Capitolo 19

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Leila's pov.

8 Giugno 2017 - 12.39

Non riuscivo a crederci: avevo incontrato Cesare con Ilenia nel momento esatto in cui si stavano per baciare.

Non so come aveva fatto ma era riuscito a vedermi, nonostante la faccia della ragazza davanti.

Dopo avermi visto ha provato a prendermi e ci è riuscito: sia perché sono una testa di cazzo che va ad imboccare strade senza uscita, e sia perché ha dei riflessi abbastanza veloci.

Al primo tocco del ragazzo sono rimasta paralizzata. Mi era mancato, anche se volevo che i contesti fossero migliori.

Avevo provato a scappare per la seconda volta ma con risultati vani poiché mi aveva preso in braccio.

Riuscivo a vedere meglio il volto grazie all'altezza: prima che si bloccasse nel guardarmi, controllava intorno che non ci fosse nessuno.

E nel momento in cui lo faceva, lo scrutai.

Era dannatamente bello. Così puro, semplice, altruista e gentile. Ma anche molto stronzo, egoista, apatico e molto spesso eccentrico. Insomma, praticamente in una persona c'erano due opposti.

Quando lo vidi girare la testa verso di me la ruotai dalla parte opposta.

Nonostante quello che provassi dovevo mettere l'orgoglio davanti dato che l'ultima volta che l'ho messo da parte mi ha dato un palo grande quanto torre Garisenda.

"Ti prego, guardarmi."

La voce era spezzata, sintomo che stava piangendo.

Il cuore si spezzò in mille parti non appena udii la voce così triste.

Non volevo che stesse male per colpa mia, ma se lo meritava. Aveva fatto star male me per tutta la notte, per tutto il tempo.

E pensava che con un messaggio freddo dove mi dice che aveva sbagliato poteva migliorare la situazione? Certo che no.

Sapevo che aveva visto il profilo, grazie ad un applicazione, e credo che neanche si fosse reso conto che avessi smesso di seguirlo, meglio per me.

Però forse aveva notato che non avevo più la raccolta in evidenza, avrà pensato al motivo?

Prese il mento con la mano e cercò di girarmi la testa verso di lui, ma dopo la spostai verso l'altra parte.

Stavo piangendo e non volevo che mi vedesse così. Non per orgoglio o cose del genere, ma perché non volevo che sapesse che stavo male, volevo che sapesse che stavo bene senza lui.

Ma non riuscii a prendere in giro nessuno, compresa me stessa, che sapeva bene che dovevo stare a sentirlo. Sapevo anche che qualsiasi cosa avesse detto sarei penzolata dalle sue labbra per quanto fossi cotta.

Ma non dovevo farlo per il mio bene.

"Hai letto il mio messaggio?"

In quel momento decisi di guardarlo negli occhi.

"Sì, l'ho letto. E tu pensi veramente che con quel messaggio di merda possa migliorare la situazione?"

"Non voglio che la situazione si migliori, Leila. Dobbiamo stare distanti, lo dobbiamo fare per noi stessi, ma giuro che non riesco a starti lontano."

"Credi che io non lo sappia?"

"No, so che lo sai."

"Cesare, tu sei importante per me. E molto, a dire la verità. E anche per me è difficile starti lontano. Mi stai facendo star male, come mai nessuno aveva fatto. È sempre stato difficile per me aprirmi con le persone, ma con te non ci ho trovato nulla di inesplicabile. Eppure, nonostante questo, tu hai deciso di allontanarti da me. Perché lo hai fatto? Perché mi vuoi far star male?"

Beloved || Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora