*Luke's pov*
Michael era partito, e mi sentivo come se fossi in una bolla. Una bolla di sapone enorme, che mi tagliava fuori da qualsiasi cosa. Non parlavo molto, stavo sempre solo in casa, mangiavo davvero poco.. Calum e Ashton mi avevano aiutato parecchio per cercare di aiutarmi, e davvero non sapevo come ringraziarli per questo.
Nonostante la sua partenza avevamo continuato a restare uniti, e questo mi rendeva soddisfatto di me stesso. Perchè nonostante il dolore si faceva sempre più grande dentro di me sapevo che potevo contare sui miei amici e potevo continuare a fare ciò che più amavo, cantare....
Quel giorno pioveva, e mi svegliai con un senso di angoscia opprimente.
Michael ama la pioggia quasi quanto io la odio. Odio bagnarmi, avere tutti i vestiti appiccicati al corpo, e odio ancora di più osservarla dalla finestra. È come se il mio umore diventasse grigio come il cielo uggioso, e in giornate come quelle preferisco non vedere nessuno.
Sapevo che quel giorno sarei dovuto rimanere a dormire nel letto, sentivo che non sarebbe stata una bella giornata.
Sbloccando il telefono mi accorsi che come ogni giorno Michael mi aveva mandato una mail. Sorrisi come un ragazzino leggendola, tuttavia non risposi.
Non avevo ragioni per non rispondere, non volevo farlo e basta. Forse volevo prendere le distanze da lui, forse volevo ricominciare a vivere, ma la verità è che non avevo il coraggio. Avevo così tante cose da dirgli e così poche occasioni per farlo...
Scrollai la testa, alzandomi. Andai al bagno e feci una doccia calda, così da provare a calmare i miei nervi tesi.
Quando tornai nella mia stanza mi accorsi di avere due chiamate perse da Calum.
Lo richiamai, e dopo due o tre squilli la sua voce mi riscosse momentaneamente dal mio intorpidimento.
"Luke ma dove sei? Dovevamo incontrarci a casa di Ashton, non ricordi?"
Me n'ero totalmente scordato. Inventai una scusa, a volte mentire non è sbagliato vero?
"Scusa Cal non ti ho avvertito, ma sto andando da mia madre. Sai è molto che non vado a trovarla, ho pensato di farle una sorpresa"
Incredibilmente Calum sembrò cascarci, perchè mi rispose in tono tranquillo.
"Ok non preoccuparti, ci vediamo domani"
"A domani" risposi, e agganciai.
"ormai il danno è fatto" pensai ad alta voce, vestendomi.
La lettera che avevo scritto qualche giorno prima per Michael era ancora sul comodino. Avrei voluto spedirla, ma ancora una volta non avrei avuto il coraggio di farlo.
Così non la presi con me ma uscii di casa, salii in macchina e partii in direzione della casa in cui ero cresciuto.
La pioggia era forte, ma non me ne curai e continuai a guidare. C'era della nebbia, non riuscivo a vedere bene la strada, nonostante i fari accesi.
"Pioggia del cazzo, chi me l'ha fatto fare di uscire? Maledetto Calum che non si fa i cazzi suoi" imprecai tra i denti, cercando di rallentare. Mi accorsi che i freni non facevano molta presa sulla strada.
Si iniziò a intravedere un po' di sole, e pensai che almeno la situazione meteo potesse stabilizzarsi un po'.
"Oh beh, se devo morire almeno morirò guardando l'arcobaleno" pensai ironicamente.
Ma a quanto pare il sarcarsmo non è il mio forte.
Vidi due fari dalla direzione opposta venire verso di me.
Ricordo il rumore dei miei freni che cercavano invano di bloccare le ruote dell'auto all'asfalto. Ricordo la luce a pochi metri di ditanza dal mio volto. E poi il buio.
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*spazio autrice*Eh okay, questo è il capitolo extra. Un po' breve, ma cosa volete da me? È tutto ciò che sono riuscita a fare, ew. Vvb, ora posto i ringraziamenti e niente AH
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Voodoo doll ||Muke. [EDITING]
FanficMichael Clifford e Luke Hemmings sono due perfetti sconosciuti che lavorano nello stesso negozio di musica. Ma le loro vite in qualche modo sono già intrecciate, e nessuno dei due ha idea di cosa li aspetta.