11 giugno 2021
Oggi è il primo giorno della partita degli Europei. Sono super emozionata per mio cugino, sperando che possa fare un bel gol e di vincere questa prima partita.
Oggi l'Italia gioca contro la Turchia. Per fortuna sono arrivata allo stadio e attendo che arrivi la mia migliore amica, da Napoli. Il suo treno è stato in ritardo di mezz'ora e in questo momento è bloccata nel traffico romano; spero che riesca a venire prima che inizi la partita.
Ormai lo stadio si è riempito dei tifosi italiani con poca minoranza dei turchi. In campo sono già presenti i ragazzi della squadra avversaria e si stanno riscaldando. Dopo un po' arrivano i nostri ragazzi, tra cui è presente Lorenzo. Il mio cuore si stringe in una mossa quando scorgo dai spalti, il ragazzo di cui mi ero sbattuta qualche giorno fa, Jorginho. I miei occhi sono puntati su di lui e non posso fare altro che osservarlo, meravigliata.
Quel ragazzo è bello e chissà se un giorno potrò, magari, conoscerlo ancora meglio.
Di colpo sento qualcuno che mi spintona sulla spalla ma per fortuna non cado. Mi giro e noto finalmente la mia migliore amica. "Ecco chi si rivede!" gli regalo un'abbraccio e lei ricambia.
Marta, la mia migliore amica. La conosco sin dal primo anno del liceo e da quel giorno non ci siamo mai separate. A volte quando ci mettiamo a litigare subito dopo facciamo sempre pace, come quando fanno due bambine capricciose.
«Perdonami ma c'era stato un traffico e poi quel cazzo di treno...» sbotta le ultime due parole e io le faccio cenno di calmarsi.
«Non ti preoccupare. Sei arrivata giusto in tempo.»
«Già» afferma.
Mi riprendo a cercare nel campo il ragazzo bello, Jorginho, ma faccio fatica a non trovarlo. Forse magari è uscito dal campo mentre ero distratta con Marta.
«Chi guardi?» ammicca lei e mi giro, «Stai cercando qualche bonazzo?»
Alzo gli occhi al cielo, «Ma piantala.» la rimprovero.
Passa circa un quarto d'ora e la nostra squadra è di nuovo al campo per presentarci l'inno. Iniziamo tutti a cantare e dopodiché inizia la partita. Inutile dire che non ho manco tolto gli occhi addosso al ragazzo che mi piace.
La palla va nel campo avversario e subito dopo esulto, urlando, all'autogol della Turchia.
Quando la partita finisce a 0-3 mi alzo di scatto dai spalti e corro in giù in campo, lasciando Marta che ha proferito di aspettarmi. Cerco immediatamente mio cugino, nel tentativo di poter vedere anche Jorginho.
Proprio sto per entrare in campo, pieno di altre persone, sento una voce che mi richiama. Mi volto e il mio cuore fa una capriola.
«Jorginho», lo saluto mentre si avvicina con in mano un asciugamano.
«Sembravi che volessi trafugare qualche tuo calciatore?» mi domanda con fronte aggrottata e sorriso ironico.
«No» ridacchio, «volevo trafugare la palla.»
«Comunque no, cercavo mio cugino.»«Ah, eccolo.» mi giro e noto Lorenzo che mi viene verso di me.
«Lori» lo chiamo e si butta addosso a me, regalandomi un abbraccio.
«Auguri per il gol» sussurro all'orecchio.«Grazie, cuginona» ridacchio.
«Prego, cuginetto»«Ragazzi» disse Immobile al centro dell'attenzione, «Andiamo tutti a mangiare la pizza?»
Tutti quanti gridarono con un "si" e poi abbandoniamo il campo.
*
«Complimenti a Ciro e Lorenzo per i goal!» afferma il nostro Mister e tutti quanti brindiamo.
Sono seduta affianco a Marta mentre Lorenzo di fronte a me. Al suo fianco c'è Jorginho che mi sta fissando sorridente ma allo stesso tempo presta l'attenzione al Mister.
Se mi fissi ancora così per altri dieci minuti, muoio.Dopo i vari discorsi riguardo alla partita che abbiamo vinto, arrivano i camerieri con le pizze in mano. Ovviamente tutti quanti ne abbiamo ordinati alla Margherita.
Iniziamo a mangiare tranquillamente mentre borbottiamo ai discorsi interessanti.
«Eli» la mia amica mi picchietta e mi fa vedere la schermata del suo cellulare, «Ho ricevuto questa email e domani mattina partiamo per Napoli.»
Mi accontento della notizia, «Perfetto» do un'altro morso alla pizza, «così andrò a recuperare la mia macchina fotografica.» annuisce.
Dopodiché quando mi sento piena decido di andare a fumare una sigaretta; mi allontano dalla pizzeria e andai in un piccolo giardino con vista panoramica di Roma di sera.
Accendo la sigaretta e quando aspiro penso al mio progetto fotografico che ho lasciato in sospeso da un bel po'.
«Visto che c'è una bella ragazza, non posso unirmi a te?» alzo lo sguardo e ridacchio, sapendo subito chi è.
«Certo, vieni.» Jorginho si avvicina con un sorriso stampato in viso e poggia i gomiti sul bordo della ringhiera. Allungo il pacchetto di sigarette, «Vuoi?» annuisce e ne afferra uno.Osservo i suoi movimenti precisi mentre accende la sigaretta.
«La prossima partita con chi sarà?» domando.Aspira il tabacco, «credo con la Svizzera.»
Annuisco, «comunque è stata una bella partita oggi.» lo ammetto.
«Si, è stata facile.»«Altro che per non parlare di quelle prossime» ridacchio.
«Magari vinceremo. Ma non è questo il punto, il punto è che dobbiamo essere noi stessi ed sapere quello che dobbiamo fare quando si è in campo.»
Annuisco convinta e aspiro di nuovo la sigaretta, «Questo è assolutamente vero.»
Mi giro sentendo dei passi e noto la mia amica avvicinarsi.
Butto la sigaretta finita, «Eli, è molto tardi e domani abbiamo la partenza.»«Si, si adesso vengo.»
Marta saluta Jorginho e se ne va.
«Devo andare» lo guardo dritto nei occhi, «spero che ci si vede presto.»Abbasso lo sguardo allontanandomi ma vengo assalita da una scossa sul polso. Mi giro e mi trovo lui davanti ai miei occhi; inalo per la prima volta il suo profumo che rischio pericolosamente di perdere la testa.
La sua mano attaccata è ancora al mio polso ma sento un qualcosa di carta e lo prendo con le dita, senza mai togliere gli sguardi da un centimetro.
I suoi occhi, però, puntano sulle mia labbra e il mio cuore accelera tanto e socchiudo gli occhi.«Se vorrai mi potrai chiamarmi.» so già che quel fogliettino di carta c'è il suo numero di telefono.
E così che ne rimango impassibile quando Jorge si allontana di scatto dal mio corpo.
Rimango così ferma senza muovere un muscolo e realizzo di quello che è successo appena.Ma cosa mi aspettavo?
Spazio autrice:
Eccomi di nuovo qui con un'altro capitolo!
Come ben vedete ho allungato il capitolo e spero che vi sia piaciuto. Domani vedrò di pubblicarne due capitoli e vi mando una buonanotte.😘💙
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Soltanto te|| Jorginho Frello #Euro2020
Fiksi PenggemarElisa è una ragazza di ventisei anni e vive a Napoli. Ha una grande passione per la fotografia e infatti sogna di diventare una fotografa professionista. Ha un cugino di nome Lorenzo Insigne e grazie a lui, alla sua squadra della Nazionale, sopratt...