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"Non ho ben capito, spiega"

"Per fine mese e cioè a breve, ho questo progetto da consegnare. Consiste nello scrivere e interpretare a modo proprio un capitolo o un atto preso da un libro qualsiasi. E tu devi aiutarmi. Prima...ti va di indovinare?" so che l'eccita fare questo tipo di cose.

"Ovvio! Ma prima fammi indovinare" agitando le mani "crea suspense"

"Indizio?"

"Qualcosa che ha a che fare con la storia" non si può dire che non mi conosca.

"In parte, se così si può dire" elabora collegando dei pezzi.

"Mi arrendo" toglie le scarpe e si rannicchia tra le lenzuola.

"Hai appena iniziato! Arrendersi non rientra nelle tue capacità"

"Lo so, ma voglio saperlo. Non c'è nulla di male nell'essere curiosi" ribadisce.

"Romeo e Giulietta" sono entusiasta ma allo stesso tempo mi sento esposta. Di solito non lascio mai trapelare nulla sui miei piani per il timore di mandarli a rotolo, ma quest'occasione casca a pennello, magari ha voglia di aiutarmi.

"Farai sicuramente del tuo meglio" che mi sostenga e creda nel mio potenziale da una certa carica.

"Però per calarti nella parte hai bisogno di un Romeo"

"Chi ti dice che io non necessiti di Giulietta?"

"O Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?" facendo finta di bere del veleno per poi dimenarsi a terra.

"Romeo?" si fa seria alzando la testa di sottecchi.

"Muore? Perché se è così non voglio buttarmi a terra sappilo, io non sono così teatrale"

"No sciocca, dov'è Romeo?"

"Se aspetti qualche news dall'interno mi dispiace comunicarti che non ci sono" demolisco le sue speranze.

"e la cotta estiva?" indugia.
"sicura di non averne mai avuta una?" si appoggia su un fianco.

"Devo prima conoscere qualcuno per poter farmelo piacere Eve" affermo con disinvoltura.

"Anche in questo, come in tutto, hai ragione"

"Come sempre" e non lo dico per dire.

"Sono un'esperta dopo le mille storie che ho letto" la mia libreria può constatarlo.

"Potresti darmi dei consigli per sedurre Jordan, o per sedurre te" le protendo una mano.

"Chiaro e tondo che alla festa si faranno nuove avvenuture" la afferra tirandosi su.

"Contaci" rispondo ridendo.

"E basta con le mani, lo vedo che stai facendo, si stanno arrossando" ammonisce. Se n'è accorta. Così le allontano l'una dall'altra.

"Grace so che sei in ansia, sei agitata non ti è capitato nell'ultimo periodo di vedere così tante persone e lo capisco. Ma lo faremo tutte insieme d'accordo?"
"E se ti va, possiamo anche andare via"
è una cosa che non farei mai per non sentirmi in colpa, ma apprezzo la sua iperprotettività. Mi sento al sicuro quando ho lei su cui contare.

L'altra metà della mezzalunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora