Capitolo 2

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Sono fuori dalla stanza da un'ora e né Tony né Bruce sono ancora usciti, mi hanno appena raggiunto Clint e Natasha discutendo di non so che.

<<Che cos'è successo? Dalla chiamata sembrava urgente>>
Dice Clint sedendosi accanto a me.

<<Stavo cercando di aiutare un'agente ma l'esplosione di una granata ci ha sbalzato fuori dalla finestra facendoci precipitare dal venticinquesimo piano. Ho cercato di attutirle la caduta con il mio corpo ma quando l'ho guardata per vedere se stesse bene era diventata invisibile>>
Natasha e Clint fecero un'espressione allibita finché Tony non aprì la porta ed uscì verificando chi ci fosse.

<<La ragazza non ha gravi lesioni solo qualche graffio e svariati lividi sparsi per il corpo, si sta svegliando ma non so se conosce qualcuno di voi, magari voi due >> dice indicando Clint e Natasha

<<dato che siete degli agenti dello S.H.I.E.L.D. Mi conosce perché ero una amico di suo padre, anche se è da quando sono morti i suoi genitori che non ci vediamo. Quindi se volete entrare fate pure.>>
Entriamo tutti nel laboratorio eccetto Tony e la troviamo seduta con la schiena appoggiata al cuscino rialzato, sia Natasha che Clint si avvicinano a lei per salutarla mentre io rimango sulla soglia della porta con la spalla appoggiata al muro ad osservare.

<<Hey come ti senti? Stai bene?>>
Le chiede Nat con tono preoccupato per la salute della sua amica
<<Si io sto bene tranquilla Nat, ma i file, li hanno presi?>>
Chiede lei a sua volta preoccupata.
<<Quali file?>>
Le chiede Clint
<<Quelli dell'ultima missione, dove sono riuscita a rilevare una presunta base dell'Hydra>>
Risponde cercando di alzarsi ma un capogiro la pervade, quindi tutti ci avviciniamo a lei per fermarla. Alla parola Hydra rabbrividisco, ho un passato complicato con essa.
Dopo pochi minuti Tony ci raggiunge chiedendoci di lasciarla sola perché lei dovrebbe riposare un po'.
Lasciamo il laboratorio dirigendoci verso la sala conferenze per discutere del fatto di come lei abbia potuto diventare invisibile.

Nicol pov
Quando mi sveglio trovo il dottor Banner davanti ad uno schermo, mi metto seduta appoggiando la schiena al cuscino e successivamente vedo la porta aprirsi. Nat e Clint vengono subito verso di me per salutarmi. Durante la chiacchierata riguardo i file noto uno sguardo fisso su di me, quando lo incrocio mi perdo di nuovo in quegli occhi di ghiaccio, azzurri, profondi come il mare da dove si rispecchia la sua anima ma cerco di riprendermi il prima possibile da quello stato di trance.
Dopo qualche minuto vedo la porta aprirsi di nuovo e da essa entra Tony, cavolo! Sono anni che non lo vedo non è cambiato proprio di una virgola. Dopo che tutti sono usciti compreso il dottor Banner rimango a fissare il soffitto per un po' di tempo, non so quanto di preciso ma mi stavo annoiando a morte.

Mi alzo dal lettino ed inizio a girovagare per quella che credo che sia la base degli avengers. Ad un certo punto sento una voce robotica parlarmi
<<Agente Collins le serve aiuto?>>
"Oh fantastico qualcuno o meglio qualcosa che può aiutarmi, questo posto è un labirinto" penso nella mia testa
<<Si grazie, potrei sapere dove sono tutti gli altri?>>
Chiedo sperando in una risposta che non tarda ad arrivare
<<Sono tutti nella sala conferenze. Scenda al piano di sotto, prima porta a destra>>
Ringrazio la voce robotica anche se quando realizzo mi sento un po' sciocca e mi dirigo nella sala conferenze seguendo le indicazioni appena fornitemi.

Arrivata di fronte alla porta sento delle voci all'interno, busso due volte e vedo la porta aprirsi con lo sguardo di Stark su di me che frettolosamente mi chiede con un tono autoritario cosa io ci faccia in piedi e perché non sia a letto a riposare, ma con nonchalance gli rispondo che mi stavo annoiando a morte. Successivamente mi fa accomodare all'interno della stanza e sento gli sguardi di tutti puntati su di me.
<<Nicol tu lo sapevi che beh....sei speciale? Cioè hai dei poteri particolari....>>
Mi chiede Nat, ma sul mio volto si fa spazio un'espressione interrogativa, non stavo davvero capendo di cosa stessero parlando.
<<In che senso? Non capisco>>
Chiedo non capendo ancora di cosa parlasse
<<Ci ha raccontato Steve che quando vi siete schiantati per terra ti ha guardata per verificare che tu stassi bene ma non ti vedeva>>
Risponde Nat con fare ovvio mentre io sposto lo sguardo su Steve
<<Si, cioè, quando ci siamo schiantati a terra non ti vedevo ma riuscivo a sentire il tuo corpo ancora sopra il mio ed era come se tu fossi diventata invisibile. Eri a conoscenza dei tuoi poteri?>>
Mi chiede Steve con uno sguardo interrogativo, ma io rimango ancora stupita da quello che mi stanno dicendo.
<<n-no no, cioè, è impossibile non posso avere dei super poteri se fosse così i miei genitori me lo avrebbero detto>>
Dico quasi sussurrando le ultime parole. Dopo qualche minuto di silenzio, aspettando che io facessi o dicessi qualcosa Tony ruppe quel silenzio tombale.
<<Forse....ti hanno-abbiamo mentito, quando avevi circa nove anni stavi giocando a nascondino con me e tuo padre ma non riuscivamo a trovarti finché quando siamo arrivati verso lo scivolo tu all'improvviso sei comparsa davanti ai nostri occhi, come se per tutto il tempo fossi rimasta ad osservarci lì, davanti a noi, ma invisibile. Tu hai questa capacità fin da quando sei nata ma i tuoi genitori non hanno voluto dirtelo per proteggerti >>
Disse Tony un po' titubante per la mia reazione. Io non sapevo davvero cosa dire, non pensavo che i miei genitori avrebbero potuto mentirmi su una cosa del genere ma a quanto pare avevano tenuto questo segreto fino alla tomba.
Non mi sarei dovuta arrabbiare a riguardo anche perché non avrei potuto arrabbiarmi con loro visto che non sono più qui con me....così cerco di prendere la notizia con più autocontrollo possibile e mi avvicino a Tony.
<<Ok....C'è un posto in cui posso alloggiare momentaneamente dato che questo edificio è una specie di albergo per super eroi?>>
Dico guardando Tony dall'alto in basso dato che lui è ancora seduto sulla sua sedia.
<<Certo seguimi>>
E così feci. Lo seguì fino ad una stanza bianca, come tutte le altre del resto, Nat era stata così gentile da prestarmi alcuni suoi vestiti dato che non avevo avuto il tempo di andare al mio piccolo appartamento. Oramai era arrivata sera ed io decisi di rimanere in camera per non recare altro disturbo agli altri che già mi avevano dovuto sopportarmi per quel pomeriggio; mi stesi sul letto a leggere un libro che avevo gentilmente "chiesto" a Natasha mentre lei stava cenando con gli altri.

....

Ad interrompere il mio momento di lettura fu il bussare che mi costrinse ad alzarmi dal letto ed andare ad aprire la porta. La aprì leggermente cosicché la persona che voleva vedermi avrebbe potuto entrare tranquillamente e mi coricai di nuovo sul letto.

<<Capitano Rogers, cosa ti porta qui?>>
Gli chiesi stupendomi del fatto che sia venuto proprio lui e non Nat come mi sarei aspettata
<<Volevo vedere come stessi, non solo psicologicamente ma anche fisicamente, per...le ferite>>
Disse indicandomi il corpo con un gesto della mano
<<Bene, più o meno, mi sento un po' "ammaccata" ma in fin dei conti dopo una caduta del genere sarei dovuta morire>>
Dissi mentre picchiettai due volte il letto dalla parte libera accanto a me, che era un segno per invitarlo a sedere. Lui capì e mi si sedette vicino.
<<E....grazie per avermi salvato la vita oggi>> dissi con un po' d'imbarazzo e le guance in fiamme, sperando che lui non le notasse.
<<È raro che io ringrazi qualcuno, quindi ne deve essere onorato>>
Dissi per cercare di alleviare il mio disagio e facendolo scoppiare in una risata che travolse anche me.

Dopo qualche secondo per riprendersi dalla risata prese parola
<<Per favore dammi del tu, chiamami semplicemente Steve>>
Disse guardandomi intensamente ed ecco che mi persi di nuovo nel mare azzurro dei suoi occhi, poi, appena mi ripresi da quello stato di trance, gli risposi semplicemente
<<Ok....>>
Si alzò dal letto e si avviò verso la porta ma prima che uscisse mi disse un'ultima frase
<<Buona notte Nicol>>
<<Buona notte Rogers>>
Dissi marcando il suo cognome che gli fece scappare una flebile risata prima di richiudersi la porta dietro di sé ed io successivamente mi lasciai cadere a peso morto sul letto.

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Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia. Se poteste condividere la storia con delle vostre amiche mi farebbe piacere.
Baci <3

Together ~Steve Rogers~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora