10. Dichiarazioni 💙

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Scatta il verde e l'auto fa per partire bruscamente.
«Stai bene?» mi domanda e volto lo sguardo.

«Si, sto bene...»

«Che testa di gallina, quel deficiente» mi fa interrompere la frase, «poteva anche non toccarti.»

Batto più volte le palpebre e mi rendo conto che sto apprezzando la gelosia da parte sua. Lo guardo dritto nei occhi anche se è concentrato sulla strada.

«Comunque stai tranquillo» lo rassicuro, «io sto bene.»

Decidiamo di rimanere in silenzio per durante il tragitto. Ora che mi trovo in compagnia con lui, posso riuscire di chiarire il nostro rapporto sperando di diventare almeno amici.

Jorge ferma la sua auto davanti il mio appartamento dopo che gli ho indicato la strada.
«Grazie per il passaggio» dico.

«Di niente.»

Attendo che lui magari mi possa dire altro prima che esco dalla macchina. Mi ostino per qualche attimo a fissarlo e lui mi lancia un'occhiata.
«Cosa c'è?»

La sua domanda mi spezza e mi domando come faccia ad essere così indifferente.
Scuoto la testa e sento le lacrime salire,«ma perché? Perché stai facendo tutto questo?»

Aggrotta la fronte, «Non capisco di cosa stai parlando?»

«Perché mi eviti?» mi distoglie lo sguardo, «Che ti ho fatto?»

«Non mi hai fatto niente» sibila.

«E allora?»

Abbassa lo sguardo per qualche istante mentre slaccia la cintura. Nel vedere in questo atteggiamento ridicolo da parte sua non mi piace per niente. Anzi, si sta arrendendo piuttosto che parlarmi.

Magari la situazione si risolverebbe nel caso toccassi il suo punto debole.
«C'entra Chiesa, per caso?» sussurro guardandolo negli occhi.

Scoppia in una risatina nervosa e mi guarda dritto, «e lui che cosa c'entra adesso?»

La rabbia che mi compare dal dentro mi sale e faccio per uscire dalla macchina.
«Si vabbè, allora che vuoi da me? Ciao.» lo liquido e chiudo lo sportello con forza.

Sono già stufa di sopportare il suo atteggiamento ridicolo e distaccato. Spero che con me non abbia più ha che fare e lo mando a quel paese assieme alla sua fidanzatina.

Mi sento una stupida ed un po' gelosa ma non me lo aspettavo che si sarebbe comportato in quel modo, ovviamente e sicuramente c'entra Federico.

Sento lo sportello chiudersi e dei passi avvicinarsi.
«Elisa, aspetta!»

Mi volto indietro, fermandomi e incrocio di nuovo i suoi occhi.
I suoi passi si fanno ancora più vicini e mi sembra che sta andando oltre. Nel contempo il mio cuore accelera e sta per esplodere.
Contemporaneamente, le sue mani toccano le mie guance e la mia borsa cade a terra.

Le sue labbra si spingono magneticamente su quelle mie. Fa un altro passo e posa la mano sulla schiena per essere attaccata al suo corpo mentre il mio cervello va completamente in tilt, in fuori uso.

Dannazione, quanto lo desideravo.

Ricambio a mia volta il bacio, stavolta diventa più intenso e ardore. Sento il suo respiro e il suo profumo su di me e mi lascio completamente andare.

Il fiato viene a mancarci e siamo costretti ad allontanarci. Apro gli occhi e i brividi mi percorrono sulla schiena, appoggio la fronte sulla sua e ci fissiamo sorridenti.

«Questo volevo da te» gli sorrido davanti ai suoi occhi, «e penso che ti devo dirti una cosa.»

Lo incito con la testa e gli accarezzo il viso con il pollice, «dimmi.»

Sento perfino il suo cuore che batte forte come il mio, «da quando ti ho vista quel giorno del mio allenamento e che ci sbattevamo contro, ti ho pensata che eri una bellissima ragazza e non sono più riuscito a toglierti gli occhi addosso» mordo il labbro inferiore eccitata e continua, «nonostante siano passati poche settimane da quando ci siamo incontrati, veramente e ti giuro che da quel giorno mi ero innamorato di te. Mi sentivo invaghito di te.»

Emetto una leggera risatina e non sapendo come rispondergli lo bacio.

Ma poi mi allontano, «Non stavi con quella Vanessa?»
Si inumidisce le labbra e abbassa lo sguardo, «Io...non lo so...»

Gli metto il dito sulle sue labbra interrompendolo e ammiro il suo sguardo privo di felicità.
Proprio mi fa tanto intenerire nel vedere così, inclino la testa mordendo, ancora, il labbro inferiore.
Metto le braccia sulla nuca, «mi piaci, Jorge. Tu mi piaci.»

Il suo viso si illumina sollevando le fossette e ci godiamo questo momento bellissimo.

«Vorrei tanto baciarti ancora ma peccato...» sussurra l'ultima parola.

«Perché?»

«Fra qualche ora ho la partenza e devo andare.»

«Per gli allenamenti, vero?» annuisce e sento un barlume di tristezza, «allora baciami, adesso. Ora.»

Ordino e lui ubbidisce.

*

Spazio autrice:
TAA DANN 🔔
Perdonatemi per il ritardo ma avevo dei impegni familiari.
Ci tengo a dirvi che domani pubblicherò i capitoli la sera perché sarò tutto il giorno al mare. Quindi se non ci sarà nessun prossimo capitolo è per questo.
Vi lascio una buonanotte e ci si aggiornerà domani sera :)🥰💙

Soltanto te|| Jorginho Frello #Euro2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora