11) insolito

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L'alba era appena sorta, quando un tocco gentile e delicato mi scosse leggermente la spalla, turbando il mio sonno tranquillo
"Ancora 5 minuti mamma..." borbottai con la voce impastata.

Poi mi ricordai che li non c'era mamma.

Sgranai gli occhi sollevando la testa e infatti trovai un elfo con un sorriso divertito guardarmi con occhi luminosi.
"Mamma?" rise interrogativo.
Sentii le mie goti scaldarsi e non osai immaginare quanto fossi rossa.

Ma si, tanto di figure imbarazzanti non ne ho già fatta nessuna quindi!
Abbozzai un mezzo sorriso anche io, giusto per uscire dall'imbarazzo, e mi misi seduta stropicciandomi gli occhi.
"Che ore sono?" chiedo con uno sbadiglio.
L'elfo sta per rispondermi ma una voce lo interrompe "L'ora di avviarci Lady Mery! La strada è lunga e nefasta, ma le miniere ci accoglieranno con letizia!"
Esclama contento Gimli balzando in piedi e afferrando la sua fidata ascia.

Due ore dopo eravamo in viaggio per Moria attraverso un sentiero sassoso.
Il tempo era nuvoloso, e un vento continuo ci scompigliava le chiome tenendoci al fresco.
Non si scorgeva il sole, ed esso sembrava essere sparito anche dalle nostre facce visibilmente turbate.
Nessuno parlava con nessuno.
Ognuno guardava fisso davanti a se, con lo sguardo perso nel vuoto o con un espressione di accigliato pensiero.
L'unico contento era ovviamente il nano, che, più gioviale ed esaltato che mai, saltellava e quasi correva tra i membri della compagnia per contagiarmi nel suo entusiasmo, con poco successo ovviamente.

Camminavamo da ormai ore quando mi si accostò un' alta figura, adottando il mio passo e voltandosi a guardarmi: Boromir.
Suppongo che il mio viso mostrasse tutta la mia sorpresa e sospetto nel trovarlo lì accanto a me di sua volontà...
ovviamente vuole insultarmi, uccidermi o una cosa del genere.
Mi preparo accorta a quello che potrebbe accadere, ma un occhiata in più alla sua espressione mi fa rilassare dal mio stato di allerta: sembra quasi...imbarazzato ?
Come se stesse per dire qualcosa che proprio non vorrebbe dire.
Come se qualcuno lo stesse costringendo con la forza a parlare.
Sembrava lottare contro se stesso.

Era una visione piuttosto comica direi, e se non fossi stata tanto impegnata a cercare di capire cosa la provocasse, probabilmente sarei scoppiata a ridere.

Alzai un sopracciglio con aria interrogativa per fargli capire che non sapevo se volesse dirmi qualcosa o se stesse avendo un attacco epilettico ai nervi facciali...
Finalmente si decise a parlare.
"Senti ragazzina..."

Partiamo male. Odio quel soprannome.

Arriccio il naso per farglielo capire ma lui non ci fa caso e continua:
"Volevo solo dirti che...che sono molto rammaricato di ciò che ho detto e delle mie azioni nei tuoi confronti, comprendo di essere risultato uno spregevole orco ma... perdonami"
Finisce con un sospiro posando il suo sguardo sul mio.
Lo studiai affondo tentando di individuare qualsiasi traccia di menzogna o sarcasmo... ma non c'era.
È sincero.

Oh beh...
Questa è inaspettata.

Non ero psicologicamente pronta e credo che il mio essere presa alla sprovvista si notasse anche da fuori, perché l'uomo mi guarda con uno sbieco sorriso "non te lo aspettavi non è così ?"
"A dire il vero proprio no" gli sorrido sincera
"Ma mi fa molto piacere seppellire l'ascia di guerra, in fondo credo che potremmo andare molto d'accordo" dico dandogli un amichevole gomitata e provocando in lui una leggera risata.
"Comunque bel colpo"
A questo punto sono io a ridere forte e sinceramente "ah quasi me lo dimenticavo, si mi sono sfogata" gli dico leggermente imbarazzata, ricordandomi del mio bellissimo calcio ai suoi gioielli del giorno prima.
"Dico davvero, proprio un bel colpo, hai la stoffa di una guerriera ragazzina" mi dice ridendo,arruffandomi la chioma scura con affetto.

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