Parte 14

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Quando siamo sull'aereo, io e mio padre inizialmente restiamo in silenzio. Io leggo un libro e lui guarda un film.

Nell'ultima ora di volo mi fissa, in attesa della mia attenzione.

"Che c'è?" chiedo.

"Posso capire cosa c'è tra te e Federico? Quando vi siete salutati, stasera... si notava qualcosa ma non so cosa."

"Siamo solo amici per ora, pà" rido.

"Sicura?" 

Annuisco sorridendo.

"A che punto siete con i preparativi per il matrimonio?" chiedo.

"Beh, manca solo due mesi quindi abbiamo quasi finito..."

"Silvia ha trovato l'abito?"

"Sì... mi ha detto che doveva andare a fare le ultime prove però voleva aspettare te... Voleva trascorrere un pomeriggio insieme, visto che diventerà la tua matrig-"

"Pà, puoi anche usare 'mamma', non mi fa nulla davvero." lo guardo negli occhi.

"Davvero Nora?" chiede commosso.

Annuisco. Sono felicissima di avere lei come madre.

"In pochi anni è riuscita a darmi tutto quello che mamma non mi ha dato..."

"Quanto ne sono felice solo Dio lo sa" gli scende una lacrima "Sei con me sul volo per Wembley, vai super d'accordo con la donna che amo e soprattutto sei felice..."

Lo abbraccio.

Quando siamo scesi dall'aereo tolgo la modalità aereo e mi arrivano un bel po' di messaggi, più che altro da parte di Federico. 

Lo chiamo ma non risponde, lascio un messaggio.

"Ehy Fede, scusa se non ti ho risposto ma stavo tornando a casa da mia mamma e ho preso l'aereo... quando vuoi ora chiamami." dico.

Usciamo dall'aeroporto e saliamo sul taxi.

Arriviamo in hotel, io per ora vado nella camera di mio padre. La condivide con De Rossi e con Vialli.

Decido di uscire allo scoperto solo a sera, visto che per ora sono a riposare o ad allenarsi. 

Prima di cena, la porta si apre. Pensavo fosse Gianluca o papà, ma è Daniele.

"E tu che cazzo ci fai qua?" chiede confuso.

"Svelto chiudi la porta!" esclamo visto che stavano scendendo tutti a mangiare.

"Mi spieghi?? Mica non dovevi venire?"

"Sì, ma ho mentito a tutti. Volevo fare una sorpresa, non sarei mai potuta mancare..."

"Cazzo me lo potevi dire... tuo padre ha viaggiato con te quindi?"

"Sì. Anche Gianluca sa tutto, per questo ora sono qua."

"Mi hai fatto prendere un infarto Nora..." mormora prima di scoppiare a ridere. Poi viene ad abbracciarmi.

"Oh non dire niente a nessuno, se vuoi parla con mio padre, con Luca ma con la squadra assolutamente no. Ti prego." lo supplico.

"Non te preoccupare. Non tengo neanche il bisogno di spiegazioni... serve che ti porti la cena in camera?" chiede.

"No, ho il servizio solo per stasera."

"Hai capito la ragazzetta eh... bene, io vado altrimenti sospetteranno."

"Vai, fai bene. Mi raccomando, muto."

Annuisce ed esce dalla stanza. Arriva il cibo e finalmente dopo ore, mangio.

Quando rientrano in stanza mio padre, Luca e Daniele mi comunicano che tutti sono giù tranne Federico che è rientrato in camera perché era stanco. Mi faccio accompagnare da De Rossi, lo uso come bodyguard.

Il limite non è il cielo ma l'allenatore | Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora