Capitolo 13

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Mi svegliai. Aprii gli occhi e notai di trovarmi in un letto d'ospedale. Erano le 5:30 del mattino. Mio padre era su una sedia accanto al mio letto.
RM: "Lara!"
Lara: "pa-pa-papà"
Mi abbracciò forte. Non riuscivo a muovermi più di tanto, ero ancora stanca.
RM: "hai perso i sensi dopo la caduta e so quello che è successo tra te e Jorginho. Amore mio. È stato un bastardo. Ma ascoltalo"
Lara: "papà, puoi non farlo entrare per adesso? Aspetta 10/15 minuti, fammi riprendere"
RM: "oh si sì certo"
Mio padre esce dalla stanza. Dalla facciata in vetro semi oscurato vedevo i ragazzi. Nico e fede parlavano con mio padre, Lorenzo e Ciro erano seduti, un po' pensierosi e poi c'era lui. Stringeva forte il mio bracciale. Quello che avevo buttato a terra e piangeva. Piangeva tra le braccia di Spinazzola. Era brutto vederlo così, ma mi ha comunque tradita. Una lacrima mi attraverso le guance. Richiudo gli occhi, ritrovandomi in un sonno profondo.

Jorginho's POV
*dai ragazzi*
Jorginho: "sono una merda. Che coglione"
Ciro: "calmati"
Jorginho: "CIRO LA STO FACENDO SOFFRIRE. L'HO DELUSA... non si fiderà più di me"
Piangevo. Era colpa mia.
Nico: "dai Jorginho spiegaci cosa è successo, non possiamo aiutare né te né lei"
Mi asciugai le lacrime e iniziai a parlare a singhiozzi.
Jorginho: "alla festa c'era la mia ex, Sara. Dovevamo incontrarci per chiarire quello che era successo per porre fine al caos che si era creato. Così ho approfittato del fatto che fossimo alla festa. Ci siamo seduti fuori e abbiamo tranquillamente chiarito. Poi le dico di dover tornare dalla mia fidanzata. Aveva visto che era Lara. Appena la vede mi bacia. Mi bacia contro la mia volontà. Io non volevo e mi stacco, ma Lara ci aveva già visto"
Si. Era successo questo. Quella puttana che pensavo fosse cambiata e diventata una Troia.
RM: "forse se glielo spieghi ti capirà, ha sofferto in passato, veramente tanto e con lei ho sofferto anch'io. Non si apre facilmente con le persone, soprattutto dopo quello che è successo. Ragazzi, per lei siete come fratelli, vi racconta tutto e ha pianto tra le vostre braccia. Tu Jorginho, sei importante per lei. Non immagini quanto. Spiegale cosa è successo. Riconquista la sua fiducia. La ami veramente?"
Jorginho: "si mister si, la amo"
Il corpo mi si riempì di brividi.
RM: "allora dimostraglielo, soprattutto dopo quello che è successo"
Corsi dal mister e lo abbracciai. Lui mi strinse forte. Non parlò, ma anche lui piangeva.
Jorginho: "grazie di tutto"

Lore: "quando hai intenzione di dirle tutto?"
Jorginho: "non so, ora non penso, quando sarà uscita dall'ospedale, così sarà un po' più tranquilla"
Nicolò mi si avvicina e mi da una pacca sulla spalla.

Mi avvicinai al vetro che permetteva di guardare nella stanza. C'era lei con la testa girata verso di me mentre dormiva. Cosa ha fatto di male per soffrire di nuovo? Sono una merda, ma io la voglio. È troppo importante per me, non potrei farne a meno. Il suo sorriso, le sue labbra, i suoi capelli, la sua dolcezza, la sua testardaggine, il suoi profumo, le sue coccole, il suo sarcasmo, lei. È come una droga.

Dormiva, ma decisi di lasciarle una cosetta sul comodino. Entrai silenziosamente e mi avvicinai a lei. Le guance erano rosse per il caldo ma bagnate dalle lacrime versate prima. Era comunque bella. Lasciai una cosa su suo comodino e le diedi un bacio sulla fronte, vicino al cerotto che proteggeva la ferita. Uscii dalla stanza e mi sedetti sulla sedia. Ancora pensieroso con un cappuccino in mano, aspettando di vederla vicino a me, tra le mie braccia, come prima.

amori in campo// Jorginho <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora