Capitolo 3

524 17 0
                                    

Leila's pov.

18 Gennaio 2017 - 10.22

"Hey Francesco, che ci fai qui?"

"Sono qui per Leila, è già sveglia?"

"No, sta ancora dormendo. Mi ha detto che ieri sera siete usciti insieme."

Oh no. Dovevo fargli smettere di parlare, soprattutto di questo, prima che sia troppo tardi. Mi alzai velocemente dal letto e mi aggiustai.

Per il momento non volevo che sapesse nulla della relazione, sapevo com'era fatta e sapevo che avrebbe detto di no. Non che mi sarebbe importato, ormai ho ventuno anni e posso fare quello che voglio, ma non mi sembra il caso di litigare visto che in casa siamo solo noi.

"Sì, dato che stava ancora studiando e tu mi hai dato buca!"

"Ti avevo detto che stasera ci sono."

"Ed io ti avevo risposto dicendoti che io stasera non ci sono. E neanche domani."

"Ma che devi fare di così tanto importante?"

Oh cazzo. Mi misi dietro mia sorella avendo l'attenzione di Tonno. Imitai un "non dire niente di noi per favore" e dopo una risposta con le dita da parte di colui che forse si poteva chiamare "fidanzato", tornai in camera fingendo di dormire.

"Stasera devo aiutare Nelson, domani invece esco con amici."

"Quindi i tuoi amici sono più importante di me?"

"Sì, nel momento in cui tu hai scelto il tuo nuovo fidanzato che conosci da malapena un mese che me che conosci da quattro anni."

"Vattene via da qui, subito."

Mio dio, dovevo fare qualcosa.

"Cosa? Assolutamente no. Non sono venuto qui per te ma per Leila."

"Sta dormendo ora. Quando si sveglierà allora..."

Raggiunsi di nuovo il corridoio appoggiando le mani sui fianchi, stanca ormai di questa litigata fra loro.

"È tutto apposto Micol, lui sta con me."

"Che cosa? Siete fidanzati?"

Leila, questo era il momento esatto per dare allusioni?

"Cosa? No, siamo amici. E poi, avete corrispettivamente ventitré e ventidue anni e ancora litigate per queste cazzate?"

"Non sono cazzate, Leila. E lo sai benissimo. Ogni quattro mesi c'è un ragazzo che dopo averla scopata se ne va. Chi deve racimolare quel che resta di te siamo noi!" Urlò Tone.

Quando è troppo è troppo. Nonostante Tonno avesse ragione, aveva sbagliato ad urlarli contro, è sempre stato un suo difetto.

"Francesco..." Sussurrai, mettendomi fra i due. "Che ti prende?"

"Che mi prende? Non è così?"

"Sì, ma anche se..."

"È veramente così, Ila?"

Mi girai verso Micol, prendendo le braccia fra le mani. Sì, mi ha sempre chiamato Ila. Mentre lui mi ha sempre chiamato Bimba. E mi fa piacere, ma non è questo il momento di parlare di soprannomi.

"Sì, è così. Ma siamo tua sorella e il tuo migliore amico, e lo faremo sempre..."

"Non dire cazzate, Leila. Devi crescere. Hai ventitré anni e ancora non capisci che la maggior parte dei ragazzi sono così?"

Micol aveva gli occhi lucidi e la testa bassa, sintomo che da quel momento ai venti minuti che sarebbero venuti avrebbe pianto.

Ecco cosa odio del loro rapporto: le litigate. Anche se Francesco ha ragione, molto spesso è impulsivo e si fa prendere dalla rabbia, questo fa rovinare tutto. Anche se tu provi a parlarci pacificamente, lui permaloso qual è, se la prende.

Beloved || Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora