33. Risveglio 💙

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Inciampo su qualche gradino delle scale e in un nano secondo mi sono fermata dove prima. Cerco di respirare regolarmente notando Mancini che abbraccia, strettamente, i ragazzi e mi avvicino con un sorriso di gioia e di sollievo.

«Elisa, si è svegliato!» lascio un sospiro di sollievo e non riuscendo a trattenere, piango silenziosamente di gioia.

«Grazie a Dio. Sta bene?»

Dopo aver sciolto l'abbraccio, lui mette una mano sui capelli, «adesso arriva il dottore e sentiamo cosa dice.»

Annuisco e vado ad abbracciare gli altri ragazzi che hanno avuto l'onore di avere tanta pazienza di essere in ospedale più di dodici ore.

Un altro dottore sulla quarantina esce da una stanza e si avvicina a tutti noi con un sospiro di soddisfazione.

«Allora Jorginho sta bene» spiega in inglese, «più di dodici ore è risvegliato dal coma. Il suo cuore è ritornato alla normalità. Durante il suo incidente, ha subito una frattura scomposta al braccio e dovrà tenerselo ingessato per un paio di settimane. Ora dovrà riposare e vi terremo ancora aggiornati per l'orario delle visite.»

Mancini ringrazia il dottore e quest'ultimo rientra nella stanza di prima.

Mi avvicino alla vetrata trasparente della stanza e il mio cuore si stringe fortemente vedendo Jorge sul letto, con alcuni tubi, attaccato con la flebo e il braccio sinistro quasi piegato ed è ingessato.
Ha gli occhi semichiusi e muove debolmente la testa nella mia direzione. Le sue dita, del braccio libero, muovono lentamente dandomi un "salutino" e gli ricambio, sorridendo con occhi luccicanti.

Sono così felice che sia svegliato. Non ho mai avuto e mai provato questa grande paura di perderlo ed tutto questo dolore dentro di me.
Ora mi sento come se qualcuno mi abbia tolto quel peso dall'interno. Mi sento tanto sollevata e rincuorata.

I suoi occhi si chiudono pian piano e gli osservo per l'ultima volta per poi allontanarmi. Dopo qualche minuto io e Marta decidiamo di andare nell'hotel qui vicino, salutando tutti quanti.

*

«Ecco qui signorina, abbiamo finito» il ginecologo mi porge alcuni fogli e dopo aver salutato, esco soddisfatta dal reparto di ginecologia.

Copro uno sbadiglio fuoriuscito dalla bocca e trovo la mia amica con mio cugino.
«Com'è andato?» mi domandano all'unisono.

«Bene» sorrido stringendo i fogli, «bene, appena torniamo in Italia dovrò fare la prima ecografia e vedere per la prima volta il bambino.»

«Non vedo l'ora di vederlo!» esclama Marta eccitata e Lorenzo mi rivolge la parola, «sono iniziate le visite... se vuoi puoi andare da Jorge.»

«Si, ci vado subito.»

Sto per andare da Jorge ma mi imbatto su Vanessa.
«Hey, Elisa!» lo saluto e continua, «sai, mi hanno detto che Jorge ha appena effettuato il test di paternità e fra qualche minuto sapremo i risultati veri.»

Il mio cuore si stringe di nuovo e deglutisco il groppo alla gola, mantenendo l'ansia.
«Comunque io penso che il padre di mio figlio sia di Thomas. E invece il padre di tuo figlio è di Jorge.»

Gli sorrido debolmente sentendo un barlume di sollievo di questo test di paternità. Spero che sia davvero Jorge il padre del mio bambino.
Apprezzo tanto il suo gesto carino nei miei confronti e gli accarezzo la spalla.

«Speriamo che sarà così.»

Abbassa la testa, «mi dispiace tanto per questo ultimo periodo. Mi dispiace se ti ho fatta allontanare da Jorge, so che mi odiavi ed eri gelosa. Però io lo amavo prima che cominciassero gli Europei, dal mese aprile, e poi dopo ho capito benissimo che lui ama te e non ha smesso mai di farlo. Te lo meriti e lui merita a te. Vi siete meritati insieme e non vedo l'ora che uscirà il vostro bambino.»

«Grazie tanto Vanessa, anzi ti scuso tanto per averti dato dell'odio...»

«Ma figurati. Ci stava la gelosia!» ridacchia e mi avvicino per abbracciarla, «comunque Jorge ti sta aspettando. Vai!»

Sciogliamo l'abbraccio e dopo aver salutato Vanessa, busso alla porta. Sento la sua voce che mi dà il permesso ed entro dentro.

I miei occhi si luccicano non appena incrocio quelli suoi, sembra che sta bene rispetto a ieri, i tubi che aveva sul viso non ci sono più ma ancora il braccio sinistro è ingessato.

«Eli...» scoppio in lacrime di felicità e mi avvicino al letto, appoggiando la testa sul suo collo.
«Ho avuto paura» sussurro, «ho avuto tanta paura di perderti» sollevo la testa e osservo il suo sguardo preoccupato ma allo stesso tempo tranquillo.

Passa la mano libera sulla mia guancia, asciugandomi una lacrima, «amore, mi dispiace tanto per come mi sono comportato con te...»

Scuoto la testa, «lascia perdere il passato, dimenticalo. Pensa ad adesso e so che non mi hai smesso di amarmi» mi butto giù per regalargli un bacio che mi ricambia immediatamente.

Mi sono mancati tanto i suoi baci.

Di colpo una porta spalanca e sono costretta ad allontanarmi, un altro medico sulla cinquantina con il camice bianco si avvicina a noi.

«Buongiorno Jorginho, come sta?» domanda mentre tiene gli occhi fissati su una perizia.
Jorge risponde che sta meglio e annuisce, «bene, sono contento. Abbiamo ricevuto delle sue analisi del test di paternità in corrispondenza con la signorina Meyer e dai risultati effettuati risulta che è negativo.»

«Quindi il padre del bambino di Vanessa Meyer non è mio?» domanda lui.

Il dottore scuote la testa, «No. Il test di paternità risulta positivo al signor Thomas Brown.»

Butto il grande sospiro di sollievo e il dottore continua di nuovo rivolgendomi a me, «mentre Lei ha effettuato il prelievo del sangue ed non risulta nessun tipo di problema. Ha effettuato un esame del DNA del suo bambino dal reparto di ginecologia e il risultato risulta che il DNA coincide a quello del signor Jorginho Frello.»

«Grazie a Dio, dottore, sono molto contenta» il medico mi annuisce con un sorriso e poi continua.
«Il ginecologo mi ha detto che lei dovrà effettuare una ecografia...»
«Si, si lo so. Ma lo farò non appena rientro in Italia e grazie mille ancora.»
«Si figuri e prenda con molta cura il suo bambino. Vi lascio soli e buona giornata.»
Ci lancia un'ultima occhiata soddisfatta e poi esce dalla stanza, lasciandoci di nuovo da soli.

Emetto un leggero grido di felicità e gli abbraccio fortissimo il suo collo.
«Sono contento che diventerò padre» mi sussurra, «con Vanessa abbiamo risolto tutto e da adesso voglio stare insieme con te.»

Sorrido a trentadue denti e lo bacio con amore e passione. Ma lui si stacca e mi guarda preoccupato.
«Però non posso ritornare in Italia da te e starti accanto...» gli interrompo posando il dito sulle labbra.

«Ssh... io e tuo figlio saremo forti e ti aspetteremo, ho tutta la forza e carica di gestire la mia gravidanza senza di te, anche se capisco la tua situazione e gli esami che dovrai fare. Ma ti prometto che io e tuo figlio faremo di tutto per te.»

Mi sorride a trentadue denti e annuisce con la testa, mi avvicino per baciarlo ancora e ancora mentre mi stringe a sé.

L'amore mi rende tanto felice e tanta armonia dopo in una disgiunzione.

*

Spazio autrice:
Hola, amic*, non ho potuto aggiornare prima perché guardavo gli Olimpiadi e non ci credo! Abbiamo vinto due medaglie d'oro 🥇🥇sono troppo felicissima!
Comunque a parte questo, stasera non riesco ad aggiornare un'altro capitolo e ve ne aggiornerò domani. Grazie mille per visualizzazioni, stelline e commenti 🤗 vi amo tanto.💙

Soltanto te|| Jorginho Frello #Euro2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora