Cesare's pov.
5 Giugno 2017 – 11.45
Era passato un mese ormai da quello che successe a Leila con Fra. Gli sono stato accanto più che ho potuto, e nonostante i primi giorni di lacrime e dolori, molto comprensibile, era riuscita benissimo a metterci una pietra sopra.
Sia perché non vedeva Francesco, e sia perché gli stavamo accanto più possibile.
Io, soprattutto, insieme a sua sorella: Andavo sempre a casa sua e molte volte mi ritrovavo a dormire là (senza fare nulla, ovviamente).
Era bellissimo vederla sul mio petto dormire, la maggior parte delle volte non dormivo proprio per vederla.
Poco mi importava se poi avevo le occhiaie o se lei mi avrebbe sorpreso a farlo, ero tranquillo solamente a guardarla: sapevo che in quel momento così bello non ci sarebbe stato niente o nessuno che avrebbe potuto rovinarlo.
Ed era forse proprio questa emozione che rendeva tutto più bello.
A questo proposito, io e Micol prendemmo un rapporto molto stretto grazie al nostro avvicinamento per Leila.
Mi sentivo a casa in quel nucleo famigliare, stavo bene. Anche se sapevo che per Leila ero solo un amico e nulla di più.
Mi fece stare molto male quel giorno quando mi disse che non voleva dirlo a nessuno, ma aveva ragione. Avremmo solamente fatto ancora più casino.
Micol come regalo di laurea a Leila aveva deciso di regalargli un viaggio, solo loro due, per svagarsi un po' dopo tutto quello che era successo negli ultimi due mesi ormai.
Come già detto in precedenza, Francesco non venne per tutto quel mese in "studio", e un po' tutti sentimmo la sua mancanza, ma il nostro orgoglio precedeva su tutto.
E sinceramente, mi meravigliai molto del fatto che, nonostante Francesco abbia avuto tutto questo tempo per pensare, non abbia fatto nulla per farsi perdonare.
Come quasi tutti i giorni eravamo a casa di Nelson.
Io e Nelson registravamo, Leila si metteva sul divano con la musica o in camera di Nelson, come faceva prima, per cercare di aggiustare la tesi se ne avesse bisogno, ma continuava a non studiarla perché "Più tempo ci metto a studiarla e più farò fatica ad impararla."
Quel giorno Leila aveva deciso di dedicarsi interamente a noi, venne insieme a sua sorella Micol, che aveva appena finito di lavorare e ci portò il pranzo.
"Gentilissima come sempre Micol." Batté sua sorella.
Le stampò un bacio sulla guancia e poggiò le buste sul tavolo per dividere le cose.
Per mancanza di sedie, come ad ogni pranzo, Leila si sedette in braccio a me e, ridendo e scherzando, mangiammo.
Adoravo la pausa pranzo proprio per questo motivo: stare insieme...
Molte volte mi tornava in mente Francesco, a quanto mi mancasse, pensavo alle sue facce buffe e mi veniva ancora di più da ridere, ma dopo riflettevo a quello che fece a Leila e venivo sopraffatto dal disgusto: nessuno si meritava quel trattamento, qualsiasi errore tu abbia fatto, nessuno doveva essere cornificato.
E tra questo "Nessuno" intendevo soprattutto Leila, così fragile, dolce e gentile, che proprio non concepivo come cazzo avesse fatto a farlo ad una ragazza così solare...
"Cesare, ti sto parlando da mezz'ora ma a quanto pare non hai ascoltato nulla." Disse Leila, mangiando la pasta riscaldata che aveva preparato a casa sua.
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Beloved || Cesare Cantelli
FanfictionBologna, 2017: Leila studia da mesi ormai segregata in casa nell'intento di avere la laurea a pieni voti come ha sempre sognato; Cesare alle prime armi con il suo lavoro da youtuber insieme ad altri cinque ragazzi. Conosciuti per caso, grazie ad un...