9. un patto

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Tutto era tornato come prima.
Harry e Louis erano tornati a non parlarsi. Almeno, i loro amici avevano mantenuto la promessa di non farli incontrare più come avevano fatto l'ultima volta. Da allora, non si erano più visti né tantomeno sentiti e ad Harry andava bene così, davvero.
Beh, in realtà, non ne era proprio contento ma continuava ad auto convincersi così.

26 giugno 2014
Harry

Quella mattina mi ero svegliato molto presto senza un motivo in particolare. Quindi, insieme a Niall, che avevo svegliato bruscamente, eravamo usciti prima del solito per andare al bar a fare colazione.

Appena entrati, però, Jace mi riservò un occhiolino e in risposta alzai gli occhi al cielo.

A quel punto, il mio coinquilino, mi colpì la spalla a caso. "Ahi!" Borbottai. "Ma che problemi hai?"

"Sei stupido?" Sussurrò, indicando il cameriere. "Vai a parlarci!"

"Niall, è Jace! Mi vuole solo portare a letto, non ho alcuna intenzione di andare da lui!"

"Non mi importa." Scosse la testa. "Invitalo al matrimonio."

"Al matrimonio? Vuoi che lo inviti al matrimonio...perché mai dovrei farl- Oh."

"Eh già." Sorrise.

"Tu vuoi che vada al matrimonio con Jace per fare un dispetto a Louis?" Incrociai le braccia al petto. "Stai scherzando?"

"Pensaci bene! Non è un idea alquanto geniale?" Esclamò, fiero di sé, con gli occhi che gli brillavano dalla felicità.

"No! È un idea orribile, invece!"

"Dai, Harry." Borbottò, buttando di poco la testa indietro. "Ti devo ricordare che molto probabilmente Louis verrà con la sua nuova famigliola felice?"

"Dici che..?"

"Dico." Annuì fermamente. "Se quel bambino è davvero suo, lo porterà sicuramente insieme alla sua fidanzata, credo."

"Lui ha.." Ingoiai un groppo alla gola. "Lui ha una fidanzata?"

"E che ne so io." Alzò le spalle. "Non lo sentivo da tre anni come te, eh. Quindi so quello che sai tu, faccio solo delle supposizioni."

"Okay okay, mi hai convinto. Vado da lui."

"Bravo." Mi spinse verso il bancone. "E magari rimedia anche una bella scopata che non ti farebbe male." Mi sussurrò.

Non ebbi il tempo di rispondere perché mi ritrovai il cameriere davanti a me a pochi centimetri, con solo il bancone che ci divideva.

"Harry, ciao." Disse, con un sorrisino irritante sul volto e mi trattenni dal non alzare gli occhi al cielo, di nuovo.

"Jace. Come va?"

"Tutto bene, ora che sei qui."

A quel punto, era stato davvero difficile non mandarlo a quel paese, ma la forza di volontà mi aiutò molto. "Mi fa piacere."

"Tra 5 minuti stacco per oggi, vuoi venire con me?"

"E dove vai di bello?" Domandai, poggiando la testa sul palmo della mia mano in modo da fargli capire che ero interessato.

"Devo fare delle commissioni come farmacia e supermercato." Alzò le spalle. "Mi farebbe piacere se mi accompagnassi."

Dio, tutto ciò era davvero ridicolo, e poi si sapeva che le idee di Niall non funzionavano mai. Inoltre, facendolo, che cosa avrei dovuto ottenere?
Insomma, di certo non volevo che Louis tornasse da me, assolutamente. Lui sembrava essere alquanto felice quando io non ero in giro; okay che dovevo andare avanti e tutto il resto, ma stando con un'altra persona che nemmeno mi piaceva fisicamente non credo che avrebbe mai funzionato.

Aprii la bocca per rispondere ma in quel momento venni distratto dall'arrivo di Liam al bar che, subito dopo avermi visto mi venne incontro. "Ehi, Haz, tutto bene?" Chiese, guardandosi indietro nervosamente.

Annuii più volte. "Si si, a te? I preparativi?"

Sorrise. "Tutto alla grande."

"E Zayn è con te?" Domandai, sbirciando fuori dal locale dove il castano stava guardando ripetutamente. "È nervoso?"

"Non sono qui con lui, in realtà." Si morse il labbro. "Ma tra i due, sono io quello più nervoso sinceramente." Rise.

Risposi al sorriso che subito svanì quando vidi entrare quella persona con cui Liam era venuto al bar: Louis. Il mondo ce l'aveva con me, era più che evidente.
Lo vidi mentre si aggiustava la frangia sulla fronte ed affiancava Liam al bancone, tutto questo senza smettere per nemmeno un secondo di guardarmi e squadrarmi da capo a piedi.

"Allora?" Mi destabilizzò subito Jace, che ancora aspettava una mia risposta. "Ci sei per uscire tra poco oppure no?"

Non avevo nulla da perdere quindi. "Si." Sbattei le palpebra più volte per riprendermi da quella situazione imbarazzate. Dio, il mio ex era proprio lì che sentiva me che programmavo un uscita con il cameriere. Già sentivo Niall ridere seduto ad uno dei tavoli a godersi lo spettacolo da lontano. Pff, lui e le sue stupide idee malsane. "Si, certo che ci sono."

Sorrise. "Bene, vado a cambiarmi e arrivo." E si allontanò.

"Uscite insieme?" Sentii domandare proprio da Liam. Dio, che situazione imbarazzante.

"Ehm..Credo..credo proprio di sì." Risposi, evitando il suo sguardo.

"Finalmente." Mi diede delle pacche sulla spalla. "Sono contento per te."

Annuii un po' rosso in viso e, con lo sguardo basso, con la coda dell'occhio vidi Louis mordicchiarsi le unghie e sorrisi amaramente a quella scena. Ogni volta che a scuola avevamo in programma una presentazione o una verifica orale, era sempre in quello stesso stato ed io ero sempre stato lì con lui per calmarlo e dirgli che era tanto intelligente e che ce l'avrebbe fatta perché io credevo in lui.
Già, io avevo sempre creduto in lui e al nostro rapporto. L'avevo sempre visto come un eroe, un punto di riferimento, mentre ora per me era solo ed esclusivamente uno sconosciuto.

Mi distolse dai miei cupi pensieri l'arrivo di Jace e, dopo aver salutato Liam ed aver rivolto uno sguardo freddo e privo di sentimenti a Louis, uscii da quel locale.

"Prima che tu ti faccia film." Cominciai a dire, una volta rimasto da solo con il cameriere, puntandogli un dito contro. "Non ho alcuna intenzione di scopare con te."

Lui corrucciò le sopracciglia. "E puoi permettermi di farti cambiare idea?"

Sbuffai. Esasperante, questo ragazzo. "Come ti pare." Scossi la testa. "Ma ho da proporti un patto."

"Un patto?"

Annuii. "Esattamente."

Alzò l'angolo della bocca in un mezzo sorriso sfacciato e curioso allo stesso tempo. "E in cosa consiste, baby?"

"Prima di tutto, non mi chiamare baby." Feci una smorfia per quel soprannome ridicolo. "Seconda cosa, dovrai venire al matrimonio di Liam con me."

Spalancò gli occhi. "Matrimonio? Di quel ragazzo con cui parlavi al bancone?"

Annuii prontamente. "Già, proprio lui."

"In cambio cosa ottengo, però?"

"In cambio il massimo che potrei offrirti è un pompino."

"Mh." Sembrò pensarci su. "Ci sto, ma ad una condizione."

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. "Ovvero?"

"Due pompini ed un succhiotto."

Assottigliai gli occhi. "Il succhiotto è proprio necessario?"

"Direi di sì." Sorrise, mordendosi il labbro inferiore. "E potrei fartelo quando mi pare."

Mi massaggiai le tempie. "Okay okay, è un buon compromesso. Ci sto."

"Bene. Allora vuoi accompagnarmi oppure...?"

Sbuffai. "Andiamo. Ma ti avverto, non mi devi toccare."

Alzò le braccia al cielo in segno di resa. "Okay okay, ho capito."

in another lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora