Sebastian non sapeva cosa volesse dire morire. Non sapeva cosa si provava nell'essere consapevole che tutto stava per finire, che non avrebbe visto il sole sorgere il giorno successivo, non avrebbe visto un altro ciclo lunare, un altro autunno, un altro inverno.
Del resto, Sebastian era un demone. Una creatura immortale. Una creatura creata per non avere una fine. Un prodotto senza scadenza. Eterno.
Invece, aveva ceduto la sua eternità in cambio dell'accesso in paradiso di un bambino. Ed ora non sapeva cosa aspettarsi. Come sarebbe stata, la morte? Non ne aveva idea. Dopotutto, era curioso di scoprirlo.
Chiuse gli occhi, tenendo la testa china. Attese che la lama angelica calasse su di lui, sul suo collo, inesorabile, strappandogli la vita.
Attese. Attese ancora. E ancora. E ancora.
Perché non succedeva nulla?
Che l'angelo ci avesse ripensato? si chiese. Accantonò subito l'idea. Non gli sembrava affatto che l'angelo della pena fosse un angelo clemente.
Ma allora, perché era ancora vivo?
Finalmente, si decise ad alzare la testa. E vide qualcuno, un altro angelo, che fissava severamente l'angelo della pena, e che aveva fermato con la propria mano la spada che stava per ucciderlo.
***
L'angelo della pena guardò confuso l'angelo che aveva bloccato la sua arma. Sorrideva.
-Cos'hai da ridere? Togliti e fammi terminare ciò che stavo facendo. Il demone si è offerto in cambio del bambino. Sono patti che il Paradiso accetta. -
L'altro angelo gli abbassò la lama.
-Ciò che dici è vero - confermò - però non hai tenuto conto che questo demone è... pentito. -
Il primo angelo sbatteva le ali, nervosamente. -E allora? Questo non cambia niente. È pur sempre un demone. -
-Cambia tutto, invece. Anche se è un demone. - obiettò il secondo angelo.
Sebastian lo guardò attentamente. Era un maschio, e capelli d'argento, lunghi fino alle spalle, gli incorniciavano il viso. Era vestito tutto d'oro, dalla testa ai piedi. La sua presenza irradiava gioia.
Anche Ciel lo guardava.
-Chi sei? - gli chiese.
-Io sono un angelo della gioia - disse lui, con orgoglio. Il suo sorriso emanava luce.
-Perché sei qui? - aggiunse Sebastian. -Lascia che avvenga quello che ho chiesto. - disse, impassibile.
L'angelo della pena era assolutamente d'accordo con il parere del demone. Ma l'angelo della Gioia scosse la testa. Guardò con dolcezza Sebastian, e gli accarezzò la fronte, come si fa con un bambino che ha la febbre.
-Quando un demone talmente potente esprime un desiderio tanto nobile come ha fatto lui, ed è pentito, anche se chiede esplicitamente di essere punito, non può esserlo. Non è così che funzionano le leggi del paradiso. -
L'angelo della pena lo guardò sgranando gli occhi.
Sebastian si sentiva... è difficile descrivere come si sentisse lui. Si sentiva distrutto e ricomposto, morto e rinato. Non sapeva ancora cosa lo aspettava, ma era sicuro che doveva essere qualcosa di bello.
L'angelo della gioia gli porse una mano. -Alzati. - gli disse. Questa frase potrebbe ricordare una vecchia storia, ma fu esattamente quella che disse. E, nel farlo alzare, lo riportò alla vita. Lo estrasse dalle tenebre, per farlo tornare nella luce. Ciel mosse un passo verso di loro.
-Che cosa gli accadrà, adesso? - domandò, incuriosito. Sebastian non diceva niente. Mentre l'angelo stringeva la sua mano, si sentiva come avvolto da un'energia bianca, che non conosceva più da molto tempo. Per ragioni che non gli erano ben chiare, iniziò a piangere.
L'angelo lo strinse in un abbraccio forte, ignorando la domanda di Ciel.
-Ora, Sebastian, tu stai per morire. Io sto per ucciderti. Subito dopo rinascerai. Sto per fare qualcosa di molto raro, ma che tu meriti. -
Non era una domanda. E il demone non si oppose.
L'angelo della pena era sconcertato. -Sono stata in errore nel mio giudizio, allora. Mi dispiace- mormorò.
-I tuoi errori ti sosono perdonati, Angelo della Pena. L'amore del ppadre è grande! - disse lui, felice.
- Come desideri chiamarti, nella tua nuova vita? - domandò a Sebastian, sempre tenendolo stretto. Gli accarezzava la schiena, come se fosse un bambino.-Come mi ha chiamato Ciel. Sebastian. Io voglio essere Sebastian, per sempre. -
L'angelo sorrise. -E così sia. - disse. -E così sia. -
Ciel vide una grande luce avvolgere i due. Udì Sebastian gridare, e gridò a sua volta, ma l'angelo della pena lo trattenne. -Stai indietro, bambino, è pericoloso. - lo ammonì. Ma Ciel non voleva stare indietro, perché Sebastian non aveva mai gridato, dunque stava sicuramente provando un dolore immenso. E poi, non obbediva mai a chi lo chiamava "bambino". Si liberò dalla stretta dell'angelo della pena e corse da Sebastian. Lui gli tese la mano, e Ciel gliela strinse.
L'angelo della gioia si allarmò.
-No, fermi! Non posso includere nel processo più di due soggetti... -
Troppo tardi. Una luce, terribilmente intensa, avvolse il trio. Intanto, l'angelo della pena guardava la scena, schermandosi gli occhi. La spada angelica era scomparsa. Ormai non serviva più. Nessun demone sarebbe morto, quel giorno. Non in maniera definitiva, almeno.
***
Mey Rin aprì gli occhi, nella notte. Aveva sentito un rumore. Un tonfo.
Immediatamente si alzò dal letto. Si avvolse nella vestaglia da notte e si precipitò in corridoio. Anche gli altri servitori erano usciti dalle loro stanze. -Avete sentito anche voi? - domandò. Anche se non era necessario chiedere, dalle loro espressioni era chiaro che avessero udito quel suono.
Finnian e Bard annuirono. -Cosa può essere stato? - si chiese Bard, grattandosi il capo.
-Era molto forte - gemette Finnian. -Sembrava qualcosa di pesante che cadeva. -
I tre si guardarono.
-Veniva dal giardino. - disse Mey Rin, sicura.
Scambiandosi un'occhiata d'intesa, si avviarono tutti e tre verso il giardino.
Ciò che videro, sotto la luce della luna, fu raccapricciante.
Il corpo di Ciel, disteso con tanta cura sull'erba, in vestaglia da notte. E, al suo fianco, il corpo di Sebastian, disteso nello stesso modo.
***
Poco lontano, Ciel e Sebastian tremavano. Si guardarono, e si resero conto di quel che era accaduto. Erano diventati due angeli.
Continua...
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UNA VOLTA I DEMONI ERANO ANGELI
FanfictionIl rapporto fra Sebastian e Ciel è sempre stato complicato, ma quando il contratto sta per volgere al termine i due si trovano a fare i conti con i delicati sentimenti che non avevano previsto di provare l'uno per l'altro. Ormai gli assassini dei ge...