"La droga più potente per una persona, é un'altra persona."
È proprio vero, e la mia droga era lui. La mia droga aveva un nome, il suo; il suo nome è Zayn Malik. Quel dannato nome che era su quel dannato banco vicino al mio. Quel primo giorno di scuola è stato la mia condanna a morte. Quel bambino piano piano lo vedevo crescere, mentre crescevo anche io, eppure in lui cominciava a cambiare qualcosa. Cominciava ad evitarmi in pubblico, ci vedevamo solo quando chiedevamo di andare in bagno e parlavamo di quello che il più delle volte sentivo io.
"Professoressa, posso andare in bagno?" Chiesi dopo un po' che Malik era uscito. La maestra mi diede il consenso e con la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli uscii dall'aula buttando giù la sedia. Era la prima ora, era strano che andasse in bagno ad un certo orario, di solito aspettava.
"Malik" sussurrai. Sentì un rumore provenire dall'angolo della mensa. Per poco non urlai quando mi sentii prendere all'improvviso da dietro, ma capii immediatamente che non poteva essere altri che lui, Malik. "Cosa ci facciamo qui?" Chiesi non riuscendo nemmeno a vedere a causa del buio. Lui mi mise una mano sulla bocca per zittirmi, mi chiuse gli occhi e lentamente appoggiò le sue labbra alle mie. Era una cosa nuova per me, una sensazione meravigliosa, non c'era niente di meglio che quella sensazione, sentirlo così vicino. Quando finì tutto non disse niente, se ne andò soltanto lasciandomi sola ancora a capire quello che era appena successo. Zayn Malik mi aveva baciata.
Ero piena di amiche a quell'età, ero sempre con loro alla ricreazione. Infatti, ero. Da quando avevano scoperto che mi aveva baciata cominciarono ad allontanarsi da me, mentre io cercavo di avvicinarmi a lui, e lui invece si allontanava da me.
La mia droga aveva un nome, nessuno la conosce, nessuno l'ha mai provata, il suo nome era Zayn Malik.
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