Leila's pov.
4 Maggio 2017 – 00.15
La casa di Tonno era tutto buia, ma c'era uno spicchio di luce che proveniva dalla camera, aveva la porta socchiusa. Si sentivano dei gemiti provenire da esso.
Speravo con tutta me stessa che stesse vedendo un filmino vietato ai minori di diciotto anni o cose del genere, ma i gemiti erano così nitidi che avevo capito che mi stesse tradendo.
Ma perché farlo? Per quale fottuto motivo? Perché non lasciarmi?
Mi racconti della tua vita privata con le altre ragazze, mi dici che sei stato cornificato più e più volte. Forse ora capisco il motivo per cui lo facevano.
Perché lui era il primo a tradire.
Ero distrutta, sia letteralmente che non. Ero stanca di stare sempre male, di non trovare la persona giusta per me.
Ed ero altrettanto furiosa con Francesco. Non capivo perché l'avesse fatto, sapendo benissimo quanto fragile sia durante una relazione. Soprattutto con lui, dopo anni che ci desideravamo.
Il mio intuito aveva ragione, non dovevo fare sesso dopo pochi giorni di relazione, avrei dovuto aspettare.
Che idiota.
"Leila, dovremmo andare." Sussurrò il mio amico.
Accanto a me, con una mano sulla spalla in segno di conforto.
Gli occhi si erano riempiti di lacrime. In quel momento volevo urlare, ma decisi di non farlo. Ma anzi, feci dei lunghi sospiri e guardai Cesare.
"Assolutamente no, voglio vedere con chi mi tradisce questo stronzo di merda." Sussurrai.
Mi avvicinai più cautamente alla porta cercando di far meno rumore possibile, e di non farmi vedere.
Quel figlio di puttana, che aveva avuto anche il coraggio di dire che sarebbe andato tutto bene, che mi amava. E che aveva avuto anche il coraggio di regalarmi una collana "per potermi ricordare di lui" durante quei tre mesi di assenza.
Fanculo lui e la sua collana del cazzo. Stronzo.
Spalancai la porta rimanendo sbalordita dall'immagine.
La ragazza era sopra, con le mani fra i capelli che lo incitava a continuare, mentre lui, sotto di lei, con le mani sul culo, che la muoveva per i fianchi e li strizzava contro i suoi per scoparla meglio.
Francesco si accorse di me due minuti dopo che avevo spalancato la porta.
Gli occhi chiusi e presi dalla goduria quando la aprii, non aveva fatto così tanto rumore a differenza degli urli della ragazza.
Necessitavo di sapere con chi se la facesse. Chi fosse quella ragazza e soprattutto se la conoscessi.
Perché se la conoscessi, beh... Avrei chiuso con entrambi.
"Non ci posso credere." Era Cesare a parlare.
Proveniva da qualche passo dietro di me.
Quando mi girai per vedere dove fosse e di che cosa stesse succedendo, lo vidi dietro di me, che guardava fisso la ragazza nuda che era sopra.
"La conosci?" Dissi, girandomi verso di lui.
I suoi occhi erano lucidi e mi trasmettevano tanta, ma tanta, delusione.
La mano era sul fianco per avvicinarmi, chiedendomi addirittura di mettermi dietro di sé.
Che cosa voleva fare? Voleva vedere meglio?
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Beloved || Cesare Cantelli
أدب الهواةBologna, 2017: Leila studia da mesi ormai segregata in casa nell'intento di avere la laurea a pieni voti come ha sempre sognato; Cesare alle prime armi con il suo lavoro da youtuber insieme ad altri cinque ragazzi. Conosciuti per caso, grazie ad un...