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(ho cercato di contenermi ma.. non ce l'ho fatta. 3272 parole dico solo questo)

*y/n pov*
il giorno dopo, tutti venimmo svegliati da Emma, come praticamente ogni mattina.
poi noi tutti facemmo le solite cose e nel mentre che io e Norman stavamo mettendo ad asciugare i panni bagnati, parlavamo di quello che era successo ieri sera. io ero sollevata del fatto di aver detto la verità a Don e Gilda e che stavo decisamente meglio.
lui concordava con me e anche per lui era lo stesso.
<<sai, adesso che ci penso, mi vergogno ad aver pianto ieri sera>> dissi io mettendo un panno ad asciugare. lui, che stava facendo la stessa cosa che stavo facendo io, mi guardava dritto negli occhi e annuiva a tutto quello che dicevo, prima di iniziare a parlare anche lui.
<< ma no, perche dovresti vergognarti? non ti devi preoccupare è una cosa normale che tutti, compreso me, facciamo>> disse il bambino accanto a me.
io semplicemente mi girai dalla sua parte e sorrisi.
sorrisi a quello che mi aveva appena detto.
il tempo poi volò tutto ad un tratto che mi ritrovai subito dopo in un corridoio.
mi guardai un po' intorno confusa, ma non più di tanto perche cose così mi capitavano, raramente ma capitavano.
infatti sapevo benissimo come ci ero arrivata lì è solo che il tempo era passato così veloce che non me ne ero accorta praticamente.
ma passando ad altro, ero con Don, Gilda e Norman.
Don stava dando all'albino detersivo in polvere e diserbante.
ne sapevo il motivo? ovviamente no.
così chiesi a cosa servivano quelle cose.
lui mi rispose che servivano per la ricognizione, cioè salire sul muro e vedere cosa c'è al di fuori di qui.
io semplicemente annuii.
poi iniziammo ad incamminarci verso il giardino e nel mentre continuammo a parlare, fino a quando Gilda chiese una cosa.
<<ma con le trasmittenti come si fa? mentre facciamo la ricognizione, la mamma o la sorella potrebbero controllare in ogni momento..>> disse Gilda guardando Norman.
adesso eravamo fuori e Emma e Ray ci raggiunsero.
<<basta far si che non controllino>> rispose Emma, che aveva sentito la domanda di Gilda.
<<quello che faremo sarà far si che la mamma e la sorella siano distratte, mentre noi controlleremo cosa c'è al di fuori di qua, quindi creeremo una situazione dove sia la mamma sia la sorella non possano controllare l'orologio da taschino e noi nel mentre faremo la ricognizione, Ray ha già bloccato la mamma, riportandole una falsa informazione>> disse Norman guardando un po' tutti, poi si si fermò su di me e mi sorrise.
io arrossii un pochettino e girai la testa dall'altra parte cercando di non scontrarmi con lo sguardo di nessuno.
adesso ero in imbarazzo.
tutto per colpa di quel maledetto sorriso.
lui ovviamente aveva notato il mio imbarazzo e si girò da un'altra parte continuando a sorridere, tipo soddisfatto, con un po' di colorito rosso nelle sue guance.
erano passati vari minuti da quella scena.

*Norman pov*
dopo aver Parlato per un po', guardando un po' tutti, il mio sguardo cadde su di lei.
approposito di lei, y/n.. i miei sentimenti per lei si sono fatti molto più grandi e io non ho la minima idea di cosa fare.
certo mi piace quando sento le farfalle nello stomaco, mi piace quando la guardo e lei guarda me e quella situazione capitava spesso.
e mi piace soprattutto passare del tempo con lei.
non saprei descrivere i sentimenti che ho però so che sono forti.
vorrei tanto abbracciarla e stare in quella posizione per sempre, finché tutti e due non ci stufiamo, anche se credo che non ci stuferemo mai.
come dire, y/n mi fa un effetto strano che neanche io so dire che cos'è.
sono proprio una frana in queste cose.
già.
passando ad oltre, come ho detto prima, la stavo guardando.
ovviamente gli sorrisi e lei girò la testa.
prima che girasse la sua testa avevo notato un po' di rossore nelle sue guance.
che carina.
io sorrisi ancora di più per la scena adorabile che avevo appena visto e poi, girai la testa anche io, con un po' di colorito rosso sulle guance.
ero un po' in imbarazzo ma non così tanto.
volevo tanto passare più tempo con lei.
ma purtroppo la fuga è più importante dei miei sentimenti.
mi dispiace dirlo, ma è così.
non ho detto che è più importante di lei, ma dei miei sentimenti, che sia chiaro.
a proposito della fuga.
sta andando tutto bene, possiamo fare la ricognizione, ed ho già pensato a come fare per la sorella.
adesso, nel mentre che pensavo a y/n, ci stavamo incamminando verso il muro.
sempre noi cinque.
<<ma come facciamo con la sorella, se Ray tiene occupata la mamma?>> chiese Gilda per poi essere accompagnata da un "esatto" da parte di Don.
<<non preoccupatevi, io ho già pensato a qualcosa>> dissi io.
ho disposto tutte le pedine.. non ci resta che fare la ricognizione, scegliere la via di fuga e cosa portarci, bloccare tutti gli adulti e portare tutti al muro e oltrepassarlo.
non rinuncerò a nessuno e nessuno morirà, ce la faremo ne sono sicur...
spalancai gli occhi e girai la testa.
la sorella.. era lì e aveva sentito tutta la nostra conversazione.
ma non solo quella, aveva sentito anche la conversazione di quella sera, quando abbiamo detto la vera verità a Don e Gilda.
cioè ieri.
lo so, perche ce lo aveva appena detto e io.. ero lì impalato a guardarla, lo stesso tutti gli altri che erano con me.
<<voi siete gli obbiettivi...>> la voce della sorella si fece sentire dopo aver detto che aveva sentito la nostra conversazione nella sala da pranzo.
adesso, Emma e Gilda si stavano "abbracciando" e y/n era aggrappata alla mia spalla.
<<Ray.. Emma.. Gilda.. Y/n.. Don.. Norman>> in quel momento, tutti eravamo conviti di aver perso, ma in verità non era così.
non era così e me ne resi conto quando la sorella continuò a parlare. <<perche non fate squadra con me?>> di nuovo la stessa voce si fece sentire, solo ancora più forte e rimbombante.
ora capisco, allora stanno così le cose eh? sorella Krone?

𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 // NormanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora