arrivammo a casa e la aiutai ad uscire "Andres sei un bono e davvero asfaltami,sfondami fai quello che vuoi" disse ad occhi chiusi facendomi ridere divertito "dai Eden andiamo dentro su" "sai Andres.... Tipo sei solo mio" "okay sono solo tuo.... Attenta che cadi" deciso di prenderla in braccio a modo di principessa, e dovevo dormire con lei per vedere che non vomiti tutta l'anima.Si cambiò e si mise in pigiama ma all'improvviso corse verso il bagno e vomitò, li tenevo i capelli, finì di vomitare e iniziò a parlare "cazzo Andres ho vomitato" disse ridendo facendomi sorridere "dai torna a letto che è tardi" li dissi quasi sussurrando e lei annuì. Si stese e io feci lo stesso "sai io odio tutti ma tu... E solo tu hai quel qualcosa in più" pronunciò la ragazza addormentandosi e così feci anch'io.
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mi svegliai e Eden non c'era, andai in cucina e trovai un bigliettino "hey Andres non sarò a casa per un po' di ore ti spiegherò dopo il perché -Eden", ero indifferente perché dove potrebbe mai andare e iniziai a fare colazione. Le ore passavano e Eden non era ancora a casa e decisi di riposare.
POV EDEN:
piansi, piansi tanto, vederla in quelle condizioni mi faceva male all'anima, vederla pallida,fredda, senza il suo merav is glucosi sorriso stampato in faccia, mi manca vederla ridere, arrabbiarsi perché non avevo voglia di mangiare, arrabbiarsi perché non volevo prendere le medicine, mi manca giocare con lei a contare fino a cento e chi si addormentava prima perdeva, mi manca vederla truccata, mi manca vederla stesa sul divano a quartate un film e mi manca sentire "ciao piccola buona giornata" prima di andare a scuola. Mi mancava lei la mia mamma. Il suo funerale non è stato facile per me ma all'improvviso si sentirono le porte aprirsi catturando l'attenzione di tutti "ma ciao teste di cazzo" pronunciò l'uomo che li non doveva neanche respirare. Mio padre. "Sai Eden è stato bello ammazzarla di botte e ora tocca a te" disse avvicinandosi a me e ovviamente il mio nonno l'ha tirato via e chiamato la polizia, era tutto andato completamente a puttane. Quel uomo che dovrei chiamare papà ora vorrei che non esistesse, ha fatto una cosa orribile e ora aveva le palle di presentarsi al funerale della persona che ha ucciso. Dopo quello tutto andò bene ma mi dava fastidio che doveva rompere le palle anche qua.
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finì il funerale e tornai a casa, "dov'eri?" mi chiese subito Andres "al funerale di mia mamma" dissi a bassa voce "mio padre ha rotto i coglioni anche li" dissi mentre i miei occhi iniziavano a riempirsi di lacrime "non piangere dai vieni" disse allungando le braccia in segno d'abbraccio. Le ore passavano e stavamo mangiando la cena "Eden ma ti ricordi qualcosa di ieri?" disse ridacchiando "no quasi nulla, perché?" chiesi incuriosita "non ti ricordi delle parole che mi hai detto" "no" "ohhh bene" disse lasciandosi sfuggire una risata, aggrottai le sopracciglia "ti ho detto qualcosa di brutto?" Chiesi preoccupata "no anzi" "bene che ti ho detto?" "che mi ami e che quando mi vedi tutto il resto si ferma" disse ridendo prendendomi per il culo "hahahahah smettila ero ubriaca stronzo" "okay come vuoi bibi" alzai gli occhi al cielo e sorrisi leggermente.
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Andres
Fanfictionsei Eden Nardes e sei stata costretta a sposare uno che non volevi sposare non ti piace questa idea è antipatico freddo ti mette i brividi ma....