22. L'amore ci basta

113 7 2
                                    

Giro la manopola del rubinetto prima di alzare la testa e osservare il mio riflesso nello specchio. Sono così pallida che un fantasma risulterebbe più colorito di me, gli occhi sono rossi e gonfi per via del pianto e le labbra screpolate.

La luce pallida delle lampade sistemate ai lati dello specchio rettangolare illuminano questo volto da zombie, mettendone in evidenza i tratti. Sembro essere uscita da una malattia grave.

Sapevi a cosa andavi incontro decidendo di amare lui. Non puoi rimangiarti adesso le parole che gli hai detto.

Mi sciacquo per l'ennesima volta la bocca che continua a mantenere il sapore pungente dell'acido che tengo dentro allo stomaco. Poi, con movimenti meccanici allungo il braccio per metà coperto dalla manica della maglietta azzurra di mio fratello, così grande da arrivare a coprire fino alle cosce, verso il mio spazzolino così che possa lavarmi i denti e cancellare questo sapore.

Cosa sei disposta a fare per amore? Vuoi veramente che la tua vita possa venir rovinata da qualcuno che frequenta Dylan? Ma tu, amore mio, non permetteresti mai a nessuno di farmi del male, vero? Dimmi che non mi sbaglio, ti prego.

Ma la vera domanda è: Diana, in tutto questo, cosa c'entra? Lei è al sicuro?

Sputo il dentifricio nel lavandino e torno ad osservare la mia immagine riflessa. La porta dietro di me scricchiola, enunciando l'entrata di qualcuno. La figura di Alex immersa nell'oscurità avanza dentro al bagno dopo aver chiuso la porta alle sue spalle.

Mi raggiunge sotto al fascio di luce, poi con una mano porta indietro i capelli che erano scivolati davanti mentre mi abbassavo verso il lavandino e inizia a parlare: <<Vuoi dirmi che è successo? La mamma e Richard sono preoccupati -sussurra dolcemente- E anch'io lo sono>>

Dal riflesso della luce riesco a notare i suoi occhi lucidi mentre i denti intrappolano il labbro inferiore in una morsa violenta. Mi dispiace fargli passare gli ultimi istanti di vigilanza in questo modo, dopo una giornata sicuramente stancante. Probabilmente vorrebbe solo andare a dormire, ma i miei problemi glielo impediscono, come in passato.

Tu non meriti di soffrire di nuovo Alex, non adesso che Richard ha fatto ritrovare il sorriso anche a te. Io non sto bene, ma starò bene prima o poi, te lo prometto.

E con quel pensiero, indosso il mio sorriso migliore e illumino un po' il volto mentre faccio collidere i nostri sguardi attraverso il riflesso dello specchio.

<<Sta tranquillo fratellone, ho solo avuto una brutta giornata>>

<<Io sono qui Bianca, ho voglia di ascoltare, di sapere cosa succede nella vita di mia sorella>>

<<A dire la verità pensavo il contrario -rispondo d'istinto mentre lui arriccia il naso- E' da tanto che non passiamo del tempo insieme, io e te. Sono felice di vederti sorridere di nuovo fratellone>> concludo mentre mi volto nella sua direzione. Sono costretta a inclinare leggermente indietro la testa per via della differenza di altezze.

Cerco di sorpassarlo, ma mi blocca per un braccio: <<Non pensare neanche per un secondo che io non abbia riavuto il mio sorriso grazie a te, perché tu sei stata l'unica cosa che mi ha fatto andare avanti dopo la rottura dei nostri genitori. Io ero già felice quando avevo te>> mi confessa a denti stretti e con la voce tremante.

Poi continua: <<E siccome sei mia sorella e mi preoccupo per te, raccontami cosa ti ha ridotta in questo stato>>

Ci guardiamo negli occhi per altri secondi, poi ogni mia particella del corpo mi suggerisce una cosa: abbracciarlo. E così lo faccio, lasciando che le mie lacrime bagnino la maglietta che ha indosso e che le sue bagnino la mia.

Tu ed io... la nostra salvezza 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora