What do you think I have? [REVISIONATA]

10.2

Mi girai improvvisamente. Era la voce di Alex, ne ero sicuro, e non volevo starmene seduto a parlare di live quando lui era di là. Corsi verso la porta, e lo trovai lì, insieme a Lyon in lacrime.
Iniziai a piangere, e mi buttai nelle sue braccia. Lui mi accolse senza stupirsi, e iniziò a piangere pure lui. Gli altri, non avendo sentito bene che era la voce di Alex, lo videro solo quando venne in sala riunioni anche lui, e la felicità fu tanta.

Passarono dei mesi, fino alla fine della scuola. Il giorno dell'esame di maturità vennero tutti, Alex compreso, e ciò mi rese molto felice. Alla fine della festa feci per andarmene, ma qualcuno mi prese, e mi tappò la bocca. Era Alex, ovviamente, e voleva un bacio...
Finalmente tutto era tornato alla normalità, ma ancora non avevo capito il perché fosse sparito così all'improvviso, così, quando tornò a casa da lavoro, glielo chiesi, ma lui restò in silenzio.
Mi nascose per mesi  il motivo per cui era sparito, e non aveva intenzione di dirmelo, fino a quando, non trovai un diario nascosto sotto al suo letto.
Iniziai a leggerlo, e nei giorni successivi scoprii cose di Alex che non sapevo.
A quanto pare, lui non era gay. Non lo era mai stato, dall'inizio della nostra relazione. Ciò mi fece del male, poiché lui non mi amava, e a quanto pare, mi odiava pure. Nel diario scoprii lettere indirizzate a dei suoi amici, che dicevano che parlavano di quanto fossi snervante, e che aveva bisogno di una vacanza rigenerativa. Altre invece erano indirizzate a cico, e spiegavano il motivo della sua assenza. Queste lettere non furono mai inviate, ma furono il motivo per cui iniziai a piangere, e singhiozzare.
Provai disgusto per Alex, dato che fino ad allora aveva solo finto di amarmi, e stando alla lettera più recente (di 3 settimane prima della mia scoperta), mi odiava a morte.
Scesi sotto in cucina, con in mano le lettere e il diario. Era seduto su una sedia vicino al tavolo che fumava. Buttai sul tavolo le lettere, con fare arrabbiaro. Lui tacque, non le guardò nemmeno. Fece per spegnere la sigaretta, ma gliela presi e gliela spensi sulla fronte, per vendicarmi. Ero furioso, talmente tanto furioso che me ne andai via di casa, e tornai da mia madre, che non fu sorpresa di vedermi...
Mamma di Giorgio (mg):"Ciao amore della mamma, ti stavo aspettando"
Giorgio(gg):"Come mai mi tratti così bene?"
Mg:"il tuo ragazzo è venuto qui, poche settimane fa, e mi ha consegnato una lettera, in cui aveva scritto cose orribbili su di te"
Gg:"E tu che hai fatto?"
Mg:"All'inizio risi, pensando non fosse serio, poi quando capii che non stava scherzando gli tirai un mattarello in testa, poi svenne. Il giorno dopo si svegliò con l'emicrania, ma non lo curai, anzi, lo buttai fuori casa"
Da una parte ero indignato sul comportamento di mia madre, poi capii che non potevo indignarmi per una cosa del genere. Quel figlio di puttana mi aveva fatto soffrire, e meritava altrettanto dolore.