one.

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«Ero indecisa, non sapevo se prendere le scarpe viola da abbinare al vestitino giallo o le scarpe nere da abbinare al vestito rosso, così ho comprato tutto e poi il giorno del ballo si vedrà, tu cosa hai preso?»

(...)

«due piu' due fa sei e il risultato di nove per cento è quattordici»

(...)

«Caterine Harrison, ora basta, lo consumerai!»

«Eh?»  rispondo ai lamenti della mia migliore amica Mary

«Secondo me se ne è accorto, dovresti parlargli»

«Ma sei matta?no» rispondo indecisa

 «no.no. E poi hai visto Bridget, cioè è bionda è una tipa come le vuole lui, dai hai capito cosa intendo»  dico titubante

«Non ti sai esprimere, come faccio a capirti?, però sai scrivere, vuoi il suo numero?» mi propone

«No. E poi intendevo perfetta» dico sbrigativa ed irritata; mi sento un imbranata anche dinanzi  la mia migliore amica.

✿;

Entriamo in classe di biologia e ci sediamo come sempre al solito posto: infondo a destra.

Dopo circa mezz'ora bussano alla porta, sono Harry e la sua ragazza, il professore li giustifica per il ritardo e si dirigono verso il banco posizionato davanti al nostro, l'unico libero. Sento il mio respiro bloccarsi, non mi è mai stato così vicino. Mi guarda, io non reggo il suo sgardo, poso i miei occhi sui miei appunti, sento la sua sedia scricchiolare, si era seduto.

Cerco di restare calma ma il mio respiro è irregolare, Mary se ne accorge e mi accarezza la spalla, come se potesse aiutarmi.

Oramai la mia attenzione era concentrata tutta sull'orologio bianco posto sulla lavagna elettronica, mancavano dieci minuti.

Con un movimento saccadico sposto il mio sguardo su Harry e Bridget e riprendo a fissare l'orologio, conto fino a tre circa, ritorno indietro con lo sguardo, la mano di Harry è sulla sua coscia.

Mi alzo di scatto, sento tutti gli occhi dei presenti in classe su di me ed è la prima volta, ma vado avanti, chiedo al professore il permesso di uscire ed esco sbattendo la porta, mi pento subito di questo.

Sono nevosa, l'ho visto tante volte con Bridget e con altre ragazze però da lontano e adesso fa male, troppo.

Decido di aspettare la mia amica fuori la classe, appoggiata al muro mangiucchiando il mio smalto nero.

Quando suona la campanella, il mio sguardo si incrocia ancora con quello di Harry, il suo sguardo è freddo, decisamente da apatico, decido di resistere poi cede lui perchè l'oca lo tira per un braccio in seguito noto Mary avvicinarsi con tutta la mia roba e ci dirigiamo verso l'uscita perchè è finita la giornata, finalmente.

Purtroppo le superiori sono così: aspettare la campanella, aspettare il sabato e sistematicamente aspettare l'estate.

«Perchè non lo dimentichi?» mi suggerisce Mary una volta entrate nel parcheggio

«Sì, tra un quarto d'ora mi innamoro di quello biondo, mh, cosa ne pensi?» dico ironica ed indico un ragazzo biondo

«Sì, carino» dice sostenendo il gioco

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