thirteen.

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Sono su delle montagne russe che salgono e scendono ripetutamente.

«aprimi immediatamente» sento la voce di Harry furiosa accompagnata da un ripetuto bussare alla mia porta

«che significa? perché complichi tutto?», mi domanda accanendosi contro di me tanto da costringermi ad indietreggiare

«chi ti ha fatto entrare?» gli domando ignorando quanto appena detto

«ti credevo intelligente ma sei solo una gallina, come le altre» dice stringendo i denti

«tu non mi conosci» dico rivolgendo lo sguardo su un punto indefinito alle sue spalle

lo vedo annuire ed in seguito esce dalla mia stanza sbattendo violentemente la porta.

me lo aspettavo ma nonostante ciò mi abbandono cadendo sul pavimento rimpiangendo la mia decisione.

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«smettila di piangere sul latte versato, sono passati due mesi ed hai diciassette anni, esci con noi questa sera, ti va?»

«con voi? dove?» chiedo a Mary

«con me e Niall è da un po' che ci frequentiamo e lo sapresti se non fossi sempre stata occupata a chattare con Harry tramite un falso accou-»

«zitta, non qui, non a scuola» la punzecchio

«comunque si è aperto un nuovo locale, mi farebbe piacere se tu venissi ma soprattutto lo devi a te stessa tesoro»

«comunque non vorrei essere di troppo»

«non saremo soli, ci saranno anche dei suoi amici» dice evidentemente non soddisfatta

«stronza, mi vuoi solo come spalla» dico ironica facendola ridere

«suonava meno egoistico»

«hai da prestarmi qualcosa?» dico rassegnata e lei mi risponde con un gridolino acuto tanto da procurarmi fastidio all'orecchio

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«stai d'incanto»

«sarà ma non mi sento a mio agio » le rispondo dopo aver indossato il suo abito corto bordeaux, i suoi tacchi neri, dopo aver raccolto i miei lunghi capelli in una treccia laterale a spina di pesce e dopo una passata di mascara e di eyeliner

«cerca di divertirti, Niall è giù con l'auto, ci sta aspettando»

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Il locale è affollato, le persone sono le une sulle altre e al sol pensiero mi viene il voltastomaco.

attraversate queste persone e gli odori rivoltanti Niall ci porta dall'altra parte del locale, da quanto ho capito è amico del proprietario e fortunatamente c'è poca gente qui

«Caterine, loro sono Zayn, Liam e Louis»  Niall ci presenta ed io porgo la mano a tutti, stranamente mi sento a mio agio ed i ragazzi sono molto interessanti ma soprattutto ringrazio il cielo per non avermi fatto incontrare Harry qui dato che questi in teoria sono dei suoi amici

dopo circa un ora Niall, Mary e Liam decidono di andare a ballare mentre io rimango seduta con Zayn e Louis in compagnia di qualche drink.

Ad un certo punto Louis ferma il suo discorso spostando la sua attenzione da un altra parte o meglio su qualcun altro; Harry che stava appena uscendo da una stanza con una ragazza. Si siedono, o meglio, la ragazza si siede sul ragazzo che non mi degna di uno sguardo. I ragazzi si scambiano sorrisetti compiaciuti ed in seguito Louis inizia a terminare il suo discorso su Shakespeare, per quanto fosse interessante non riuscivo a rimanere concentrata, qualcosa in me si stava spezzando. Harry partecipava al nostro discorso ma vedevo la sua compagna del tutto spaesata.

«hai voglia di ballare?» una voce maschile sconosciuta mi riporta al mondo reale interrompendo tutti i miei pensieri, stavo per scusarmi e per rispondere di no ma istintivamente afferro la sua mano e ci dirigiamo verso la pista da ballo.


«sei carina, piacere Dylan» mi urla nell'orecchio mentre continuiamo ad ondeggiare con i nostri corpi

«Caterine, ma puoi chiamarmi cat»

improvvisamente si avvicina e mi bacia, sono intenta ad allontanarlo ma lo lascio fare come lascio entrare la sua lingua nella mia bocca e come lo lascio palpeggiarmi, dopo pochi secondi da ciò lo sento allontanarsi violentemente da me e lo vedo cadere sul pavimento sanguinante al lato della bocca, mi volto e vedo Harry respirare pesantemente.



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