Capitolo 13

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Appena i nostri sguardi si incontrano io e Niall ci abbracciamo. Non un abbraccio qualsiasi, un abbraccio così attaccato, come se io e lui ci stiamo scambiando l'anima in quei pochi secondi. Mi stringeva più forte possibile forse per far capire che io ero sua e facevo la stessa cosa perché lui mi appartiene, lui è mio. -Piccola mia.- dice dopo esserci staccati. -No aspetta ripeti- dico sorridendo come una cogliona. -Piccola mia- dice. Non l'avevo mai sentito dal vivo lui che mi diceva 'piccola mia' nemmeno per telefono. Ho i brividi, cavolo la sua voce è qualcosa di spettacolare. -Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiede guardandomi negli occhi mentre io mi perdo nei suoi occhi azzurri che mi sembra di stare nel paradiso, oltre a me e lui non c'è nessuno, questa sensazione non l'avevi mai sentita prima d'ora, nemmeno con Zayn. -No nulla, solo che... cioè .. mi fa un altro effetto dal vivo- dico cercando di trovare le parole, ero quasi una pietra, non sapevo cosa dire. Mi riabbraccia e io ovviamente ricambio affondando ancora una volta tra le sue braccia che mi facevano sentire protetta e al sicuro. Il suo profumo che mi faceva impazzire così al primo colpo. -Dai andiamo, ti porto a casa mia così conosci Zayn e anche i miei genitori poi semmai chiamerò anche Rose!- dico urlando per la felicità. Ci dirigiamo versi il parcheggio, cerchiamo la macchina, come al solito no. Mi ricordo dove sono parcheggiata, la solita idiota. Appena la troviamo saliamo subito senza perdere tempo. -Pensavi fossi una ragazza di quelle con la macchina bianca ma a quanto pare è il contrario haha- dice ridacchiando. -Purtroppo non è così, io amo il nero- dico tutta convinta. -Per quanto resti a Roma?- gli chiedo mentre guardo la strada, evitiamo spiacevoli incidenti. -Una settimana circa, perchè?- SII DAI CAZZO! UNA SETTIMANA! -Per sapere, hai un posto dove dormire?- chiedo contenta, lo porterò al centro e gli farò visitare tutto. -In realtà no se puoi e vuoi mi accompagneresti a cercare un hotel non così costoso?- mi chiede. Tranquillo biondnino ho già in mente un posto peer te! -Certo, pure gratis è vicino casa mia!- gli rispondo e lui ne è molto felice pooi voglio vedere la sua faccia quando scoprirà di quale hotel parlo. -Sul serio? Mi fai vedere il posto preciso?- mi chiede e non vedo l'ora. -Certo, ci siamo quasi.- gli rispondo con un sorriso stampato in faccia come una cogliona.
C'é silenzio, troppo silenzio. Meno male che siamo arrivati al posto. -È questo l'hotel? Bello!- esclama lui scendendo dall'auto e guardandosi intorno mentre apro il porta bagagli per prendere le sue valigie. Continua a guardarsi intorno come un cagnolino curioso dopo aver viaggiato con il suo padrone ma lui non è un cagnolino ovviamente. -Si è questo ti accompagno dentro.- dico avvicinandomi a lui portando le sue due valigie e lui mi sorride. Andiamo verso la porta ma prima di entrare lo abbraccio, non so per quale motivo ma avevo voglia di farlo e provavo la stessa sensazione come quando ci siamo abbracciati per la prima volta come se nessuno esisteva più in quel momento. Ci stacchiamo dopo un lungo e tenedo abbraccio. -Chiudi gli occhi.- gli dico e lui lo fa. Tiro fuori le chiavi di casa mia dalla tasca destra dei miei pantaloncini a vita alta e apro la porta. Prendo le sue valigie d li metto verso l'ingresso di casa mia. Ritorno alla porta e prendo per mano Niall, lo faccio camminare lentamente dentro, tiene ancora gli occhi chiusi mi meraviglia se era Rose avrebne già aperto gli occhi. Mentre camminiamo ancora muove il suo braccio sinistro a destra e sinistra forse per capire dove sta o altro. -Non ti fidi?- chiedo ridendo mentre lo tengo ancora per mano non vorrei che inciampasse al primo giorno. -No sto solo cercando di capire dove mo stai portando, me lo dici?- mi chiede con la vocina da bimbo curioso di sapere. -Manca poco, aspetta un po'.- rispondo mentre lo guido verso il salone di casa mia. Sbuffa ma nel frattempo muove il braccio sinistro cercando di capire qualcosa, mi fermo di colpa e lui pure, mi stringe la mano e non capisco questo suo gesto ma faccio finta di nulla e decido di fargli aprire gli occhi. -Ora puoi aprirli.- dico cercando di levare la mano ma lui continua a stringere e alla fine lascio. Apre gli occhi, si guarda intorno sorridendo, cosa significava il suo sorriso? Gli piaceva come posto? Spero di si. -Ma è casa tua?- mi chiede camminando verso un armadietto dove c'erano alcune foto mie e li guarda così curioso. -Si è casa mia.- dico. Mi guarda in un modo strano, non so per quale motivo, forse è sorpreso perché pensava che l'avrei portato in un vero hotel non a casa mia. -Dormirai qui.- lo avverto e sgrana gli occhi su di me quasi non ci credeva. -Nono, spero che scherzi piccola.- 'piccola' ho i brividi ogni volta che lo dice. -No aspetta ripeti- gli chiedo mi piace essere chiamata piccola ma non da chiunque, solo da lui. -Piccola, ti piace?- mi chiede avvicinandosi a me e tenendomi per mano. In questo preciso momento non so cosa fare ma la sua mano che è il doppio di me mi fa sentire sicura. Annuisco per la sua domanda quasi impaurita. Si avvicina al mio volto e io non ho la più pallida idea di cosa fare, resto imbambolata e non capisco cosa vuole fare. Sembra abbia voglia di baciarmi ma mi sbaglio, voleva solamente abbracciarmi per farmi sentire più protetta penso. Ricambio e mi lascia un bacio in guancia. Salto per la paura a causa della campanella che rovina questo nostro momento.

#spazioautrice
Scusate se ci sono errori o è corto per voi ma non ho avuto molto tempo spero che è di vostro gradimento alla prossima:)

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