eleven.

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Non sono affatto femminile e quindi opto per un pantalone nero e per una semplice felpa rossa.

Sono qui, dinanzi al grande edificio qual è il cinema e sto aspettando Harry, è in ritardo di venti minuti; mi avrà dato buca.

«Cat, Cat ti prego aspetta» sento dire da Harry quando ormai perse le speranze stavo per andarmene
«mi dispiace, ero a lavoro» mi informa raggiungendomi
«lavoro?, non sapevo lavorassi» dico ignorando del tutto il suo ritardo
«tutto quello che ho è merito mio, non di mio padre come tutti pensano» spiega
«e cosa fai?» chiedo curiosa
«il mecanico, amo i motori» dice sorridendo
a questa rimango sorpresa; non credevo lavorasse, in realtà non credevo lo sapesse fare.

«andiamo a prendere i biglietti?» propongo

«sono venti» annuncia il ragazzo dietro lo sportello, io guardo Harry; insomma nei film è il ragazzo che paga
«io, io, io ho dimenticato il portafogli a casa, mi dispiace» dice Harry tastando le sue tasche
«non preoccuparti, pago io»
«te li restituirò» mi dice traspirando vergogna
lo prendo per la mano ed insieme ci dirigiamo verso la sala tre.

«mi dispia-»
«il film sta per iniziare» dico interrompendo la sua millesima scusa

per tutta la prima parte della pellicola non abbiamo parlato e non abbiamo avuto nessun tipo di contatto fisico; nessuno vuole fare il primo passo.

«devo andare un attimo al bagno, vuoi qualcosa da bere o da mangiare?» mi chiede Harry
«delle patatine, dei popcorn, dei nachos e prendi anche le salse» dico distrattamente prendendo dei soldi dalla mia tasca per poi darglieli
lo sento ridere,
mi accorgo di aver fatto parlare il mio inconscio, o meglio il mio stomaco e me ne pento, chissà cosa penserà ora di me, crederà di aver portato ad un'appuntamento peppa pig, che vergogna.
mi accorgo che quest'uscita sta andando a rotoli e sto persino pensando di scappare.

l'illuminarsi del mio telefono cattura ancora una volta la mia attenzione;

HARRY STYLES: non mi poteva andare peggio; sono in ritardo, non ho soldi e non riesco ad essere impacciato, e se scappo?

ho appena realizzato che vorremmo scappare entrambi, penso sia una specie di segno

MIRANDA GRAY: ti prego, sii te stesso e non vergognarti di nulla, lei sa capirti comunque e lo hai capito.

dopo pochi minuti vedo Harry avvicinarsi, mi porge il cibo e quando inizia la seconda parte presa dal film inizio a mangiare, dopo alcuni minuti mi accorgo di essere la sola tra noi due a mangiare
«ti prego, serviti» dico con la bocca piena, peccato che me ne sia resa conto dopo, lui ride non rispondendomi così mi alzo e più velocemente possibile esco dalla sala, mi odio, riesco a rovinare tutto, sempre.

sogno un'uscita con Harry praticamente da sempre e riesco a rovinarla, mi odio.

uscita fuori dall'edificio comincio a correre e non vedendo uno stupido ciottolo inciampo, chiudo gli occhi ormai rassegnata alla caduta ma non sento niente, riapro lentamente gli occhi e vedo Harry che mi ha sostenuta.

e così, sospesa tra le sue braccia ci baciamo, un bacio molto più intenso a differenza del primo.

dopo quel bacio durato circa venti secondi ridiamo entrambi cadendo in risate isteriche

«è stato tutto un disastro» dico guardandolo intensamente negli occhi
«si, lo è stato» detto questo mi bacia ancora e ancora, soffermo il mio sguardo sulle sue braccia tatuate catturando ogni particolare, scendendo verso il suo polso mi accorgo dell'orario; è ora di tornare a casa
«devo andare, scusa a domani» dico staccandomi da lui e voltandogli le spalle 
«a domani »mi dice infine tranquillamente

HARRY STYLES: la amo, siamo stati entrambi noi, noi stessi ed è stato fantastico

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