Mi piaceva il suo zaino, blu; quasi nessuno nella mia classe aveva uno zaino colorato e lui era uno dei pochi ad averlo; mi piaceva quel blu. Restai lì a guardarlo quando prendeva fuori il quaderno per la prima lezione, era a righe. Le mani erano la parte del corpo che preferivo, non lo sapevo nemmeno io il perché, ma le trovavo interessanti. "Perché mi fissi?" Mi chiese senza neanche guardarmi. Era tremendamente bella la sua voce, soprattutto rivolta a me.
E ora cosa rispondo? "Mi piacciono le tue mani" Eh?!? Cosa avevo appena detto?!? Mi volevo buttare giù da un ponte in quel momento. Come avevo potuto dire una cosa del genere a lui? "Beh, in realtà le mani di tutti" aggiunsi notando la sua espressione stranita. Credo che avesse pensato tipo 'Con chi diavolo sono finito? Portate via questa povera pazza', probabilmente è quello che avrei pensato anche io.
Lui però non fece niente, si era messo seduto sul suo banco e mi guardò. "Non sei l'unica ad essere strana sai? A me piacciono le labbra delle persone, me ne resto anche io a fissarle qualche volta" era la prima cosa che mi confidò. Credo che in quel momento avevo tipo gli occhi a forma di cuore come le emoticon, avete presente? Quelli. Era davvero carino. Durante tutta la giornata a scuola con la scusa di guardare la lavagna di fianco a lui lo fissai tutto il tempo. Errore.
Credo che, quando mi giravo per guardare l'orologio, anche lui mi fissasse, anche se la faccia era girata dall'altra parte. A volte mi giravo apposta, per vedere secla mia teoria era giusta.
Più passavano i giorni, più lo guardavo. Più passavano i giorni, più pensavo che fosse sempre più carino. Più passavano i giorni, più le mie stranezze venivano a galla e Zayn le scopriva, ed io diventavo color peperoncino (di quelli più piccanti), ed io scoprivo qualcosa di più su Zayn Malik, anche se era sempre un mistero per me. Più passavano i giorni, più non volevo tornare a casa da scuola solo per stare vicino a lui. Più passavano i giorni, più volevo scoprire senpre di più di lui. Più passavano i giorni, più cambiavo.