Chapter 12

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Al suo funerale partecipano in tanti. La cosa non mi sorprende. Molte persone ammiravano Sherlock. Molte di più non potevano sopportarlo. Ma nessuno che sia mai venuto in contatto con lui l’ha dimenticato, e sembra che tutti si sentano egualmente in obbligo di essere presenti.

Io vengo trattato come la vedova addolorata. Colui che porta il lutto. Dovrebbe essere sua madre, ma sembra che tutti quanti ritengano che questo ruolo sia più adatto me, inclusa la signora stessa. A dispetto dei miei timori, lei non mi dà colpe. Mycroft ribadisce che sua madre odia gli addii, e non avrebbe saputo come gestire quello di Sherlock, quindi va bene così. Sembra che lo capisca. Mi abbraccia e mi dice che è contenta di sapere che suo figlio mi ha avuto accanto a sé nelle sue ultime ore.

Mi alzo in piedi per pronunciare il suo elogio funebre. Lo faccio semplicemente perché non riesco a immaginare che lo faccia nessun altro. Parlo della sua genialità, della sua dedizione al lavoro. Parlo delle persone che ha aiutato e dei criminali che ha consegnato alla giustizia. Non parlo di come mi ha fatto sentire di nuovo vivo, o del modo in cui i suoi occhi brillavano quando i raggi del sole attraversavano le sue iridi.

A tutta questa gente che lo rimpiange dico che era mio amico, e che è stato un onore averlo conosciuto e aver lavorato con lui. Non dico che lo amavo, che lo amo ancora, e che se avessi la possibilità di esprimere un solo desiderio al mondo, sarebbe quello di far cessare tutto questo.

Alone on the water [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora