Capitolo 17 "I swear"

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La sveglia continuava a suonare da 10 minuti, ma non avevo la forza per spegnerla. Continuai invece a contare per quella che sembrò la decima volta nella mattina le assi del soffitto.

La stanza che avevo affittato non era tanto grande, ma ci si stava bene. Aveva due piccoli letti, un armadio e un cassettone. La cucina e il bagno invece erano condifisi con gli altri ragazzi che avevano affittato le altre stanze.

Erano tre giorni che non mangiavo, da quando mia sorella era stata ricoverata. Quello era il giorno dell'intervento, il giorno più duro di tutta la nostra permanenza lì.

Trovai la forza di muovermi, e con un rapido gesto spensi la sveglia del mio telefono e lo sbloccai, trovando immediatamente quello che cercavo.

Mandai la solita mail a Luke, pur sapendo che non avrei ricevuto risposta.

"Buongiorno Lukey, sono sempre io. Oggi è una giornata importante, finalmente il giorno dell'operazione è arrivato. I medici mi hanno assicurato non ci saranno problemi, ma ho paura lo stesso. Non voglio perdere Mary, l'ho appena ritrovata, non possono strapparmela via di nuovo.

Tu come stai? Ho sentito Calum ieri sera, mi ha detto che non ti vede da due giorni.
Mi manchi ogni giorno di più, e il mio amore per te diventa sempee più grande e doloroso. Doloroso perchè non posso toccarti, non posso baciarti, non posso stringerti a me... E sai quanto fa male. Lo sai perchè provi anche tu quello che provo io.

Ti prego, rispondimi. Non voglio che tu stia male per colpa mia. Sono solo contento che non hai abbandonato i ragazzi, loro possono aiutarti.
Non vedo l'ora che Ash monti il video dell'ultima canzone che avete fatto, mi ha detto che il testo lo hai composto tu.
Sempre tuo, M.x „

Mi accorsi che avevo ricevuto un messaggio di Calum, che mi affrettai ad aprire.

"Mike sono preoccupato. Non vedo Luke da tre giorni. Mi aveva detto che sarebbe andato da sua madre quindi ti avevo detto di star tranquillo, ma stamattina l'ho chiamata e lei non sapeva dove fosse suo figlio. Non risponde alle nostre chiamate, che cazzo facciamo?„

Iniziai a preoccuparmi anche io, ma avevo altre cose a cui pensare. Scrissi un veloce messaggio a Calum suggerendogli di provarlo a cercare a casa nostra o da Juke box, e mi vestii in fretta per raggiungere Mary in ospedale.

....

Ero nella sala d'attesa, l'ansia che mi stava letteralmente assorbendo. Avevo continuato a mordere le mie unghie finchè il sapore caldo e ferroso del sangue non mi toccò la lingua, e decisi che era il momento di trovare una diversa valvola di sfogo per calmarmi.

Provai a passeggiare avanti e indietro, ma il suono dei miei stessi passi mi faceva venire un mal di testa incredibile, perciò scartai anche questa soluzione.

Infine provai a respirare profondamente, chiudendo gli occhi e provando a escludere il mondo come facevo di solito, ma l'angoscia continuava imperterrita a martellarmi nel petto.

Circa quattro ore dopo quel lento supplizio finalmente uscì un medico dalla sala operatoria.

«Come sta mia sorella?» chiesi, il tono preoccupato.

«Signor Clifford, è difficile anche per me dirle questo. Ci sono state delle complicazioni durante l'operazione, sua sorella non è riuscita a sostenere il peso dell'intervento. Ora è nella sua stanza, ma non sappiamo quanto resisterà ancora. Pensiamo qualche ora, un giorno al massimo, non di più. Non sa come mi dispiace.» rispose, amareggiato.

«Non può essere.. Mi avevate detto che sarebbe andato tutto bene, che era un intervento semplice.. AVETE UCCISO MIA SORELLA!» urlai, pieno di rabbia e disprezzo, mentre le lacrime iniziarono a scendere lente e inesorabili sul mio viso.

Voodoo doll ||Muke. [EDITING]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora