Capitolo 14

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Cesare's pov.

20.58

Entrai in doccia bagnandomi il corpo con l'acqua calda che sgorgava davanti a me.

Mi appoggiavo al muro con una mano mettendomi di fronte al soffione, con gli occhi chiusi per godermi il calore e il relax.

La giornata che stava per concludersi era stata pesante ma colma di emozioni.

Dalle casse del telefono uscii "I tuoi bellissimi difetti" di "La municipàl"

"E le tue smagliature le userò come trincee, per sfuggire dai nazisti e un po' da me..."

Quella canzone mi faceva pensare molto a lei. Era così bella, sia la canzone che la ragazza.

"A prenderci da dietro come cani
E ritrovarci in fondo sempre più vicini..."

Ed era vero. Io e Leila abbiamo un difetto in comune: l'orgoglio.

Siamo entrambe persone molto orgogliose, però la maggior parte delle volte, lo mettevamo da parte per l'altro.

Lo facevamo tardi, ma lo facevamo. Meglio tardi che mai.

"Hai deciso di darmi le spalle per tutto il tempo?"

La voce proveniva da dietro di me.

"Porca puttana." Sussurrai, sobbalzando.

Ero in sovrappensiero e rilassato che non ci avevo neanche fatto caso che Leila mi avesse raggiunto in doccia.

"Che ci fai qui?"

La guardai negli occhi evitando di concentrarmi sul suo corpo perfetto, a mio parere.

"Hai detto che dovrei lavarmi anche io così ho detto "perché no?" Almeno evitiamo di sprecare altra acqua."

"Giusta osservazione."

"Sarebbe ancora più giusto se tu ti levassi da davanti al soffione."

Risi ironicamente alla frase e mi spostai, facendo mettere la ragazza davanti a me.

Chiuse gli occhi e si mise sotto il getto, spostando l'acqua dal volto ai capelli con un gesto di mani.

Ne approfittai delle palpebre chiuse per godermi il suo corpo nudo.

"Cesare, i miei occhi sono qui." Batté.

Sorrisi guardandola negli occhi, ricominciando a mordermi il labbro.

"Non dovresti essere qui."

"E perché no?"

Chiusi la ragazza fra il muro e il corpo, ma non notai nessun segno di disapprovazione da parte sua.

"Perché hai detto che vuoi rimanere da sola."

"Non ti resisto. Ma credo di non essere l'unica a farlo, giusto?"

"In che senso?"

"Nessuna ragazza ti resiste, o sbaglio?"

Cosa c'entrava questo ora? E poi, anche se fosse? Sono bellissimo, ne sono consapevole, ma se adesso sono qui, con te, è perché forse non mi importa delle altre, qualsiasi e qualunque siano.

"Cosa c'entra in questo contesto?"

"Nulla, volevo sapere."

"Beh, anche se fosse, non significa che vado a letto con tutte." Dissi, prendendo il bagnoschiuma e insaponarmi.

"Non ho detto questo." Batté, aspettando il sapone.

Anche se non me l'aveva detto direttamente, me lo ha fatto capire. Ma perché aveva rovinato il momento così velocemente?

Beloved || Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora