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Il tempo scorreva in fretta tra allenamenti di quidditch, pasti quotidiani e le gite ad hogsmeade.

Si poteva dire che tutto stava andando per il verso giusto, le vacanze di Natale erano imminenti.

Insomma la calda atmosfera natalizia che fa diventare tutti piu buoni.

Fuori tutto andava per il meglio ma le cose andavano diversamente del dormitorio di serpeverde nella stanza numero 6/b.

Jade si era estraniata dal mondo esterno, se ne stava china su pile di libri concedendo tempo solo a Theo, l'unico che poteva darle una mano in quel momento.

Era da settimane che non faceva qualcosa che la divertiva o semplicemente la distraeva ma doveva trovare una risposta a quello che era successo.

Perché lei riusciva a fare quelle cose?

Aveva poteri superiori ai suoi compagni?

Imparava semplicemente più velocemente degli altri o c'era qualcosa sotto?

Era possibile aver ereditato qualche strano dono dai suoi antenati?

Non aveva una risposta a queste domande ma una cosa la sapeva per certo, non era normale saper fare un legiliments alla sua età, come non era normale poter saper usare incantesimi senza doverli pronunciare ad alta voce, solo pochi maghi avevano la capacità di farlo e se già era impegnativo come faceva una ragazza di 15 anni a riuscirci?

Stava appunto contemplando per la centesima volta queste domande quando Theo entrò nella stanza.

- Ma buonasera signorina, sono passato a farle una visita, come si sente?- domandò con tono scherzoso imitando quelli che lui aveva nominato "i babbei acculturati appena usciti dal 1800".

-Hey They, grazie per avermi salvata dalle solite 4 domande che mi girano per la testa-

- Non c'è di ché- rispose soffermandosi sulla esile figura della Black.

-Ti porto in un posto, vieni?- Si obbligò a ripercuotersi mentalmente.

Ogni volta che la vedeva era come la prima, stessi occhi perforanti, stesse labbra tentatrici, stesso sguardo arguto.

- Mi porti a vedere le stelle?- sorrise

-In un certo senso- rispose trattenendosi  dal sorridere di rimando.

Jade si alzò e iniziò ad avanzare verso di lui sempre con la fossetta incavata.

-Dove persi di andare senza scarpe?- scoppiò a ridere il moro.

- Cazzo- rispose scoppiando in una rumorosa risata subito dopo.

Prese il primo paio di scarpe che trovò e poi diede il migliolino a Theo.

-Seguimi e non fare domande fin quando siamo arrivati, se ci beccano corri senza guardarti indietro- Jade annuì e poi iniziarono ad uscire dal castello.

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Arrivarono in un enorme spiazzo da qualche parte vicino al lago nero, Jade non aveva mia visto quel posto ma sarebbe stata pronta a giurare che se il paradiso fosse mai esistito, esso avrebbe avuto quell'aspetto.

Il cielo era illuminato dalle numerose stelle che avevano solcato da tempo il destino di due ragazzi tanto essenziali quanto disgraziati.

Si buttarono al suolo, il petto di alzava ed abbassava velocemente, la pelle scoperta veniva leggermente accarezzata dai fili d'erba e i capelli scompigliati dalla leggera brezza.
I mignolini ancora intrecciati e le gambe doloranti per la corsa.

The SkyfallDove le storie prendono vita. Scoprilo ora