Mi svegliai di soprassalto, il telefono tra le mani.Che ore erano, mezzanotte? Le sei e mezza? In quel momento pensai che un mondo senza orologi non sarebbe stato un mondo adatto a me, che entravo nel panico se non potevo sapere l'orario.
Perciò guardai lo schermo del telefono e mi resi conto che erano solo le 8:04 pm.Mi alzai dal letto ancora un po' stordito. Da una parte era riposante dormire il pomeriggio, ma dalla parte opposta detestavo quella sensazione di perenne dormi-veglia che mi avrebbe accompagnato fino alla fine della giornata.
Andai verso la cucina, dove trovai Mary che preparava la cena.
«sto preparando il roastbeef, va bene?» Mi chiese.
Io però non risposi, la mente ancora annebbiata dal sonno.
«hai dormito per caso?» disse allora mia sorella, il tono divertito dall'espressione sul mio volto.
«si nota così tanto?» domandai, stropicciandomi gli occhi tentando di svegliarmi.
«Abbastanza. Comunque ti ho chiesto se ti va bene il roastbeef per cena»
«sisi andrà benissimo» risposi, andando verso il bagno per farmi una doccia.
Dopo cena mi stesi sul letto con l'intenzione di stare al telefono, in fondo erano solo le 10:03 pm. Nel sbloccarlo però mi accorsi di avere due messaggi ricevuti.
Il cuore iniziò a battermi leggermente più forte, leggendo il mittente del secondo messaggio, Luke.
Decisi però di iniziare con ordine e leggere il primo messaggio, che invece era da parte di Calum.
"Stasera al Pink come l'altra volta?! Non fare la merda, festeggiamo il mio ritorno!!! Alle 10:30 pm, e non accetto un no come risposta.„
Non risposi, lessi invece il testo del secondo messaggio, che ero sicuro avrebbe trattato lo stesso argomento.
"Ti prego Michael devi venire anche tu stasera, non ce la faccio senza di te„
Sorrisi, sapendo che quel ragazzo mi avrebbe fatto impazzire.
"Ok, ci sarò„
Fu il messaggio che inviai ad entrambi.
Dopo nemmeno un minuto il mio telefono vibrò di nuovo, Luke aveva risposto.
"Wow non essere troppo espansivo mi raccomando„
"Che idiota" pensai, sorridendo.
Mi vestii lentamente, scegliendo per la prima volta nel giro di tre anni cosa indossare. Non che il mio armadio fosse pieno di vestiti, ma cercai di essere il più "decente" possibile.
Salutai Mary, e dopo le sue solite raccomandazioni del tipo "non bere troppo!" e "se bevi troppo non guidare!" Uscii di casa e mi diressi a passi piuttosto svelti verso l'ormai familiare pub.
Arrivai dopo neanche 10 minuti, e ok ero abbastanza agitato. Il che non dovrebbe essere normale, considerando gli eventi della sera precedente. O forse era proprio per questo.
Non riuscivo a capire niente, sapevo solo che ero confuso, tremendamente confuso. Insomma, non potevo essermi innamorato sul serio, non mi era mai successo prima e non sapevo come comportarmi. E lui, mi amava? Provava gli stessi sentimenti che provavo io? Dai suoi comportamenti immaginavo di sì, ma non potevo esserne sicuro.
Decisi però di non dare importanza alle mie domande seppur continuassero a martellarmi nella testa ed entrai nel locale.
Trovai Calum e il suo gruppo di amici, compreso Luke, vicino al bancone del bar.
«Era ora!» esordì Calum, venendomi incontro.
«Com'è andata dai tuoi?» gli chiesi.
«abbastanza bene. Mia sorella è petulante come sempre, ma sojo riuscita a togliermela dai piedi quando l'ho portata a fare shopping»
Al sentire quella frase scoppiai a ridere.
«tu che fai shopping? Oddio perchè me lo sono perso, avrei voluto essere lì e vedere la tua espressione» dissi asciugandomi gli angoli degli occhi per le risate.
Calum a quel punto mise un finto broncio, incrociando le braccia al petto come i bambini.
«Dai lo sai che scherzo, ti voglio bene»
Tentai, smettendo di ridere.Evidentemente quel tentativo funzionò, perchè tornò alla sua postura naturale e mi regalò un sorriso.
«sei proprio come i bambini» sospirai.
«non giocare con il fuoco Clifford» soffiò in risposta, allontanandosi verso la pista.
Mi voltai di nuovo verso il gruppo di Cal.
Dan lo aveva seguito ed ora stavano ballando insieme come due pazzi, mentre Jack e Matt si stavano ubriacando per bene.L'ansia iniziò a impossessarsi del mio cuore quando non trovai Luke al bancone.
Lo cercai allora tra la folla che si trovava sulla pista da ballo, niente.
Controllai ai divanetti, niente.
Controllai addirittura nei bagni pur sapendo che lui detestava i bagni pubblici, niente nemmeno lì.
"Niente panico Michael" era tutto quello che riuscivo a ripetermi.
Uscii all'esterno, l'aria della notte che pizzicava sulle mie guance.
Lo cercai ovunque, arrivai fino al parcheggio dove era solito mettere la sua auto, che guidava solamente quando sapeva che Jack e Matt non ce l'avrebbero fatta a tornare da soli.
La sua auto era lì, ma di Luke nessuna traccia.
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*spazio autrice*Hii, capitolo un po' corto, ma vabbe.
Scusate se non ho aggiornato prima ma ho avuto.. Problemi in famiglia.
Non so quando aggiornerò, spero presto, x.
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Voodoo doll ||Muke. [EDITING]
FanfictionMichael Clifford e Luke Hemmings sono due perfetti sconosciuti che lavorano nello stesso negozio di musica. Ma le loro vite in qualche modo sono già intrecciate, e nessuno dei due ha idea di cosa li aspetta.