Someone to stay|| Legolas💚

15) la barbie

"Via!"
Detto questo, Gandalf balzò in piedi come una molla con una velocità e un'agilità che non avrei mai dato a uno della sua età, atterrando saldamente sul suolo e brandendo il bastone con fare minaccioso e altero .

Della sua età poi? Quanti cavolo di anni ha Gandalf?
300? 600?
No, magari 600 sono troppi e poi lo offendo, non sia mai che lo faccio più vecchio di quello che è... potrebbe benissimo prendermi e lanciarmi di peso agli orchi, facendo di me un bello spezzatino di "ragazza che deve imparare a non parlare più del necessario".

Penso a ciò (ovvero all'età di Gandalf) così intensamente che per un momento sto per chiederglielo sul serio, ma all'ultimo il mio ritardatario cervello mi ricorda la situazione in cui ci troviamo e come forse questa non sia la migliore delle idee.

Ci precipitiamo tutti fuori da quella stanza di pietra grigia, piena di cadaveri e intrisa di puzza di troll.Lo stregone capeggia il nostro piccolo gruppo, correndo velocemente (altra cosa che mi stupisce parecchio) e inoltrandosi nei viali bui di queste infinite miniere.
Tutto intorno a noi é scuro, è notte.
Tutto è paura.
Ogni passo che compio, ogni respiro per riprendere fiato in quella corsa che spero ci porti alla vita, alla luce del mondo esterno, é come immergere un arto, una parte del corpo nelle profondità ombrose degli abissi, in un oceano che sai gremire di pericoli, di creature a te sconosciute, e di paure incontrollabili.

Mi sento così, come se stessi immersa nel bel mezzo dell'oceano, aperto e scuro, mentre corro per queste infinite gallerie, dove l'unico spiraglio di luce osservabile è quello del fioco bagliore prodotto dal bastone di Gandalf.

Come se non bastasse la paura di quel luogo senza speranza e senza uscita a terrorizzarci,
versi disgustosi, urla acute, stridii di denti aguzzi, e rumore di tante, ma tante zampe, ci riempie le orecchie dalle nostre spalle, facendoci raggelare il sangue nelle vene.
Gli orchi sono dietro di noi, e ci stanno raggiungendo.

Non oso voltarmi a guardare in faccia quella che sono convinta sarà la nostra irrimediabile morte, perché so che potrei benissimo crollare soavemente sul terreno contorcendomi come un coniglio dalla paura.
E non voglio dare a questi mostri la soddisfazione di godere del mio terrore.

Ma li sento.
Sento come muovono velocemente e goffamente le loro sporche zampe verso di noi.
Sento come sono più di quanti potremmo mai affrontare.
Sento i loro respiri pesanti, e mi sembra di sentirli sul mio collo.
Stiamo venendo a prenderti, dicono.

Ruggiti,urla,versi,grida soffocate, sono la colonna sonora che accompagna la corsa mia e dei nove compagni davanti e dietro di me, attraverso vicoli infiniti.
Una corsa che dove ci porterà lo sa solo Gandalf.
Spero davvero sappia quello che sta facendo o almeno la direzione dove ci dirige.
Se dobbiamo morire, almeno non facciamoci trovare come cuccioli dispersi nell' oscurità, gli occhi allargati dalla paura.

Pipino accanto a me inciampa in un masso che, fortunatamente, avevo visto ed evitato in tempo con un agile salto di cui ammetto essere molto fiera.
Lo afferro per il braccio prima che possa toccare il suolo e rotolare tragicamente, tenendolo in equilibrio e trascinandolo per correre più veloce.
La mia mano è stretta intorno alla sua, e questo contatto, anche se insignificante e sciocco, mi scalda il cuore, illuminando per un attimo la strada davanti a me
o forse è solo un'apparenza.
Ma mi da quel tanto di forza per scattare un po' di più, aumentando la velocità con l'hobbit trafelato al mio fianco.

"Ci siamo quasi!" Urla lo stregone sovrastando i versi degli orchi alle nostre spalle e indicandoci con il suo lungo bastone la direzione davanti a noi.
A quelle parole ognuno di noi sembra rinvigorirsi un poco, e riusciamo ad aumentare leggermente le nostre prestazioni di corsa.