eight.

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«Cat, posso sedermi qui» mi chiede Harry a mensa
«certo» dico fingendo un sorriso
«sei stata molto carina ieri, posso chiederti un favore?» mi chiede quasi sussurrando, io annuisco
«non dirlo a nessuno» mi guarda duramente
«come vuoi» detto questo mi lascia e si avvicina al suo solito tavolo, mi aspettavo di più.

eccomi, bloccata dalle mie stesse aspettative, come sempre.

MIRANDA GRAY: come va?

HARRY STYLES: meglio, tu?

MIRANDA GRAY: solo delusa da alcune persone, sai fa male essere illusa

HARRY STYLES: magari nessuno ti ha mai illusa è la tua mente ad essere troppo spiccata, tipico delle ragazze

MIRANDA GRAY: come va con il tuo angelo?

HARRY STYLES: l'angelo tacerà.

MIRANDA GRAY: tu non vuoi che sia il tuo angelo?

HARRY STYLES: sono per le ragazze semplici, ripeto.

MIRANDA GRAY: okay.

sono così arrabbiata.

✿;

«puoi passarci il compito, tesoro?» mi chiede Harry sussurrando durante il compito di psicologia
«no» rispondo fredda, mi alzo, consegno ed esco dall'aula, Harry fa lo stesso seguendomi furiosamente, mente mi appoggio all'armadietto.
«a causa tua ho consegnato in bianco» dice furioso
«studiavi» rispondo con non curanza
«ma credevo che tra noi-»
«che tra noi niente, sei solo un approfittatore» si avvicina a me, troppo ed in seguito scaglia un pugno contro l'armadietto al mio fianco,il rumore rimbomba per tutto il corridoio e così appoggiato a quella scatola in ferro si morde il labbro per poi baciarmi

rimango sconvolta ed è strano il come un semplice contatto possa segnarti così tanto

mentre cerco di ricostruire l'accaduto lui si allontana silenziosamente per poi scomparire nei corridoi

«andiamo a lezione?» così dicendo Mary interrompe i miei pensieri

«sì » le rispondo distrattamente

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