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Corsi subito verso di lui, senza badare a sporcarmi di sangue. Pensai subito al peggio, tipo che si fosse suicidato o che l'avessero ucciso. A questo proposito chiamai un'ambulanza, sperando avrebbero fatto in tempo per soccorrerlo, e chiedendo un intervento dall'alto. 
Quando arrivò l'ambulanza, erano già passati 10 minuti. Speravo davvero che non fosse grave, anche se provavo ad accettare la sua morte già prima che fosse morto davvero. Arrivammo in ospedale in 5 minuti scarsi e, subito dopo esserci fermati, degli infermieri presero la sua barella e lo portarono dentro all'ospedale. Una ragazza mi aiutò a scendere dall'ambulanza, ma mi resi conto che quella ragazza era Anna, e appena mi riconobbe sgranò gli occhi. Non vedevo Anna e Lyon da mesi, e vedere Anna in quel momento molto difficile non aiutò nel tenere le lacrime. la abbracciai piangendo, senza dare importanza alle persone che ci guardavano stupiti. 
Mi accompagnò nella stanza dove c'era Alex, e mi fece sedere in un angolo. Parlò con un dottore, con gerghi a me completamente sconosciuti. Quando finì prese la barella di Alex e lo portò in un'altra stanza, facendomi cenno di seguirla. Seguendola, arrivammo in una stanza grande, con una sottospecie di ciambella al centro, con un lettino. La mia preoccupazione per Alex fermava la mia spudorata e inappropriata curiosità, che avrebbe già preso il controllo di me facendo domande sull'apparecchiatura enorme, ma per fortuna mia, di Alex e di Anna, questo non accadde. 
Insieme a degli infermieri, spostò Alex dalla barella al lettino dell'apparecchio, per poi farlo entrare nel buco di esso.
Mi fece di nuovo cenno di seguirla e mi portò in una stanza da cui si vedeva l'altra stanza, per poi dirmi:
Anna:"quello che sto facendo non lo dovrai dire a nessuno, capito?"
Annuì senza capire il perché ci fosse tanta segretezza, ma cercai di togliermelo dalla testa.
Ad un certo punto vidi Anna schiacciare un pulsante, e successivamente sentì un botto, susseguito da un altro, un altro ed un altro ancora. E a quel punto chiesi ad Anna cosa stesse succedendo.
Anna:" li stiamo facendo una RMN, per vedere degli eventuali danni celebrali."
Giorgio:" ehm, e una RMN sarebbe...?"
Anna: "Risonanza Magnetica"
Giorgio:"ah..."
Sullo schermo posto davanti ad Anna apparvero le immagini del cervello di Alex. Appena le vide spalancò gli occhi, e si mise le mani nei capelli. Pensai bene che quella reazione fosse dovuta a qualcosa di grave.

Lyon:"BASTAAAAAAAAH..."
Cico:"*ride*"
Come al solito, nel video di Lyon, c'erano risate e schiamazzi. Alex rideva, io ridevo, tutti ridevano, anche se l'atmosfera dietro quei video era cupa e triste. Ad Alex fu diagnosticato un cancro al cervello, e ciò lo devastò. Riprese a fumare Marijuana, ad andare a letto con delle troie randomiche, e non sembrava più lo stesso. L'unico momento in cui poteva sembrare sobrio, era quando registravamo i video.Una sera andai da lui, e lo beccai fumarsi una canna lunga due indici
Giorgio:"quella roba non ti farà stare meglio, lo sai?"
Alex:"cerco di mantenere alto l'umore, oramai non c'è più niente che mi possa far guarire..."
Mi sedetti su una sedia, contemplando quella figura alta e un po' grassottella, pensando che lo amavo, e che non potevo essere suo.
Mi guardò negli occhi, e si avvicinò. Ricambiai lo sguardo, e vidi che da azzurri, i suoi occhi presero un colore quasi blu. Mi prese in braccio, con mio grande stupore, e mi portò sul letto.
Alex:"sta sera dormi qui!", e indicò il materasso su cui eravamo stesi. Sorrisi, ma di felicità non ce n'era neanche l'ombra in quel sorriso. lui lo ricambiò, con un fare calmo, un po' per la Marijuana, un po' perché era felice. O almeno sembrava così
Mi spogliai, fino a stare solo con le mutande, e mi misi sotto le coperte. Alex era andato a fare un po' di baldoria, e mi invitò, ma ero troppo stanco. Spensi la luce della stanza, e alzai le coperte fino al mento.

Alex:"GiOrGiOOOOOh!"
MI svegliai, sentendomi chiamare da Alex. Guardai l'ora: 1:04 del mattino. Scesi sotto, e vidi Alex che si stava togliendo i vestiti:
Alex:"fa caldo qui non credi?". A quella frase arrossii, e lo fermai. Li misi di nuovo i pantaloni, la maglietta e il maglione, e feci per andarmene, ma lui mi trattenne. Portò il mio viso vicino al suo, e quasi potevo toccare le sue labbra con le mie. "È ubriaco fradicio" pensai, ma vidi che i sui movimenti erano precisi, e non puzzava d'alcol. Pensai alla droga, ma non puzzava di Marijuana, e non voleva più toccare le droghe sintetiche. Mi  guardò negli occhi, capendo che sapevo fosse sobrio, e mi diede un piccolo bacio sulle labbra, per poi scappare di sopra. Rimasi stupefatto, e arrossii ancora di più, realizzando il fatto che Alex mi aveva appena baciato.

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