19. Pizza?

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"La coppietta si è finalmente decisa a raggiungerci"

Fulmino Tom con lo sguardo.
Luke fa lo stesso.

Non sarà mica geloso.

Sam mi alza un braccio in aria
"Abbiamo una novellina qui, fateci spazio"

"Ecco, tieni" Alex mi mette una palla in mano e mi mostra come mettere le dita.

Un luuungo corridoio fino ai birilli. Non dovrebbe essere difficile.

Appena alzo il braccio per tirare la palla, Sam me la abbassa

"Aspetta, ti guido io"

Il suo corpo circonda il mio prendendo la sua forma.
Una mano sul mio fianco, una sulla mia mano e la testa poggiata sulla mia spalla destra

"Ecco, non alzarla troppo. Piega un po' le ginocchia. Così"

Lo sento premere sulla poco sotto la schiena, duro, impavido.

Fa dei piccoli movimenti con il corpo per guidarmi spostandolo di poco su e giù.
Stringe il mio fianco e accompagna il mio braccio.

Chiudo gli occhi e apro la mano lasciandola rotolare sul pavimento in legno.

Appoggio la mia testa sul suo petto e guardo quei pochi birilli cadere.
A rallentatore battono sulla terra risuonandomi nelle vene.

"Non è male per essere la tua prima volta"

Lo guardo insepressiva, vorrei mi stringesse in braccio per poterlo maledire.
Voglio sentire le sue braccia stritolarmi il corpo, il cuore.

E cazzo se ti voglio, però vaffanculo.

"Adesso tocca a mee"

Elise strilla facendosi sentire in tutta la sala. Sembra ubriaca.

Le mando un messaggio avvisandola e vado via senza farmi notare.
Inoltro il messaggio anche ad Alex.

Esco dal grande portone di vetro lucido, sono le undici di notte. Sarei dovuta tornarmene prima.
Mi riempio i polmoni di puro freddo e mi stringo nella felpa leggera dopo aver chiuso la zip.

"Dove stai andando?"

"Mi hai spaventato, Luke"

"Scusa, ti ho vista uscire"

Non sembrava. Non avrei voluto farmi vedere. Non mi piace far figure da Drama Queen vittimista, ma non posso evitarlo a quanto pare.

"Sai la strada?"

No.

"Sì"

"Ti accompagno in macchina, vieni"

"No no, voglio camminare"

"Vengo con te"

Che palle che sei. Voglio camminare da sola.

"No, tranquillo"

"Va bene, vengo comunque"

Faccia come fosse a casa sua, maestà.

Camminiamo in silenzio tra le luci della città, le voci che popolano la strada da dentro le case e i padri che riaccompagnano le loro figlie.
Passa solo qualche minuto e riprende a parlare

"Come vanno le cose tra te e Sam?"

"Come dovrebbero andare?"

"Non so, sembrate stare bene"

Benissimo.

"Sto con lui come sto con voi, bene"

"Non vi sentite? Oggi avrei pensato steste insieme"

Il Suicidio di Medusa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora