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(potete leggere l'ultima parte pliz ah si e volevo dirvi che in questo capitolo ci saranno tanti dialoghi)

*y/n pov*
non appena arrivati, staccammo le mani e poi andammo a mangiare.
come al solito, feci i test e poi andai fuori a "giocare"
<<quindi?>> dissi io guardando i tre ragazzi che erano davanti a me.
<<quindi cosa?>> disse Ray guardandomi.
io risposi alla sua domanda chiedendo come fosse andata con le corde e chi fosse la spia.
<<a quello? sono io>> disse Ray guardando me e Emma, poi Norman fece una faccia tipo: come ha fatto a dirlo con così tanta tranquillità.
io spalancai gli occhi perche a dir la verità non me l'aspettavo.
però è vero, potevo ben sospettare di lui, perche insomma, se gli altri bambini non parlano mai di questa cosa con noi, come fanno a sapere che noi lo sappiamo? (non so se si è capito)
per questo la spia doveva essere per forza una di noi quattro, quindi escludendo me, che non lo sono, rimanevano loro tre, però poteva essere anche possibile che la spia fosse anche o Don o Gilda e non solo noi quattro.
insomma è tutto un casino, e, Norman, è stato veramente bravo a scoprire chi fosse tra di noi.
poi diciamo che Ray è perfetto per fare la spia.
ma insomma come avevo già detto, Norman aveva tutta questa situazione sotto mano.
<<TUUU?!>> disse Emma dopo vari secondi di silenzio.
poi parlammo di questa cosa e alla fine Norman spiegò che lui non era il nemico e che è sempre stato al servizio della mamma per la nostra sicurezza.
io me ne stavo zitta, pensavo e basta.
quindi potevamo "usare" Ray per ingannare la mamma.
ma è tipo fantastico!
così avremmo più possibilità di fuga.
<<ah si! dopo devo dirvi una cosa! ma prima giochiamo ad acchiapparello!>> disse Emma finendo la conversazione.
chissà di cosa voleva parlarci Emma.
dopo giocammo ovviamente ad acchiapparello.
alla fine arrivò il momento in cui Emma doveva dirci quella cosa.
io ero impaziente di vedere che cos'era.
insomma, si è capito che sono una persona molto curiosa.
eravamo io, Norman, Ray, Emma, Don e Gilda davanti all'albero in cui si riunivano tutti i bambini.
eravamo in cerchio.
<<"per prevedere le mosse del nemico prima bisogna conoscerlo" no? allora io e Gilda abbiamo tenuto d'occhio la mamma e ci siamo accorte di una cosa.. la mamma, tutte le notti, verso le otto sparisce>> disse Emma.
<<sparisce?>> dicemmo in contemporanea io e Norman, per poi girarci e guardarci negli occhi e iniziare a ridere.
ma poi diventammo (?) seri tutto ad un tratto.
<<intendiamo che non si trova in nessuna parte della casa>> disse Gilda facendo un passo avanti.
<<e in conclusione, pensiamo che ci sia una stanza segreta nell'istituto che nessuno conosce>> disse poco dopo.
oggi era martedì 31 ottobre, e mancano esattamente otto giorni all'attuazione del piano di fuga.
stiamo scoprendo cose nuove e spero che nessuno ci intralci con il nostro piano di evasione.
dobbiamo assolutamente portare tutti con noi perche nessun'altro deve morire.
anche se non mi hanno mai calcolato in 11 anni della mia vita, non mi interessa, siamo sempre cresciuti come una famiglia e io non voglio che muoia nessuno.
<<quindi c'è una stanza segreta..>> dissi io.
nel mentre eravamo entrati in camera e poi Emma ci fece vedere dove esattamente pensavano che si trovasse questa camera segreta.
e sempre Emma, mentre ci mostrava dove era questa camera disse che era appunto accanto alla stanza della mamma.
<<poi mi sono accorta che la mamma quando sparisce, entra sempre nello studio o nel bagno>>
<<abbiamo anche misurato la distanza tra le varie stanze ed è circa di dieci passi>> disse Emma.
<<e a cosa serve questa stanza?>> disse Don.
<<probabilmente->> disse Emma per poi essere interrotta.
<<la usa per inviare comunicazioni al quartier(?) generale, cioè la base da dove ci mandano i bambini nuovi e gli adulti, come la sorella>> disse Ray.
<<ecco a cosa servirà>> disse di nuovo il ragazzo dai capelli neri che finì la frase che aveva iniziato.
<<dobbiamo entrarci>> disse freddo Don. in quel momento era davanti a tutti.
mentre noi eravamo uno davanti all'altro.
<<è un mezzo per comunicare con l'esterno, quindi potrebbero esserci indizi su dove abbiano mandato Conny>> disse di nuovo Don.
<<si ok, ma la chiave?>> disse Gilda guardando Don.
nel mentre io pensavo, è troppo pericoloso andare dentro quella stanza, poi non ci darebbe nessun vantaggio, anzi potrebbe intralciare la nostra fuga.
<<ma è troppo pericoloso, insomma non sappiamo se c'è un allarme o no, poi la mamma potrebbe controllare dove siamo in ogni momento, quindi ci sono più rischi che vantaggi>> dissi io, finalmente.
Ray, Norman e Emma mi diedero ragione.
<<ci sono altre cose su cui focalizzarci adesso>> dissi di nuovo io guardando un po' Don e un po' Gilda.
<<e ricordatevi che dobbiamo stare attenti anche alla sorella, non solo alla mamma>> disse Norman mettendomi una mano sulla spalla.
<<esatto, non solo se ci scopre la mamma, ma anche se ci scopre la sorella siamo automaticamente fuori>> disse Ray, concordando con Norman.
io annuivo a tutto quello che dicevano e poi, Don e Gilda se ne andarono.
poi parlammo del mondo esterno e siamo arrivati ad una conclusione che è questa: dovevamo vedere cosa c'è dopo il muro.
poi mi ricordai di una cosa.
Phil mi aveva mostrato che in alcuni i libri c'era sempre lo stesso simbolo.
e i libri appartenevano sempre alla stessa persona, cioè William Minerva(?).
allora decidi di indagare e avevo scoperto che c'erano dei codici morse(?)
così decisi di dirlo ai ragazzi che in quel momento erano lì con me.
allora glielo mostrai e parlammo un po' di questo, trovando alcuni codici morse.
poi alla fine andammo via.
nel mentre che eravamo nelle scale, Norman disse una cosa.
<<ma comunque sono sorpreso, sinceramente me lo potevo aspettare da Ray, che sta tutto il tempo sui libri, ma comunque sei stata brava ad accorgertene!>> disse l'albino.
io mi girai dalla loro parte, visto che loro erano dietro di me.
<<ah no, non me ne sono accorta io, me l'ha detto Phil!>> dissi io.
gli altri sembravano sorpresi.
<<Phil?>> disse Norman insieme a Ray.
<<si, proprio lui.. sul libro illustrato di proprietà di Minerva che stava leggendo.. parlava proprio del codice morse! così ho provato a controllare sugli altri libri>>
appena arrivati in cucina, Phil mi venne in contro e mi abbracciò, invece Norman, Ray ed Emma si erano accorti di una cosa di cui io non mi ero accorta.
Don e Gilda non c'erano.
così vidi i tre ragazzi correre in giro, quando poi Norman mi prese per il braccio e mi disse che mancavano sia Don sia Gilda, e che dovevo aiutarli a cercarli.
io ovviamente accettai e iniziai a cercarli.
all'inizio non mi sembrava niente di grave, quano poi realizzai.
e se fossero andati nella stanza segreta della mamma? n-no insomma, gli avevamo detto che poteva essere pericoloso, non possono averlo fatto.
<<non sono nemmeno nella dispensa!>> disse Norman uscendo appunto dalla dispensa.
adesso eravamo tutti e quattro radunati lì della cucina, dove c'erano anche gli altri bambini.
quando poi sbucarono all'improvviso.
<<Don? Gilda?>> disse Emma.
<<dove siete stati?>> disse freddo Ray mettendosi davanti a Emma.
<<adesso attireremo troppo l'attenzione, ne riparliamo dopo>> disse Norman.
noi tutti annuimmo e poi andammo a mangiare.
così arrivò il momento di parlare di dove erano andati loro due.
eravamo da soli tutti e sei nella sala da pranzo, che ormai, si era svuotata.
nel mentre che i bambini andavano via, io pensavo, pensavo a dove potevano essere stati Don e Gilda, visto che non si trovavano da nessuna parte.
molto probabilmente ci hanno mentito dicendo che dovevano andare a preparare la cena e in verità sono andati nella stanza segreta della mamma.
questo è quello che penso e credo ci sia almeno il 85% di possibilità che sia così, anzi forse anche il 90%.
già è molto probabile, però così facendo è possibile che abbiano scoperto la vera verità.
ma di questo non ne sono sicura perche non sappiamo cosa ci sia dentro quella stanza segreta.
insomma su di questo, sto solo ipotizzando.
quando finii di pensare guardai tutti e per ultimo guardai Norman.
rimasi un po' a guardarlo per cercare di capire a cosa stava pensando, ma non leggo nel pensiero quindi era inutile.
in tutto ciò quello che mi fece riportare alla realtà era proprio lui, che si era accorto che lo stavo guardando.
<<hey, va tutto bene?>> disse il ragazzo dai capelli bianchi.
io risposi di si e gli dissi che stavo solo pensando.
infatti stavo dicendo la verità.
poi parlammo e nel mentre la stanza era già diventata vuota, con solo noi all'interno.
io e Norman continuavamo a parlare e a riportarci alla realtà era proprio Don.
<<siamo entrati nella stanza segreta della mamma, era una stanza sotterranea>> disse il ragazzo.
automaticamente, io e Norman ci girammo dalla sua parte e poi Emma iniziò a fargli domande.
che però venne interrotta da Ray che iniziò a rimproverare Don e Gilda per quello che avevano fatto.
<<avete fatto una cosa veramente idiota..>> il ragazzo dai capelli neri iniziò a parlare, però non finendo la frase, perche prima iniziò a fare qualche passo avanti, avvicinandosi a Don.
<<telecamere nascoste, un allarme, un segnale, microfoni nascosti, se ci fosse stata una di queste cose cosa succederebbe? voi due sarete.. no, tutti noi saremo..>> disse Ray lasciando di nuovo incompleta la frase, visto che non poteva continuarla.
Ray aveva.. ragione.
era troppo pericoloso entrare in quella stanza, ma ormai.. l'hanno fatto.
non si può più fare niente.
<<saremo cosa? prova a dirlo Ray... saremo "uccisi"?>>
lo sapevo.
qua si stava mettendo abbastanza male.
ma per prima cosa mi scusai, infondo era anche colpa mia.
già era colpa mia, dovevamo dirgli la verità, non dovevamo mentirgli.
ma prima che lo facessi io, lo fece Emma, avvicinandosi tanto a lui e mettendo le sue mani, che stavano stringendo dei pugni, sul suo petto.
<<diteci la verità, cosa ci state nascondendo?>> così dopo quella frase, io e Emma gli raccontammo tutto.
<<demoni? fattoria?>> disse Don incredulo.
io lì mi sentii ancora più in colpa di quanto non lo fossi prima.
<<inoltre, Ray è una spia?>>
<<si, ma lo ha fatto per il nostro bene!>> disse Norman cercando di non peggiorare la situazione.
<<quindi Ray.. tu sapevi quello che sarebbe successo a Conny quel giorno.. e voi tre.. Emma, Norman e y/n volevate portarci in un mondo pieno di nemici senza neanche dirci una parola a riguardo?>> disse Don spalancando gli occhi, riferendosi prima a Ray e poi a me e gli altri due.
<<HA..HAHAHA! NON PRENDETEMI PER IL CULO!>> disse Don tirando un pugno a Norman sulla faccia, tanto forte da farlo cadere.
poi Ray cercò di fermare Don ma si beccò anche lui un pugno in faccia.
<<Don..!>> dissi io avvicinandomi a lui.
lui si girò dalla mia parte e lo stesso tutti gli altri.
Norman, che ormai si era alzato, mentre andavo verso di lui provò a fermarmi prendendomi per mano, ma io non strinsi la presa, quindi non mi fermai.
ma poi.. Don mi prese per il colletto e stava per tirare un pugno anche a me, ma qualcosa lo fermò. non so bene cosa ma si fermò, con il pugno stretto a metà strada.
dopo mi mollò e si allontanò di qualche passo da me.
<<quindi siamo una tale palla al piede? non siamo nient'altro che buoni a nulla da proteggere! capisco il motivo per cui ci avete mentito.. però.. pensavo contaste su di noi! però noi siamo una famiglia! siamo fratelli! vorrei che nutriste un po' di fiducia in noi!>> disse sempre il ragazzo con un tono di tristezza nella sua voce.
io nel mentre che parlava, spalancavo gli occhi, e una grande tristezza prese il sopravvento del mio corpo.
era colpa mia. è tutta colpa mia se adesso Ray e Norman si sono beccati un pugno in faccia.
è colpa mia se Don è ridotto così.
è colpa mia.
<<scusa..>> dissi io a bassa voce mentre Don e Gilda se ne stavano andando.
<<SCUSATEMI!>> urlai con le lacrime agli occhi.
avevo la testa bassa e stringevo i pugni.
<<è tutta colpa mia.. scusatemi, è stata una mia idea quella di non dirvi la verità>> dissi io girando la testa a destra, cercando di non scontrarmi con lo sguardo di nessuno.
stavo piangendo.
mi sentivo così tanto in colpa, che stavo piangendo.
in quel momento volevo scomparire.
in fondo era stata una mia idea.
sentivo la gola secca, e pensavo cose che non vi sto a dire.
odio quando mi sento in colpa.
<<i-io..>> dissi singhiozzando.
provavo una forte tristezza.
dovevamo dirgli la verità già da subito.
<<..non era nostra intenzione ma..>> dissi io.
<<forse è vero, che non abbiamo avuto fiducia in loro>> disse Ray.
aveva ragione anche Ray però.
mi dispiace un botto dirlo, ma forse è proprio come dice lui.
anche se credevamo che la ragione principale per il quale gli abbiamo mentito fosse per il fatto che venivano risparmiati.
dopo se ne andarono quando Ray finì di parlare.
però io non esitai a seguirli.
<<vi chiedo nuovamente scusa, non ho provato neanche ad avere fiducia in voi! scusatemi!>> dopo di me, si scusò anche Norman e Emma.
poi, dopo aver risolto questa situazione andammo a dormire.
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volevo dirvi una cosa molto importante per me..
praticamente, voi tutti sapete che Norman verrà spedito no? (mi fa male il cuore a dirlo) e volevo chiedervi un consiglio.
dopo che tutti (quasi) i bambini sono scappati, dovrei mettere subito dopo il capitolo dove si rincontrano o dovrei scrivere tutto quello che succede senza Norman?
sinceramente penso che sia meglio la prima opzione ma vorrei sapere anche la vostra opinione e vi chiedo anche scusa se ho aggiornato tardi ma in questo periodo non sto tanto bene, e adesso vado ciau <3

𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 // NormanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora