𝟖.

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"Cosa hai intenzione di indossare alla festa?" la vedo curiosare nel mio armadio.

"Che ne dici di quella felpa beige che ti piace tanto?" andare ad una festa non rientrava nei miei piani per il fine settimana.
Lo sguardo folgorante che ricevo mi mette in soggezione al punto da ripetere a mente le ultime parole dette per trovare qualcosa di strano o sbagliato.

"Non va bene. Recepito" sprofondo nel materasso e ci imprimo la faccia al pensiero di dover partecipare ad un qualsiasi evento sociale...con delle persone.

"È una festa...e in più la nostra occasione di conoscere qualcuno di interessante" ecco che sgancia la bomba.

"Ti ricordo che hai già qualcuno di interessante" rassegnandomi all'idea di potermi sentire a mio agio e pronta a scomodarmi con qualcosa che sceglierà lei data la mia incapacità di reagire come se conoscere qualcuno di interessante mi...interessasse.

"Si ma tu non hai qualcuno di interessante" prorompe.

"Hey innanzitutto non essere così dura" inizio a martoriarmi le mani come da rituale.

"Io mi limito a guardare finché posso" getta un occhiolino. "Anche tu dovresti"

"Chi ti ha detto che parlavo di Jordan come tuo partner?" si volta spaesata.

"mi riferivo a me" aggiungo ironica lanciandole un cuscino che coglie al volo.

"Se la metti così dovrò farmene una ragione e contenermi fino a quando la festa non sarà terminata" si avvicina con nonchalance. "E non rimarrà nessuno oltre a me, te e un lume di candela"

"Sei un caso perso" mi ributta il cuscino.

"Dillo. Dillo che mi ami" urla per tutta la stanza. Giurerei che persino mia madre dall'altro lato della casa la stia sentendo implorare.

"Tutto ok lì dentro?" come volevasi dimostrare.

Socchiudo le labbra perché qualcuno mi precede mettendoci una mano sopra.
"Tua figlia ci stava solo provando con me Rose"

"Ah si?" bisbiglio a denti stretti prendendola per i polsi.

"Chiaro, fate pure. Grace non demorde mai" risponde dal soggiorno.

"Non demordi eh...?" si alza per chiudere la porta per ritornare a scrutare tutto il perimetro del mio armadio.

"Lascia fare a me" seccata prende il mio posto.
I miei capi preferiti insieme, la mia maglietta bianca a coste a spalle scoperte e una gonna bordeaux.
"Un paio di stivali neri e giubbotto di pelle ed è fatta no?" pronta per il suo giudizio.

"Definitivo! Adoro come quei colori stanno su di te" i suoi occhi a cuoricino puntati sulla gonna.

"Fantastico" esulto, ma non più di lei dopo che le dico di potergliela prestare qualora la voglia- "Tu sei un dono del cielo" risponde a testa in giù.

Rimetto tutto a posto. "Tu?"

"Avevo pensato ad un bel vestito blu notte"

"Vuoi fare faville eh? Perché non inviti anche Jordan? Strabuzzerà gli occhi vedendoti. Così hai anche modo di presentarcelo" se le va, certo.

"Sai...non ci avevo pensato, ma ora lo chiamo e glielo chiedo" digita il numero.
Nel frattempo sistemo la scrivania non facendo caso alla loro conversazione, non voglio essere invadente.

"Ha detto di sì. Ti piacerà credimi" stringe il cellulare così forte da poterlo stritolare.

"Ne sono sicura e sono tanto felice per te" mi abbraccia ed io ricambio con la stessa energia con cui poco prima stava per distruggere tutto ciò che le capitasse a tiro.

"Ora però è l'ora di mettersi sui libri" incito e non per fare la guastafeste.

"Hai ragione, se non fosse per te rimarrei a chiacchierare per tutto il pomeriggio" anche se con lei farei lo stesso.

L'altra metà della mezzalunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora