"Perché non mi hai salutato?"
Da quando in qua la gente con cui hai parlato per pochi secondi si aspetta amicizia eterna?
"Che c'è ora? Non rispondi?"
Che sassolino nella scarpa, se non ti rispondo: o non ho nulla da dirti, Luke, oppure non voglio parlarti.
Non rispondo.
"Scusa per quel che ha fatto Sam, era un po' fatto"
Sorrido, poco ma sorrido.
Ho sempre voluto provare l'erba. In casa c'era sempre un odore di fumo terribile. Sul tavolino di vetro canne e strisce di coca.
"Mi perdoni?"
Mormoro un "Sì" incerto annuendo con la testa.
Mette le mani sul muro, ai lati della mia testa.
"Sei così carina"
No, no, no.
Non ci siamo, quel ghigno sulla bocca puoi levartelo.
Lo fisso per un po' prima di andarmene e lasciarmi alle spalle i suoi richiami.
Manco lo pronuncia bene il nome
Malina"Elise, ti ammazzo, portami in aula uh...F13, ho arte"
"No, è ancora presto. Prima ti faccio conoscere il mio ragazzo, si chiama Mark, ha 19 anni. Vieni"
Saliamo al piano di sopra dove ci stanno quelli più grandi. Mi fa girare mille corridoi prima di fermarsi davanti ad un aula.
"Ecco. Tra un po' uscirà"
Un ragazzo moro, con dei grandi occhiali sottili esce tra i primi e Elise gli si butta subito addosso. Sembrano due opposti ma stanno così bene inseme.
"Trevis, lei è Malena. Malena, lui è Trevis"
Un gran sorriso gli si forma sul viso e mi tende la mano.
Ho la mano ancora sudaticcia. L'ansia mi trasforma in un'umida saponetta.
Ricambio il saluto e resto di fronte a loro.
Mi sento un terzo incomodo, vorrei lasciar loro del tempo da soli.
Due corridoi a destra, uno a sinistra ed ecco le scale
No no, due corridoi a sinistra uno a destra e vado dritta...
Cazzo!
Cerco con gli occhi Elise oppure Alex, ma non trovo ne uno ne l'altro.
Controllo il telefono, sono le 8.15, la lezione di arte dovrebbe già essere inizata e io sono ancora qui.
Qualcuno avrà notato che giro sempre nello stesso posto, capiranno che mi son persa e farò una gran figura di merda.C'è così tanta gente che sento il bisogno di aria fredda, il respiro inizia a farsi affannoso, me ne frego della lezione di arte e cerco un bagno in fretta.
Entro dalla porta principale e in una delle porte all'interno.
Chiudo il gabinetto e mi ci siedo sopra.
Linda mi diceva sempre di insipare per 10 secondi ed espirare per altri 10. Il petto iniziava a rallentare insieme al battito e il pianto a sgorgare come l'acqua sgorga da una diga rotta.
Mi poggiavo sul seno di Linda e rimanevo in silenzio per un po'.Da quando se ne è andata appoggio la testa sulle mie ginocchia, coperta dai capelli e dai rumori esterni.
"È occupato?"
Che domanda stupida, si vedono dei piedi, la porta è chiusa e tu mi stai parlando. Secondo te non è occupato?
"Sì, ora esco"
I corridoi si sono svuotati, c'è solo qualcuno che balza la lezione e gente che chiacchera andando ai bagni.
Trovo le scale dalla direzione opposta al mio cammuno.
Scendo ma decido comunque rifugiarmi in bagno. Apro la cartella e mando un messaggio al numero che Eilse mi ha dato: 'Sei a lezione?'
Aspetto qualche minuto ma ancora non risponde.
O sarà a lezione o sarà da qualche parte con il suo ragazzo a mangiarsi la faccia.'Sì, tu dove cazzo eri finita? Vai nei bagni sotto ti aspetto lì'
Sono già qui, ma va bene comunque.
Dopo qualche partita al telefono si apre la porta del bagno.
Ecco la mia biondina."Uhuhu eccoti, mi son girata e non ti ho trovata. Dov'eri? Ti sei persa? Stai bene? Vuoi uno dei miei Oreo? Ah, e sai, ho scoperto che tu fratello è Alex della squadra di basket"
"Fratello ospitante" la correggo
"Come è andata con Luke? Io non so neanche cosa sia successo, dimmi tutto"
Non è che ci sia qualcosa da dire ma il poco che potrei dire preferisco tenerlo per me
"Bene, non era e non è successo nulla. Mi ha solo chiesto perché non lo avessi salutato"
Strizza gli occhi come prima. Una macchina della verità.
"Non so perché tu mi menta ma poco importa ora. Luke sarà anche carino e simpatico, ma non fidarti tantissimo. Si dicono molte cose sul suo conto.
Io ora devo scappare, ciao"Prima di darmi il tempo di chiedere cosa intendesse, esce dal bagno e mi lascia sola.
La lezione sarà finita e ora ho storia. Spero parlino di qualcosa di più interessante dei vassalli e valvassori.La mia pancia brontola, prendo uno dei biscotti che mi diede Elisa e per quanto schifo mi faccia mangiare in bagno, lo mando giù in fretta.
Come un rito, mi sciacquo la bocca, mi lavo le mani, mi specchio, sistemo la gonna ed esco.Le restanti 4 ore passarono mooolto moolto lentamente.
Saltai il pranzo, stetti con Elise e il suo ragazzo in aula di musica.
Mi diede il resto dei suoi Oreo e lei si prese il panino.All'uscita da scuola Trevis mi offrì il passaggio e avrei accettato se solo non dovessi aspettare Alex.
Sto ancora aspettando ma di lui neanche l'ombra.Potrei andarmene da sola, ma la strada non la ricordo bene.
Una macchina bianca mi si ferma vicino, dal lato del passeggero Alex abbassa il finestrino e mi ordina di salire.
Non posso rifiutare.
Salgo in macchina e mi pento della scelta. Alla guida c'è Luke, e dietro con me, stretti stretti, ci sono i suoi due amici di cui non conosco il nome e il biondino.
Mi spiaccico contro il finestrino, e con la coda dell'occhio vedo Sam fissarmi.
Una mano mi sfiora la coscia, la ignoro.
Ci riprova insistentemente andando sotto la gonna.
Vorrei dargli uno schiaffo o urlargli contro, ma abbasso lo sguardo e osservo la sua mano salire sempre più su.
Volto lo sguardo, mi sta guardando.
Scuoto la testa mimando un secco "no".
Il suo "Shh" passa inosservato da tutti gli altri casinisti.Sei in trappola, Male.
Gli sposto la mano e gliela apoggio sulla sua coscia, ma stringe la mia ottenendo un piccolo gemito di dolore.
Sorride.Bastardo.
"Sam come mai sei così silenzioso? Ti imbarazza stare vicino ad una ragazza?"
Luke e Dave lo punzecchiano e li ringrazio mentalmente per averlgli fatto prendere un colpo e togliere la mano di scatto."Potrei scoparmela anche qui, ma non ne ho voglia" scoppiano a ridere ad eccezione di Luke che mormora un 'non ci provare neanche'.
"Se volete parlare di mia sorella fatelo non in mia presenza"
Grazie Alex per avermi definito tua sorella, ma avrei preferito che tu dicessi qualcosa come'Provateci con mia sprella e vi faccio mangiare la vostra sacca scrotale'.
La macchina si ferma davanti casa ma prima di scendere Sam mi lascia un'ultima carezza con le sue manacce luride.
Supero Alex e busso velocemente alla porta"Calmati"
Cazzo aprimi ti prego, non respiro.
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Il Suicidio di Medusa
RandomProm, feste, uscite con gli amici e college. Nessuna di queste accoglierà Malena sin dal suo primo giorno in America. Un passato tormentato, un presente ben peggiore e un futuro incerto. La storia non si focalizza sulle azioni, ne di Malena ne di ch...