30. La paura della mancanza

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Dylan

Quando ero bambino avevo paura di molte cose e inevitabilmente finivo sempre col rifugiarmi in camera mia, finendo persino sotto al letto e tappandomi le orecchie per eludere qualsiasi suono potesse aggravare la situazione e incrementare di conseguenza la paura.

Strizzavo gli occhi, fortissimo, fino a sentire male e restavo in quella posizione finché non ero sicuro che il pericolo era scampato oppure finchè non sarebbe arrivato qualcuno a soccorrermi. E quel qualcuno è sempre stato mio padre, il quale giungeva fino alla mia stanza in punta di piedi per poi sdraiarsi sul pavimento e sussurrare: <<Cosa c'è che non va?>>

Seppur con le orecchie tappate, sapevo perfettamente che mio padre fosse arrivato per aiutarmi ad uscire da quel vortice di paura all'interno del quale ci finivo quasi sempre per via di una mia distorsione mentale della realtà.

Infatti, in periodi diversi provavo paura per le cose più stupide e comuni, come dei gatti, poi dei cani, poi delle piante rampicanti. Una volta addirittura sono arrivato ad avere paura degli specchi, ma in quel caso mio padre se n'era già andato e ad aver preso il suo posto erano stati i miei fratelli. Quella è stata la paura più difficile da vincere e di cui ne sento ancora gli strascichi.

E adesso ho paura della mancanza. E' il suo concetto che mi fa paura: la mancanza di coraggio, la mancanza di sincerità, la mancanza della voglia di riscatto, la mancanza di forza di volontà, la mancanza di emozioni, ma soprattutto la mancanza fisica di una persona.

Quella volta il mio animo da bambino era rimasto turbato da un rumore in salotto che mi aveva portato ad avvicinarmi lentamente verso la stanza e quando avevo notato le tenebre primeggiare tra le sue pareti, ero arrivato a pensare che si nascondesse qualcuno oltre il grande divano e la paura si accese come un fuoco dentro allo stomaco.

<<C'è qualcuno in salotto, papà>> gli avevo confessato allora, sussurrando anch'io con voce tremante.

<<E come fai a saperlo?>> continuava, reggendo il gioco e continuando a sussurrare.

<<L'ho visto, papà>>

<<Ti va se andiamo a vederlo?>>

A quel punto avevo riaperto di scatto gli occhi e visto la sua figura sdraiata a terra: <<Ma ci farà male, papà, è pericoloso. Io ho paura>>

<<Non devi avere paura se ci sono io. Ti proteggo io, stai tranquillo>> e così era riuscito a convincermi. Ci siamo diretti verso il salotto dopo che ero uscito strisciando dal mio nascondiglio buio ma sicuro, mano nella mano e in punta di piedi.

Ero rimasto sbalordito dal scoprire che in verità dentro all'oscurità del salotto non si nascondesse nessuno, oltre ai mobili moderni e le ombre prodotte da questi.

Papà ha sempre cercato di farmi capire che non si deve aver paura di qualcosa che pensi potrebbe esserci, accadere o che non conosci. La paura altro non è che l'istinto di sopravvivenza che si racchiude dentro ad ogni uomo e che ci permette di salvarci da una probabile situazione di pericolo.

E allora io perché avevo sempre così paura? Forse perché, dentro di me, sentivo già che avrei dovuto perderti e il mio istinto di sopravvivenza stava cercando di salvarmi dal pericolo che avrei incontrato negli anni a venire, quando ti avrei perso per sempre.

Adesso, fermo immobile in questa stanza, seduto sul pavimento in ceramica della doccia e la schiena nuda contro le piastrelle fredde, quella paura che sentivo stritolarmi le budella e bloccarmi il respiro in gola tanti anni fa, torna a farsi sentire prepotente.

E vorrei che tu fossi qui per salvarmi ancora una volta e dimostrarmi che non devo avere paura di me stesso e di quello che potrei causarmi.

La pelle sensibile inizia a riempirsi di brividi che mi portano a stringere maggiormente le gambe nude al petto e riscaldarmi col calore prodotto dal mio corpo mentre do il permesso a qualche lacrima di rigarmi il viso e poi sfiorare dolcemente la pelle della coscia. La mano libera si stringe a pugno mentre l'altra continua a stringere la presa sul pezzo di metallo capace di ridurmi in questo stato.

Tu ed io... la nostra salvezza 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora