchetta ben sapendo che i miei incantesimi nulla avrebbero fatto al semidio che avevo di fronte però avrei lottato fino alla morte per salvarla. Per salvare te. Egli allargo entrambe le mani, era un veggente egli era precluso qualsiasi atto volto alla riproduzione. Sono sempre stato un legilimens come tu ben sai e vidi la sincerità nelle sue parole nella sua mente. Lo invitai a Entrare e seduti intorno al fuoco e gli chiesi motivo della sua venuta. “ Il fato mi ha condotto qui. I sogni che da molte notti turbano la mia mente mi hanno indicato la strada con l'aiuto delle stelle. Tu donna partorirai una bambina,il tuo fato sarà compiuto e la tua anima si involerà, oppure potresti proseguire la tua vita accanto a lui terminando ora Il cammino della creatura che deve ancora nascere. Sia io che tu tua madre ci guardammo sconvolti, non volevamo credere alle parole del Taltos, ma sapevamo che il veggente diceva il vero. Egli continuò a parlare. “Mi dispiace essere latore di si cattive notizie, ma puoi compiere una scelta, sappi solo che nella notte tempestosa il fuoco eromperà sulla terra dal cielo e la tua creatura verrà al mondo chiedendo una vita in in cambio; il suo destino è scritto nelle stelle, se nascerà, sorgerà contro caos incombente e si muoverà contro l'ultimo nemico di questo mondo ella sarà l'unica arma, l'unica speranza affinché Misgard, possa continuare a vivere. Tuo compito - questa volta guardò me- sarà trovarle un rifugio sicuro perché in essa scorre la stessa forza , in misura ancora più elevata di sua madre, ma fino a che questa forza non arriverà al suo apice avra bisogno di essere protetta e tenuta al sicuro. Esiste un luogo, originato da noi, tu sai quale.” Con questa parole il veggente se ne andò lasciandoci nell’angoscia più profonda. Sai benissimo quale decisione fu presa e quale angoscia accompagnò quegli ultimi mesi: tu nascesti nella tempesta nel medesimo istante in cui una cometa si scontrò con la terra venisti alla luce portando via da me per sempre la mia donna. Ma non avevo tempo per disperarmi, dovevo metterti al sicuro affinché si potesse compiere il tuo fato. Non avevo tempo di piangere, lo feci più tardi, dovevo trovare Sirius Black e affidarti a lui ma non non ci riuscivo era praticamente introvabile nei suoi perenni viaggi quindi ti diedi ancora in fasce a Regulus che stava meditando vendetta contro Lord Voldemort. Gli chiesi di fare in modo che tu venissi condotta nel nel mondo incantato di Black Nest. Il resto della storia lo conosci e io finalmente potei sfogare il mio dolore per avervi perdute entrambe. Ti ritrovai a Hogwarts, e anche li tenni il segreto. Non volevo correre rischi e non volevo sconvolgere la tua vita. Alla fine del racconto ci abbracciamo entrambi, sentivo tutto il dolore che era ancora forte in lui. Piansi anch’io. Mio padre si alzò deciso asciugandosi gli occhi. “Non è il tempo delle lacrime è il tempo di agire devi essere pronta per pericolo imminente. Non voglio perdere anche te. Anche se Odino ha detto che sei destinata al Walhalla spero che ciò avvenga dopo che tu abbia percorso un lungo e felice cammino quando tu stessa guarderai con serenità al mondo posteriore.”
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DESTINI
FanfictionQuando i destini di personaggi di diversi mondi si intrecciano. Tra i maghi di Hogwarts e gli dei di Asgard per arrivare nelle terre di Westeros e poi scoprire che tutto ha di nuovo inizio.