Cosa ci fai qui?

77 6 0
                                    

Narratrice

Una bambina felice correva davanti a sua madre. "Emily, non allontanarti" le urlava. Lei correva sempre di più e non le dava ascolto. Solo quando vide lui si fermò. Era lì, su una panchina in braccio ad una signora, probabilmente sua madre, stava dormendo. Si avvicinò cautamente alla signora e guardò il bambino. Era così carino. Non sapeva cosa dire o fare in quel momento.

Voleva solo stare sempre con lui. E guardarlo dormire. E giocare con lui. Ed essere la ragione di quel sorriso, oh, quanto avrebbe voluto essere il motivo di quel meraviglioso sorriso. E voleva accarezzare quei bellissimi capelli. E avrebbe voluto continuare a fossarlo per tutto il resto della sua vita, non si sarebbe mai stancata; sarebbero passati giorni, mesi, anni, secoli che lei non avrebbe staccato gli occhi da lui.

"Sei un'amica di Zayn?" Chiese la signora. Ticcava a lei. Cosa doveva rispondere? Non sapeva cosa erano.

"Si" rispose alla fine. "Sei sua madre?" chiese senza pensare di dare del 'lei', in fondo era una bambina.

"Si, vuoi che lo sveglio?" No. Non avrebbe mai voluto svegliarlo. Ma avrebbe anche voluto vedere la sua reazione quando l'avrebbe vista.

"Non vorrei farlo arrabbiare..." indugiò.

"Non si arrabbia" le fece l'occhiolino. "Zayn. Piccolo. Svegliati." Gli sussurrò. Lui aprì lentamente gli occhi. Non fece niente. La guardò soltanto.

"Ciao" disse soltanto Emily. "Buongiorno" aggiunse dopo un po'.

"Cosa ci fai qui?" Chiese dopo essersi reso conto di chi aveva davanti.

"Boh, camminavo e ti ho visto." Disse alzando le spalle. "Se vuoi me ne vado" indicò dietro di sé.

"Nono. Resta." Disse alzandosi dalle gambe di sua madre. "Vieni." Le prese la mano. "Chiudi gli occhi" lei obbedì e si fece guidare. Era divertente. Dopo un po' di camminata le disse "puoi aprirli" e lei lo fece subito.

Era un posto bellissimo. Era su una collinetta e si vedeva quasi tutto il paesino dove vivevano. Era un posto dove potevi metterti a ragionare sui motivi della vita, sui pronlemi esistenziali e cavolate varie.

"Non ho mai portato nessuno qui" si sedette per terra. "Sei la prima" fissò un punto a caso del paesaggio.

"Perché vieni qui tu?" Si sedette vicino a lui.

"Mi piace venire a pensare. È un posto che conosco solo io, adesso anche tu. È silenzioso e adatto a rifugiarsi quando non si vuole stare in mezzo agli altri." Spiegò. "Non lo so perché ho portato anche te qui, se questa è la tua prossima domanda." Sorrise. Dopo quelle parole ci fu solo il silenzio.

Mi scuso per questo ritardo, ma ho passato un brutto periodo e, sinceramente, l'ultimo mio problema era Emily. Ma ora sono qui e boh spero che vi sia piaciuto.

Pain. Z.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora