"Apatia:
(dal greco a-pathos)
Senza emozione.
Non provare niente."Ero proprio così, non provavo più niente ormai. Tutto quello che sentivo era la lametta sulla mia pelle, fredda e lacerante quasi come i miei pensieri. Non provavo nessuna emozione, neanche più la paura, anzi no, solo l'amore che provavo verso mia sorella ma questo mi sembra ovvio. Neanche il dolore, quello non lo sentivo da un bel po'. Non capivo più la differenza tra la felicità e la tristezza, per me erano la stessa cosa ormai.
"Non mi sforzavo più neanche di sembrare felice, non mi importava più di niente." Questa credo che sia la citazione che mi rappresenta di più. Ormai era una cosa automatica, una routine: mi alzavo, sorridevo, andavo a scuola, tornavo a casa, non mangiavo, litigavo con i miei genitori, andavo nella mia camera e sprofondavo dentro il cuscino dalla disperazione. Non mi dovevo sforzare più di tanto, le azioni erano le stesse ogni giorno. Ogni giorno aspettavo la sera per sentirmi più viva, più umana, anche se di umano non aveva niente quello che facevo. Ogni sera il pavimento si colorava di un rosso acceso, il colore del mio sangue, ormai non mi ricordavo più il vero colore del pavimento.
Alla fine non mi ricordavo nemmeno come tutto era iniziato. Forse mi sentivo troppo insicura, pensavo che avrei potuto controllarla, con la fine che lei controllava me. Forse volevo solo sentire come ci si sentiva. So solo che ho fatto un grosso errore affidandomi a lei.
Mi mancava la mia vita, mi mancava tutto. Mi mancava avere degli amici. Mi mancava parlare con mia madre di tutto quello che mi succedeva ogni giorno. Mi mancava avere un rapporto stretto con mio padre. Mi mancavano i suoi abbracci. Mi mancava tutto quello che avevo prima di diventare così. Ed è troppo vero: il valore di una cosa lo capisci solo dopo averla persa.