ISA BLACK
A Back Nest tutto proseguiva in una specie di eden.
Ero seduta sulla scogliera, mentre la brezza marina mi accarezzava il viso e mi inanellava i capelli, mi riempivo i polmoni di quell’aria salmastra che risvegliava in me sensazioni nostalgiche.
Guardavo l'orizzonte che portava acqua e cielo a fondersi in migliaia di sfumature di azzurro, e verde, aranciate dal sole in procinto di tuffarsi nelle acque.
Era il momento migliore, per entrare in contemplazione con l'infinito e sperare che le mie parole, i miei sentimenti, giungessero a mio padre. Chissà se da lassù, nel Walhalla poteva vedermi.
Sospirai. Era successo tutto troppo in fretta, un susseguirsi di eventi, e ora mi trovavo ancora li, a cercare di metabolizzare tutto.
Scoppiai a piangere, mi sentivo oppressa e mi stava piombando addosso tutto il peso delle mie scelte.
Pensavo anche a Anya, lei aveva raggiunto il Walhalla, con onore, mentre io.... ero ferma su quello scoglio isolato. Ero impotente, ancora il fatto di non avere più i miei poteri era qualcosa che non riuscivo ad accettare e mi sentivo invasa dagli antichi dubbi.
Sentivo di essere cambiata e quella solitudine romantica adesso mi pesava, o forse mi pesava il fatto di non ritrovarmi più in me stessa, di dover fare ogni cosa come una semplice babbana.
Ero stata una guerriera e avevo sperimentato poteri che andavano al di là di qualsiasi cosa possibile, mentre adesso mi sentivo materia inerte.
Delle risate, ruppero il silenzio dell'imbrunire; mi asciugai le lacrime e provai un certo rancore misto a invidia, ma cercai di non farlo trapelare, girandomi sorridente verso la figura alta e dinoccolata che mi stava venendo incontro.
Eppure Sirius lo sapeva che avevo bisogno di un po’ di raccoglimento.
Procedeva a passo veloce, continuando a ridere con Altair, tra le sue braccia.
Aveva 2 anni, ma già aveva mostrato i segni dei suoi poteri magici. Sirius stravedeva per lui e leggevo nei suoi occhi quella dolcezza e quell'amore sconfinati che un tempo erano solo miei.
" Non è ora che cammini da solo?"
" Ma dai, è ancora piccolo, non potevo farlo camminare fino a qui."
Fece cenno di porgermelo, ma glissai sfacciatamente.
" Hai bisogno di qualcosa?"
" È quasi ora di cena e poi il piccolo cercava la sua mamma." Mi rispose lievemente contrariato per il mio rifiuto a prenderlo in braccio.
"Sai che quando sono qui desidero che non mi si disturbi."
" Sei sempre qui."
Non risposi, mi limitai a prendere la strada di casa.
Cenai in fretta senza dire una parola, poi andai a rinchiudermi in biblioteca, mentre Sirius si rendeva ridicolo con Altair. Vedere un uomo adulto a quattro zampe a fare versi insulsi a un moccioso mi irritava.
Avevo sfogliato quintali di libri, ma non ero riuscita a trovare nulla che mi potesse aiutare a ritrovare la mia magia. Eppure non riuscivo a rassegnarmi, non volevo perdere quel barlume di speranza che rendeva possibile alzarmi al mattino senza urlare di rabbia.
E pensare che all’epoca ero convinta di quello che facevo. Avrei salvato il mondo, cosa mi importava se avessi perso i miei poteri, avrei compiuto qualcosa di grande.
E poi avevo Sirius mi bastava, di fronte all’amore che provavo per lui il resto non contava.
Ma Sirius viveva per Altair e io mi sentivo profondamente sola.
Seppur ormai avessi letto e riletto tutti i libri, continuavo a sfogliarli ossessionata. Volevo la mia magia. Il silenzio era caduto sulla casa, segno che ormai erano tutti a dormire.
Avevo bisogno di uscire, gli occhi mi bruciavano e la polvere mi stava soffocando.
Aprii la porta che si affacciava sull'ampio salone, dove le luci erano spente. Sarei andata alla sorgente.
" Dobbiamo parlare."
Mi girai di scatto. Complice la penombra, ero talmente assorta nei miei pensieri, che non mi ero accorta di Sirius, seduto su una delle poltrone damascate.
" Non ho nulla da dire" risposi in tono piatto.
Lui si alzò, accendendo le luci, lui aveva i suoi poteri, e mi venne incontro, afferrandomi per le spalle.
" Tu, forse. Ma io ho molte cose da dire. Non ti riconosco più."
Il suo tono era veemente, mentre mi scrollava.
" Mi fai male Sirius." Gli risposi.
Mi lasciò le spalle, arretrando di un passo a testa china.
" Non c'è dunque più nulla che ci lega?"
" Solo le vestigia del nostro passato." Risposi allontanandomi, con la consapevolezza che qualcosa si era irrimediabilmente spezzato.
La porta si chiuse dietro di me, lasciando Sirius a pugni stretti con gli occhi pieni di dolore.
I suoi occhi che un tempo mi avevano fatto sognare oceani artici e fiabe ora non brillavano più per me, ma per le " prodezze" di Altair.
Mentre camminavo a piedi nudi sull'erba in procinto di entrare nella sorgente illuminata dalla luna, sentii il senso di inutilità e inadeguatezza. A cosa servivo? Qual era il mio scopo?
La luna splendeva ammiccante, nel luogo ove una vita prima ci eravamo uniti in matrimonio.
Cosa eravamo diventati?
Tra i cespugli si udì un fruscio e dopo qualche istante apparve un giovane dai lunghi capelli biondi e gli occhi del colore del topazio.
Spaventata, mi immersi nell'acqua a coprire le mie nudità.
Cosa ci faceva li quella persona? Black Nest era inviolabile.
"Pensi che non ti abbia già vista infinite volte?"
" Chi sei?"
"Potrei essere la soluzione ai tuoi problemi."
" Non credo che ce ne possa essere una." Risposi ormai convinta che si trattasse di un sogno.
"Oh, io posso qualsiasi cosa, umana."
Umana? Qualcuno mi aveva chiamata così tempo prima.
" Thor..."
" Ci sei arrivata finalmente" disse il Dio, facendo un passo avanti.
" E cosa vuole il Divino Thor Dio del tuono, da una miserabile mortale?"
" Ridarti la tua magia."
" Voi Dei avete la cattiva abitudine, di volere indietro 10 volte tanto quello che donate. Quindi permettimi di dire che non sono interessata al tuo dono."
" Un tempo eri più audace, mia giovane strega. "
"Non sono più una strega. "
"Oh si che lo sei, anche se non puoi fare magie. Tu hai il sangue di una strega. E io ti posso svelare il modo per riavere i poteri."
" Qual è? E soprattutto cosa vuoi in cambio?"
" Che tu lasci agli dei la nostra lotta."
"Continuo a non capire."
"Capirai quando sarà il momento. Sappi solo che le tue scelte potranno salvare delle vite e sacrificarne altre "
Senza dire altro Thor si avvicinò a me e mi strinse in un bacio divino.
Grimmauld Place: la mia camera da letto. Fuori era buio. Nella mia testa una voce.
Le azioni che hai fatto hanno attirato su di te l'attenzione di Odino e scatenato tutte le conseguenze che hai subito. Adesso avrai modo di fare scelte differenti.
Il silenzio, interrotto dal bussare di qualcuno alla mia porta.
Entrò Sirius e io mio cuore perse un battito. Era splendido nelle vesti eleganti che aveva indossato alla festa da ballo.
Avevo capito dov'ero.... e quello che avevo fatto.
" Cuore mio, dobbiamo parlare." Disse con espressione triste, perennemente combattuto fra il suo cuore e la ragione.
Sapevo cosa avrebbe detto .
" Stai bene?"
"Si " risposi " sto bene"
" Io non so da dove cominciare. È stata una notte pazzesca. Quei mangiamorte, tu che hai combattuto come la regina delle amazzoni, quel vestito e la luna.... io.... ho detto.... ti ho detto delle cose che .... non avrei dovuto dire. "
" Basta così Sirius." Lo interruppi. So cosa vuoi dire.
Lui mi guardò ancora, con quegli occhi cristallini, che ogni volta mi facevano urlare. Dio perchè gli hai dato quegli occhi, che sembrano provenire dal più bello degli angeli?
" Non voglio ferirti, ma ..."
" Ti ho detto che ho capito Sirius. Non ci sono problemi. Hai ragione. Abbiamo sbagliato entrambi. Giriamo pagina e andiamo avanti."
" Sei sicura? Che sia tutto a posto?"
" Sicurissima. Non preoccuparti, non sto per scatenare il mio obscurus. Sto bene. Sono solo stanca."
Aprì la bocca, come se avesse voluto dire altro, ma parve ripensarci e limitandosi a darmi la buonanotte uscì dalla stanza; le spalle un po’ incurvate.
Aprii la finestra, l 'aria invernale mi avrebbe schiarito le idee.
Dunque Thor mi aveva portata nel passato e, a quanto pareva avevo già iniziato a cambiare gli eventi, pensai ritornando alla scenata che feci quando mi disse quelle parole ....
Quella notte lui non venne a chiamarmi e Sirius non finì ingoiato dal velo.
Il signore oscuro non era rinato a causa mia.
Avevo salvato una vita.
Per chi non avesse seguito gli accadimenti, cercherò riassumerli in poche righe.
Venni affidata a Sirius da piccola, ancora in fasce da suo fratello Regulus, del quale tutti pensavano fossi la figlia illegittima; Sirius che all'epoca ancora riteneva suo fratello un mangiamorte, accettò di occuparsi di me suo malgrado, e dicendo addio a Lestat e alla sua offerta del dono oscuro, ritornò prima a Black Nest e poi , quando ricevetti la lettera da Hogwarts a Grimmauld place.
In me erano già apparse le prime avvisaglie del mio essere un obscuriale, e quando arrivai a Hogwarts, spaventando i miei compagni di casa, venni messa in disparte. Iniziarono così le visioni. Voldemort mi apparve in sogno, affermando di essere lui il mio vero padre e che se avessi collaborato al suo ritorno mi avrebbe "guarita" e mi avrebbe fatto ottenere colui che desideravo: Sirius Black.
Al ballo della scuola, Hogwarts venne attaccata dai Mangiamorte, che volevano uccidere Silente, altro temibile avversario per il Signore Oscuro.
Sirius e io, eravamo vicino al Lago Nero, e lui mi stava baciando, quando questo accadde. Poi il caos. Unimmo le nostre forze e scacciammo i nemici e, prima di rientrare al castello, Sirius mi baciò una seconda volta, dicendomi che al termine della scuola, se lo avessi voluto mi avrebbe sposata.
Ma Lord Voldemort perseguitava i miei sogno, mandandomi visioni di Sirius e Lestat, e assicurandomi che il sentimento di Sirius nei miei confronti altro non era che paura per il mio obscurus.
Questo mi rese nervosa e mi costò la sospensione dalla scuola, quando stanca delle prese in giro degli altri e avvilita dal silenzio di Sirius, feci esplodere il mio lato malvagio.
Sirius venne quindi a prendermi e mi portò a Grimmauld place, dove mi trovavo.
Ed eravamo giunti al presente che però avevo già vissuto.
Adesso però avevo già la consapevolezza di quello che era successo e sapevo anche che da li in poi sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe attirato su di me le attenzioni di Odino. Per cui questa volta non mi adirai alle parole di Sirius. Non andai da Voldemort e Sirius non morì. Non dovetti nemmeno andare a riprenderlo nel mondo al di là, quindi non morì nemmeno Piton, anche se ufficialmente non avrei nemmeno dovuto sapere che fosse mio padre.
Quindi proseguii la mia vita tranquilla, gettandomi nello studio e non assillando Sirius.
Ma avevo i miei problemi da risolvere, al di là della profonda tristezza che sentivo in me, avevo ancora da lottare contro il mio obscurus, che domavo con molta fatica. Non avevo più potuto farlo esplodere, come era accaduto, contro Voldemort, alla morte di Sirius, quindi era ancora li: sopito, ma sentivo che c'era.
Inoltre dovevo anche sforzarmi di nascondere al "Professor Piton" la mia conoscenza della verità. Questo significava tenere la mente perennemente schermata, visto che era un legilimens eccezionale.
Mi riappacificai con Giadina, Moony, e nella sorellanzà entrò anche Anya. Amavo le due ragazze , Moony era perdutamente innamorata del migliore amico di Sirius, mentre Anya aveva in sè un segreto formidabile. Era la figlia del Dio Poseidone.
Tutte e tre eravamo fra i prefetti delle nostre case e seppur essendo rivali nella lotta perenne per la Coppa, ci volevamo bene e spesso tralasciavamo questa rivalità, nascondendoci nei luoghi più impensati, con una buona dose di erbapipa e cibo a confidarci e a sognare avventure fantastiche. Per cui fu grazie a loro due che riuscivo a non piangere giorno e notte per Sirius, che nel frattempo, nelle sue rare lettere mi aveva informata che aveva ritrovato una sua ex compagna grifondoro, e avevano deciso di convolare a nozze a breve.
Strappai in mille pezzi la maledetta pergamena, mentre sentivo l'obscurus volersi scatenare con tutta la sua forza distruttiva.
Le mie amiche non mostrarono di essere pavide, anzì passarono notti a vegliare con me, mentre mi struggevo di dolore e di pianto. Sapevo che lo avevo perso per sempre.
Nella storia precedente ricorsi a un gesto disperato: il giorno del suo matrimonio, evocai Lucifero in persona, per fare con lui il famoso patto, in cambio dell'amore di Sirius. Le sorelle cercarono in tutti i modi di farmi compiere un atto così estremo e pericoloso, e io memore delle conseguenze, e delle parole di Thor, questa volta mi lasciai convincere. Ma il dolore era lacerante.
Anche mio padre se ne accorse, era talmente forte quello che sentivo che non riuscivo a reprimerlo.
Mi convocò nel suo ufficio e col suo solito tono severo e distaccato, mi rimproverò per la scarsa attenzione durante le lezioni e per i mediocri risultati che ultimamente ottenevo. Espresse anche il suo timore che facessi uscire l'obscurus, scatenando un disastro e rischiando di rimetterci la vita.
" Mi vuoi dire cosa diavolo stai combinando signorina Black? " mi redargui calcando sul cognome come se odiasse chiamarmi così... e in effetti potevo capirlo.... mi doveva chiamare con un nome che non era il suo...Per un attimo provai a mettermi nei suoi panni: come doveva sentirsi a custodire un segreto del genere? Doveva essere angosciante. Anche la sua mente era un muro che teneva racchiusi i sentimenti, ma chissà quanta sofferenza doveva esserci in lui.
Aveva perso la donna che amava, e aveva rinunciato a sua figlia, quali tormenti urlavano nel suo cuore?
Per un attimo pensai a mio figlio, a Black Nest, in un futuro che ancora doveva arrivare. E pensai alle nuove scelte che stavo facendo.... se non avessi sposato Sirius, Altair non sarebbe mai nato.
Severus mi guardò, aveva colto qualche pensiero vagante? Mi sforzai ancora di più per rendere impenetrabile la mia mente, ma ancora non ero così brava. Quei poteri lo avrei sviluppati più avanti, forse.
Non avevo modo di sapere dove mi avrebbe condotto la nuova strada che avevo scelto.
" Comunque - proseguì Severus - ti ho fatto chiamare anche per dirti che fra poco arriverà il signor Black, a prenderti, per il matrimonio."
Di già pensai? Allora era inevitabile? Sirius sarebbe stato di un altra?
Feci tutti gli sforzi possibili, ma scoppiai in un pianto convulso. Severus ovviamente si preoccupò tantissimo. Sapeva cosa sarebbe accaduto se mi fosse montata la rabbia.
Si alzò in piedi avvicinandosi.
" Trattieni le tue emozioni, signorina Black. Per vincere l'obscurus devi riacquistare la tua pace interiore."
Facile eh?
Scoppiai, avevo bisogno di mio padre.
"Papà - gridai infatti- sono tremendamente infelice."
Egli mi accolse, stupito, tra le sue braccia. Pur non spiegandosi come facessi a saperlo, sentii il piombo che pesava sul suo cuore evanescere. Mi strinse, accarezzandomi i capelli.
" Piccola mia, se lo ami lotta per lui. A costo di rischiare di perderlo del tutto. Ma se rimarrai inerte passerai la vita a rimpiangerlo."
" Non sei dunque contrario?"
" Oh avrei mille motivi, dettati dalla ragione per esserlo. Ma non posso rimanere inerte di fronte a tanto dolore. Non desidero che tu faccia qualcosa di sconsiderato."
" Ti ringrazio, padre. Non sai quanto mi sollevino queste parole."
Mi guardò in viso, sorridendomi, non lo avevo mai visto sorridere a qualcuno, e mi scostò i capelli dalla fronte, posandomi sopra ad essa un bacio.
Proprio in quell'istante, entrò nello studio Sirius, avvisato che mi trovavo li.
Rimase come inebetito, poi la rabbia montò in lui.
" Cosa diavolo sta succedendo quì?" Disse avventandosi furente su Severus, a pugni chiusi; come al solito Sirius aveva capito il contrario di quello che era.
Severus lo respinse con un colpo di bacchetta, mentre io gli gridavo di smetterla.
" Tu, vecchio viscido, untuoso verme, come osi allungare le tue mani sulla mia pupilla?" esclamò Sirius, mentre si rialzava dal pavimento, dove era stato scagliato da uno schiantesimo di mio padre. Aveva la bacchetta fra le mani, pronto a rispondere al colpo. Sapevo benissimo che non avrebbe mai avuto la meglio su di lui. Riuscivo io stessa a prevedere le sue mosse, figuriamoci Severus.
Non volevo che si facessero del male a vicenda, mi scagliai in mezzo a loro, mentre Sirius lanciava il colpo, che presi in pieno.
Fu sufficiente a fargli abbassare le bacchette. Entrambi accorsero verso di me, che avevo picchiato la testa addosso allo spigolo della pesante scrivania. Un rivolo di sangue mi scendeva dalla fronte, una scia sottile che mi entrava nell'occhio.
I due si guardarono in cagnesco, ma la preoccupazione verso di me superava il loro astio, forse.
" Imbecille cosa le hai fatto. Dobbiamo portarla in infermeria."
" è colpa tua, viscido verme."
Lampi e saette nei loro occhi. Io intanto mi stavo riprendendo.
" Ma la volete smettere? Sto bene. È solo un graffio. "
Sirius, allungò la mano, per aiutare ad alzarmi.
" Vieni ti porto a casa. Questa cosa non finisce qui Severus. Il preside saprà cosa stavi facendo.:
Rifiutai il suo aiuto e mi alzai da sola.
" Non voglio venire a casa Sirius. Preferisco rimanere ad Hogwarts, con lui. " dissi indicando mio padre. " Non credo che tua moglie, voglia avere una MOCCIOSA tra i piedi. Padre posso rimanere?" Aggiunsi rivolta a Severus, con tono fermo, ma con gli occhi supplichevoli. Ti prego, pensai fortemente, in modo che il pensiero lo raggiungesse, non farmi assistere al matrimonio dell'uomo che amo con un altra. Severus mi guardò sospirando, mi arrivò un suo pensiero, come lo sai? Farò il possibile.
"Credo che Isa, dovrebbe prima andare a farsi vedere da Madama Chips - lo contraddisse mio padre, con un tono che non ammetteva repliche - poi desidero parlare un attimo con te Sirius."
" Non c'è nulla da dire...."
" Non davanti a lei!"
Nel frattempo , avendo capito che voleva stare a tu per tu con Sirius, anche se mi sentivo bene, annuii e andai di corsa fuori dall'ufficio, ringraziandolo mentalmente, avrei voluto rimanere fuori a origliare, ma sapevo che mio padre se ne sarebbe accorto e non lo avrebbe apprezzato, per cui raggiunsi le mie sorelle e facendole giurare di mantenere il segreti, sfogai con loro le mie frustrazioni, raccontandole tutto quanto era accaduto e come stavo mutando le cose.
SIRIUS BLACK
non avevo certo voglia di ascoltare Pithon, dopo quanto ho visto accadere con i miei stessi occhi. In realtà avrei voluto soltanto Romperti quel maledetto naso, e anche qualche osso, per quello che aveva osato fare.
Rimanemmo soli faccia a faccia, io con le braccia conserte in attesa di spiegazioni che in ogni caso non avrebbero ottenuto nessuna giustificazione. Avrebbe potuto essere suo padre invece quando sono entrato nella stanza erano abbracciati come 2 amanti. Gliel'ho urlato in faccia. Gli butta addosso tutto il mio rancore, tutto il mio livore degli anni passati , l'odio che provavo per lui Fin dai tempi della scuola.
" Ancora non hai capito ? Ti pensavo più intelligente sirius black; Hai ragione potrei essere suo padre, come lo potresti anche essere tu."
" Infatti io non mi sarei mai permesso di..."
In realtà anche se lui non poteva saperlo, mirò per messo: mi ero permesso di baciarla. Quando bellissima al ballo della scuola Mi era corsa incontroNella notte profumata. Severus mi guardava come se avesse capito sentito quello che pensavo ; mi dimentico sempre che era un provetto legilimens. Lo guardai.
" Ma questo non ti giustifica ad approfittare della situazione."
Dissi in tono di sfida al suo sorrisetto malizioso.
" Quanto sei innamorato di lei?"
Tanto, ero pazzamente innamorato di lei, ma non era giusto. Era una ragazzina, era la figlia di mio fratello, e mi era stata affidata affinchè la proteggessi e mi occupassi di lei; non di certo per sedurla e nemmeno per farla sedurre dal suo professore di pozioni.
" È per quesro che ti vuoi sposare?"
" Si" gli dissi guardandolo dritto negli occhi. " È per questo. E smettila di leggere la mia mente. "
" Sai che le stai dando una terribile sofferenza?"
" è una ragazzina, le passerà, anzi da quello che ho visto se la sra già facendo passare."
" e dimmi Sirius Black; cosa hai visto?"
" ho visto come la abbracciavi, e come stava stretta a te."
" e dimmi hai visto anche il suo pianto disperato? Oh ti sei fermato a quello che hai voluto vedere per metterti a posto la coacienza e sposarti tranquillamente, senza pensare ai suoi sentimenti?"
" Come osi Piton? Se speri di passarla liscia, scaricando su di me le tue azioni..."
" Non intendo scaricare nulla su di te.
Sono solo preoccupato per Isa, per quello che potrebbe fare se i suoi poteri sfuggissero al suo controllo. Comunque hai ragione su una cosa. È troppo giovane per te. Ma non ti permetterò di farla soffrire. Se ami quella donna sposala, ma Isa non parteciperà alle tue nozze. Se non la ami, aspetta dalle il tempo di crescere e di capire cosa desidera veramente."
" Anche se avesse 20 anni di più, pensi che potrei sposare la figlia di mio fratello?"
" quanto sei stupido Sirius Black. Siediti. Sarà una storia lunga."
Rifiutai. " Posso ascoltarti anche in piedi, risposi, chiedendomi cosa sapesse Piton più di me.
" L'abbraccio che mi hai visto scambiare con lei, era si quello un gesto d'amore ma hai frainteso il significato: tu hai visto un padre innamorato della propria figlia e disperato per il suo dolore."
" Credo proprio che mi siederò..." mormorai interdetto.
" Padre? Mi vuoi far credere che tu...."
" Isa è mia figlia, che affidai a tuo fratello, in procinto di scagliarsi contro Lord Voldemort, per affidarla a te che in quel periodo eri irreperibile."
" Non ci sto capendo un accidenti." Esclamai, pensando di essere finito in un universo parallelo.
" Mertiamola così. Avevo bisogno che Isa stesse al sicuro, da coloro che davano la caccia a sua madre, almeno fino a quando non avesse iniziato la scuola, e quel posto era Black Nest."
" Tua figlia?"
" Si, Sirius è mia figlia."
" Lei lo sa?"
Annuì " Non so come lo abbia scoperto, ma lo sa."
" Questo cambia le cose.... un giorno, fra qualche anno... se lei volesse ancora...."
" Non potrò fare altro che dare il mio consenso. Ma ti chiedo Sirius di attendere."
Lo guardai , chiedendomi quanto dovesse soffrire quell'uomo, dietro quella faccia impassibile,a portare dentro di se un segreto così grande."
" e sua madre? È morta.... alla sua nascita, mentre a nostra volta eravamo in fuga, alla ricerca di un rifugio sicuro."
" Ma per quale motivo, vi davano la caccia?"
" Eve, portava nelle vene il sangue dei semidei Taltos. E questo sangue lo ha trasmesso a sua figlia. I Taltos sono ormai estinti, ma esiste qualcuno che vuole ripristinare la razza, qualcuno che vuole unire un mago e una strega con la doppia coppia di cromosomi, per ottenere questo."
" Quindi anche lei è in pericolo?"
Severus fece cenno di si.
Mi alzai in piedi. Dimmi cosa devo fare e lo farò.
" Black Nest. Quel luogo possiede delle protezioni magiche che lo rendono impenetrabile da chiunque non sia condotto da te in quel luogo. Temo che come lo ha scoperto Isa, prima o poi qualcuno venga a sapere chi è realmente, in caso di pericolo devi condurla laggiù."
" Le protezioni di Black Nest non sono più così forti. L'uovo di Chimera che la rendeva impenetrabile ha esaurito il suo effetto.... "
" Sono convinto che saprai come procurartene un altro. Ti affidai mia figlia 14 anni fa, continuo ad affidartela. È il mio bene più prezioso."
Non sapevo cosa dire. La confessione di Piton, pur cambiando parecchie cose, metteva nuovi paletti.
Comunque promisi che avrei vegliato su di lei, a costo della mia stessa vita.
"Sposerai quella donna?"
" No. Attenderò. Mi affidi una missione pericolosa, non posso mettere in mezzo altri.... e comunque, lo so che mi odierai per quello che sto per dirti, ma io amo Isa, con tutta l'anima e ora che so che nessuna parentela ci unisce, che non vado a infrangere alcun tabù famigliare, il mio cuore non può che essere proteso verso di lei..."
" Ricordati che ha 14 anni."
" Non farò nulla di avventato. Però ti giuro che se quando sarà più grande, i suoi sentimenti saranno i medesimi di adesso...."
" Non posso esserne felice; ma se la sua felicità sarà al tuo fianco non potrò che chinare il capo, anche se spero che crescendo, possa rivolgere le sue attenzioni a qualcuno di più adatto."
" Non mi crederai, ma glielo auguro anch'io, seppur mi duole."
" Allora siamo d'accordo Sirius."
Ci stringemmo la mano, seppur malvolentieri. Adesso non mi rimaneva che cercare il modo di ripristinare le antiche protezioni di Black Nest e disdire il mio matrimonio. Ci congedammo, andai a cercare Isa per salutarla. Probabilmente era dalle parti del Lago Nero assieme alle sue amiche.
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DESTINI
FanfictionQuando i destini di personaggi di diversi mondi si intrecciano. Tra i maghi di Hogwarts e gli dei di Asgard per arrivare nelle terre di Westeros e poi scoprire che tutto ha di nuovo inizio.