5. Servizio fotografico 💙

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Sento di nuovo lo stomaco stringersi con una fitta al cuore pensando a quella scena di due giorni fa. Quella scena mi ha quasi fatto venire una gelosia che non ho provato da parecchi anni.
D'istinto non ho più voglia di rivederlo poiché ho già capito che lui non è single.

Non che mi ha mentito ma mi poteva almeno dirmelo, così evitavo di fare le sceneggiate seducenti.

Marta mi schiocca le dita davanti e io ritorno sul pianeta terra.

«Terra pianeta ci sei?» sussulto.

«Si, scusa» frugo nella borsa e cerco il pacchetto di sigarette.

«E dai, sono ore che pensi a quella scena. Distraiti un po'.» mi rimprovera. Accendo la sigaretta e aspiro. Ha effettivamente ragione.

Marta ruba una sigaretta dal mio pacchetto e mi ricopia.
«Comunque» esordisco e faccio cadere la cenere sul posacenere, «a me non interessa se è fidanzato o ci sta provando con me. Non vorrei avere un ruolo d'amante.» sibilo le ultime parole e poso la sigaretta sulle labbra, osservando le persone che camminano.

«Beh, da quello che capito fino ad ora, lui non ci sta provando con te.»
«Come no?» borbotto infastidita, «hai visto che mi è successo quella sera della partita?»

«Ti aveva dato il suo numero di telefono» mi lancia uno sguardo mezzo divertito e mezzo indifferente.
«Ecco...» m'interrompe.

«Chiamalo.» sgrano gli occhi, «O lo memorizzi, sennò che ti ha dato a fare?»

È completamente fuori di testa.

Scuoto la testa e butto il mozzicone sul posacenere, «Pensi che mi abbia dato per provarci con me?»

«Ovvio! Altrimenti non ti avrebbe dato...» arriccio le labbra pensierosa.

Inizia a mettermi nel dubbio, non apprezzo molto questo gesto da parte sua, specificatamente di ieri pomeriggio quando mi ha dato il passaggio.
Ad un tratto un'idea fuoriesce dalla testa, «E se fosse magari è sua sorella o una sua parente?»

Marta solleva le sopracciglia, «Dici?»

Sto per rispondere ma vengo interrotta da uno squillo del mio cellulare.
Noto inaspettatamente una telefonata dalla schermata e aggrotto la fronte nel vedere il mittente.

_Pronto?_ dico e guardo la mia amica.

_Salve, buon pomeriggio. Sono l'insegnante Rossi_ sgrano gli occhi e cerco immediatamente di calmarmi.
_Si, salve. Mi dica._

_Senta la nostra Accademia collabora per dei servizi fotografici con la Federazione Italiana Giuoco Calcio e, io principalmente, sono lieto di informarla che Lei è ufficialmente ammessa al nostro progetto._

Apro la bocca e sento un barlume di felicità dentro di me.
_Davvero? La ringrazio infinitamente._

_Si figuri, è il merito suo. Il nostro servizio inizia mercoledì 16 giugno. A breve le invieremo un'email con tutti informazioni possibili che le potranno essere utili._

_D'accordo. La ringrazio ancora._

_ Arrivederci e buona giornata._

Saluto per l'ultima volta e riaggancio la telefonata con una sorpresa che non mi aspettavo dal nulla.

«Allora?» mi incita Marta.

Batto le mani tutta raggiante che sorrido a trentadue denti, «sono ammessa per un servizio fotografico in collaborazione con la nazionale italiana di calcio.»

Marta si sorprende, «oddio, quindi andrai a fotografare i calciatori?»

«Sì, diciamo così.»

Marta allunga le braccia regalandomi un sorriso, «vedi che c'è l'hai fatta.»

*

Qualche giorno dopo

Oggi è un'altro grande giorno. Oggi l'Italia giocherà contro la Svizzera. L'ansia di vedere la partita si fa sempre di più e, per ridurre questa ansia, ho in mano un anti stress. Posso sembrare ridicola ma non gestisco bene le situazioni piene d'ansia.

Manca ancora mezz'ora per arrivare a Roma. Sto seduta in treno con affianco i miei colleghi e do una sistematina alla mia macchina fotografica.

Dopo un po' giocherello nervosamente con l'anti stress pensando a Lorenzo; lo spero di poter vederlo in campo dato che in questi giorni non ci siamo visti perché, appunto, era a Coverciano per gli allenamenti assieme a Jorginho.
Evito abilmente di pensare a Jorge poiché so che in stadio sarà presente quella tizia bionda, a meno che non sia sua sorella o una parente.

Sono passate due ore più tardi e il goal viene assegnato da Locatelli; faccio tantissimi scatti di foto alla loro euforia, ma in più ne faccio a Jorge.

Passa circa un'altra ora e mezza e la partita conclude con 3-0 vinta da noi. Sono davvero felicissima e so che possiamo andare avanti così e spero, mentalmente, che potremmo vincere questo Europeo.

Quando lo stadio si svuota io e i miei colleghi ci dirigiamo verso nei alberghi assieme alla squadra dato che siamo in assistenza.

«Non mi fai una foto?» il mio cuore si blocca per un'istante, riconoscendo già la sua voce.
Emetto una risatina e mi volto verso Jorge e gli faccio due foto.
«Ecco fatto.»

Si avvicina e posa il braccio sulla mia spalla quasi mi sta abbracciando, il suo profumo mi arriva nelle narici e delle farfalle allo stomaco si aumentano sempre sempre di più.
«Mi fa piacere che ti sei unita alla nostra squadra» ammicca sorridente e temo che da un momento all'altro mi possa sfiorarmi.
Più che altro desirerei di sentire le sue labbra sulle mie.

«Sto solo soltanto facendo il mio lavoro» taglio corto e ancora non posso fare altro che stare così vicina a lui.
I ragazzi e tutto il nostro staff si distanziano, ognuno va in propria stanza mentre io mi allontano per salire sulle scale e Jorge mi segue lo stesso.

Arrivo davanti alla mia porta con le chiavi in mano e prima di entrare mi giro.
«Comunque buonanotte...» dico.

Dietro le sue spalle attira subito la mia attenzione, una ragazza dai capelli biondi. Jorge si gira e lo saluta con il cenno della mano.
«Buonanotte, anche a te.» mi saluta e corre nella direzione della ragazza.

Ci metto poco a capire chi è ma, infine, è quella tizia bionda dell'altra volta.
La scena mi spezza dritto quando vedo i due, in lontananza, che si scambiano un bacio sulle labbra.

Che disgrazia.

*

Spazio autrice:
Buongiorno a tutti:)
Ecco a voi un nuovo capitolo. Inoltre vi ringrazio per le stelline 🤗😍
Ne posterò oggi pomeriggio e quindi a dopo 💙

Soltanto te|| Jorginho Frello #Euro2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora