twelve.

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io ed Harry siamo seduti sul banco dell'aula di matematica e per la prima volta ci mostriamo insieme in pubblico, molte ragazze sembrano incredule altre invidiose.

«seduti ragazzi» interrompe la professoressa McGuire
«oggi ho una grande notizia per voi» dice sistemandosi sulla sedia causando un forte bisbiglio in classe
«partirete presto per l'Irlanda, per tutti i dettagli all'uscita della scuola il rappresentante d'istituto vi consegnerà delle autorizzazioni, bene ora prendete i libri»

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«ci andrai?» mi chiede Harry all'uscita
«certo» gli dico mostrandogli l'autorizzazione
«ti va di passare da me oggi?»
«certo» rispondo immediata
«perfetto» mi dice toccandosi i capelli
«perfetto» ripeto perdendomi nei suoi occhi
«allora vado» mi dice accennando un piccolo sorriso
«certo, a dopo» concludo voltandogli lentamente le spalle

oggi lo rivedrò, sembra tutto così strano e surreale.

HARRY STYLES: preparati, verrò da te e finalmente ci abbracceremo

MIRANDA GRAY: cosa intendi?

HARRY STYLES: viaggio di istruzione, la incontrerai, andrete d'accordo, siete molto simili, quando parlo con lei ritrovo te

MIRANDA GRAY: fantastico, posso porti una domanda?

HARRY STYLES: sì

MIRANDA GRAY: provi qualcosa per me?

HARRY STYLES: sì.

MIRANDA GRAY: ed il tuo angelo?

HARRY STYLES: sì, la amo. sembra strano ma nemmeno io riesco a spiegarlo.

HARRY STYLES: non so se ti sto cercando in un altra persona.

a quelle parole una fitta attraversa il mio stomaco, so di essere io ma quelle parole mi distruggono, mi sento un oggetto.
abbasso ancora una volta lo sguardo sul cellulare per rileggere quelle parole quando mi chiamano o meglio lui mi chiama.
dopo alcuni secondi di esitazione rispondo;
"harry?," rispondo traspirando insicurezza
"allora a che ora passo?
"forse è meglio che tu non passi e basta", concludo staccando definitivamente .

HARRY STYLES: la odio.

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