Sarà la fortuna del principiante, chissà, ma gli ultimi 2 turni son stati entrambi 'strike'.
Elise urla più di me come se fosse stata lei a colpire i birilli."Batti cinque, Male"
I freddi anelli di Luke vengono a contatto con le mie mani lasciandole rosse.
"Cos'è tutta sta improvvisa amicizia tra voi due?"
Pensavo di essere io la guastafeste, ma a quanto pare è Sam."Improvvisa amicizia" rispondo sorridendo.
Mi prende il polso e mi gira il braccio dietro poggiandolo sulla mia schiena
"Non ti conviene fare la simpatica con me"
"Va bene, farò l'antipatica"
Serra la mascella "Cosa ti ho appena detto?" mi stringe il polso fino a farmi contorcere ma si controlla: davanti a noi, di spalle, c'è ancora tutto il gruppetto.
Mi lascia stare quando arriva il suo turno e mi abbandona dietro di sé.La serata è passata come tutte le altre.
Dave e Tom se ne sono andati appena siamo arrivati qui al parchetto, mentre Elise e Trevis ci hanno lasciati per andare a fare fiki fiki a casa di Elise.Alex e Sam sono seduti su una panchina a fumare, e sono talmente strafatti da non riuscire a dire una singola parola senza scoppiare a ridere insieme.
Alex mi ha offerto una canna e per quanto la tentazione mi stesse mangiando gli organi, ho rifiutato. Avrei preferito che neanche lui fumasse ma tanto c'è Luke per riaccompagnarci a casa.
"Ora possiamo parlare, nessuno di loro due ci darà fastidio"
Siamo stesi sull'erba fredda e sulle foglie piene di terriccio che scricchiolano ad ogni nostro respiro.
Con le mani sul petto rivolgiamo lo sguardo al cielo pieno di piccole stelle timide.
Rimango in silenzio alla sua affermazione; è verò, possiamo parlare ma esito ancora."Perché Sam?"
Non mi aspettavo proprio questa domanda. Non saprei che risposta darei neanche a me stessa.
'Perché Sam?'
Perché mi ha obbligata? No, non mi ha obbligata.
Perché mi ha ricattata? Neanche.
Avrei potuto ribellarmi? Forse, e forse le cose sarebbero andate diversamente.
Ma lui mi piaceva veramente.
E mi piace ancora, nonostante tutto."Perché mi piace"
"E io non ti piaccio?"
Un brivido mi fulmina la schiena, i peli si rizzano quanto l'erba sotto di me.
Mi piaci, ma sono costretta a farmi piacere Sam."Sì, ma è diverso. Siete diversi"
"Lui sarebbe meglio di me? Non fraintendere, è mio amico sin da quando ero piccolo, ma non capisco cosa abbia che io non ho"
"Capirai presto"
Mi giro di fianco con la testa poggiata sulle mani e gli occhi fermi nei suoi.
"State scopando?"
Non riesco a capire se il rossore dei suoi occhi sia rabbia o fattanza. Forse entrambe.
"Stai di nuovo parlando con lui?"
Mi alzo solo con il busto e gli occhi che prima erano pieni di amore, ora sono nascosti dalla paura.
Scatta dalla panchina prendendomi per il braccio urlandomi contro.
Sorrido a Luke ancora sul prato. Lo vedo correrci incontro appena salgo in macchina.
Guiderei io se lo sapessi fare, ma causerei più problemi di quanto lo farebbe un fatto.
Non pensavo che un solo sorriso potesse essere così traditore. Non pensavo di essere una zoccola per aver parlato con un amico.
Non pensavo quanto inutile fossi fin quando non lo sentii da Sam.Le sue mani non sono più sotto la mia gonna, ma di volta in volta mi accarezzano la faccia.
Me la accarezzano dolcemente facendomi fare smorfie, facendomi gonfiare il viso.
Dolci carezze viola che rimangono stampate sulle mie guance.Vorrei che con questa macchina traballante ci andassimo a scontare contro un muro, così che io incontri mamma e tu, amore, vedessi quanto simile sei a papà.
Per quanto i miei piedi si possano ancorare a queste logore scale, sarebbe capace di tirarmi su dai capelli come se fossi uno straccio.
Ho speso tutte le mie lacrime le scorse notti, non mi resta che ridere.
E rido come una pazza, urlando e ricevendo schiaffi, pregando per la salvezza come un fedele.
Pregando che uno dei tuoi colpi possa mandarmi direttamente sotto terra o farmi volare fino in cielo.E le tue gambe in estasi, affamate di carne, in astinenza di violenza non si fermano calciandomi come un infimo sassolino.
Un piccolo inutile sassolino di in qualsiasi parcheggio.
Un sassolino con mille lividi a formare una tavolozza: sei un artista.Sei il mio artista, il mio creatore e il mio carnefice.
Il mio Caravaggio e io la tua Medusa.
Tagliami la testa e lasciami urlare sangue dalla bocca buia.
Lasciami urlare disperazione dagli occhi spalancati disgustati dalle crespi serpi che mi ornano il capo.
Lascia che ti pietrifichi con lo stesso sguardo che ora, basso, chiede pietà.
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Il Suicidio di Medusa
De TodoProm, feste, uscite con gli amici e college. Nessuna di queste accoglierà Malena sin dal suo primo giorno in America. Un passato tormentato, un presente ben peggiore e un futuro incerto. La storia non si focalizza sulle azioni, ne di Malena ne di ch...